Considerata periferia nello scacchiere calcistico europeo negli ultimi vent’anni, l’Austria sembra essere una delle nazioni più capaci di sviluppare giovani destinati a vestire le maglie dei principali club del Vecchio Continente.
SCUOLA RED BULL
Di indubbia centralità si è rivelato il progetto Red Bull, con i due poli di Salibsurgo e Liefering che hanno contribuito allo sviluppo di un progetto caratterizzato da continuità tattico-filosofica. La scuola Red Bull, infatti, è alle radici della formazione della maggioranza degli uomini scesi in campo sabato nella sfortunata partita di Wembley fra Austra e Italia. Marcel Sabitzer, Stefan Lainer, Konrad Laimer sono solamente alcuni di coloro che hanno raggiunto la massima nazionale austriaca passando per la città natale di Mozart.
Non stupisce, quindi, come quello che può essere considerato come uno dei punti più alti della storia calcistica austriaca sia coinciso con il momento di massimo splendore della multinazionale del pallone, che ha nell’Austria un polo fondamentale. Infatti, se il Liefering viene utilizzato principalmente come primo step in Europa per ragazzi talentuosi spesso provenienti dall’Africa, la squadra di Salisburgo costituisce un laboratorio dove vengono inculcati i precetti che caratterizzano la filosofia Red Bull.
Chi può sfruttare questa nuova linfa vitale è proprio l’intero movimento calcistico del Paese, da sempre ritenuto di seconda fascia negli equilibri europei. Esempio lampante è quello del Lask Linz, autore di discrete, e inaspettate, campagne europee nelle ultime stagioni.
GIOVANI RAMPANTI
La crescita globale dell’intero panorama del calcio austriaco ha portato anche a un miglioramento nello sviluppo dei giovani. A tal proposito, non si può non pensare a Yusuf Demir, astro nascente militante nel Rapid Vienna. Classe 2003, Demir è un esterno destro di piede sinistro, capace di adattarsi con successo anche al ruolo di trequartista. Ambito da molteplici club a livello internazionale, tra i quali, si vocifera, anche il Barcellona, il fantasista austriaco si candida a guidare la nazionale nel futuro prossimo, grazie a qualità tecniche abbinate ad agilità e velocità di pensiero.
Impossibile non segnalare anche il capitano della nazionale under 21, Flavius Daniliuc. Il ventenne austriaco ha abbandonato il Bayern Monaco per sposare l’ambizioso progetto del Nizza targato Ineos. Nonostante la stagione difficile del club rossonero, il difensore centrale si è messo in mostra per personalità, carattere e letture tattiche già notevoli. Dotato di struttura fisica imponente su tronco e spalle, Daniliuc si segnala come un difensore “vecchio stampo” ma versatile nell’adattarsi in line a tre o quattro. Conscio dei propri limiti nella rapidità nello stretto, di Flavius colpisce la capacità di leggere le situazioni con anticipo e di intervenire senza fronzoli ma con i tempi giusti.
DAVI NEMETH
Tuttavia, nel reparto difensivo, il profilo che sembra promettere particolarmente bene per l’Austria gioca nello Sturm Graz, parliamo di Davi Nemeth. 191 centimetri, longilineo ma rapido, falcata ampia in campo aperto, il ventenne nato nelle giovanili del Burgenlad sembra possedere tutte le carte in regola per imporsi come uno degli elementi di maggior prospettiva a livello internazionale. Acquistato nell’estate 2020 dal Mainz, club da sempre dotato di una valida struttura scouting, Nemeth è stato poi prestato ai bianconeri, affinché acquistasse esperienza e minutaggio.
Le caratteristiche del centrale classe 2001 sono quelle che richiede il calcio di oggi a un difensore centrale. Si tratta di un giocatore dotato di statura importante, filiforme ma non sproporzionato, elegante e dinamico nonostante la struttura, esplosivo e reattivo nel duello aereo. La velocità nelle rotazioni lo aiuta ad essere sempre pronto quando viene puntato, è capace di leggere in anticipo le intenzioni dell’avversario e di effettuare la scelta corretta. Dal punto di vista tattico, il piazzamento di Nemeth è quasi sempre impeccabile nella linea a quattro. Inoltre, notevole appare la abilità nell’utilizzare entrambi i piedi con stupefacente padronanza, elemento non comune a molti altri giovani colleghi. Questo aspetto lo rende perfetto nella costruzione dal basso, potendo contare su un duplice sviluppo in base al piede utilizzato.
Le letture tattiche raffinate e la aggressività sull’uomo, ma anche la visione di gioco, hanno consentito al giovane difensore di giocare anche da mediano davanti alla difesa, con mansioni prettamente difensive, ma senza disdegnare la fase di costruzione.
La possibile convivenza con Daniliuc, ma anche con elementi del calibro di Leo Greiml, altro giovane interessante targato Rapid Vienna, o Emanuel Aiwu, classe 2000 dei rossoneri dell’Admira Moedling, permette all’Austria di avere un assortito pacchetto arretrato, fondamenta solide per una nazionale potenzialmente ben equipaggiata.
Fonte immagine in evidenza: spaziocalcio.it