GIROUD FRANCIA ADDIO - Era già previsto da tempo ma, anche se si è preparati, è difficile dire addio ad una cosa tanto cara senza un velo di lacrime di commozione . Olivier Giroud ha dato tanto alla Francia, che di rimando lo ha sempre sostenuto, nonostante qualche momento non proprio idilliaco. D'altronde, anche nelle grandi storie d'amore, c'è sempre qualche litigio. E ora, all'alba dei dei suoi 37 anni, il centravanti di Chambery si avvia sul viale del tramonto, e piano piano si trova a dover dare forzatamente l'ultimo saluto a ciò che ha contribuito a renderlo grande.
Olivier Giroud dice definitivamente addio alla nazionale francese, di cui è il miglior marcatore all-time con 57 reti in 143 presenze. Il suo toccante messaggio è racchiuso in una lettera condivisa sui propri canali social. Di seguito il contenuto integrale.
LA LETTERA DI ADDIO ALLA FRANCIA DI GIROUD
"È arrivato il momento tanto temuto: quello dell'addio alla squadra francese. Sei anni esatti dopo aver vinto la Coppa del Mondo. Era il 15 luglio 2018.
I ricordi balenano... 12 luglio 1998. Avevo 12 anni. La sera della premiazione giurai a me stesso che un giorno anch'io sarei diventato campione del mondo.
13 anni dopo, l'11 novembre 2011, questo sogno è diventato realtà. Che orgoglio indossare questa maglia azzurra e rappresentare la Francia! Entrando in questa squadra ho trovato una seconda famiglia con i giocatori e lo staff. Ci siamo sempre sostenuti a vicenda, abbiamo vissuto gioie e delusioni, vittorie e sconfitte, risate e lacrime ma sempre uniti e uniti. Siamo diventati un gruppo di amici inseparabili sotto l'occhio vigile di un uomo: l'allenatore Didier Deschamps che ringrazio per la fiducia. Nonostante i nostri alti e bassi, mi ha permesso di diventare il capocannoniere della storia dei Blues con 57 gol in 143 selezioni. Ringrazio anche tutte le persone dietro le quinte che, con la loro gentilezza e professionalità, hanno garantito la nostra sicurezza e il nostro benessere. La mia carriera con la squadra francese non è sempre stata tranquilla. A volte ho sofferto anche per le critiche, ma nel profondo non ho mai smesso di crederci. Il lavoro, l'umiltà, la preghiera mi hanno aiutato a superare i momenti difficili. Grazie al sostegno incrollabile di mia moglie e dei miei quattro meravigliosi figli, ho sempre trovato la forza di lottare per tornare ogni volta ancora più forte.
Non dimentico i tifosi, che ringrazio di cuore. Sono felice di aver potuto portare loro così tanta felicità.
Quattro date rimarranno per sempre impresse nella mia memoria. Il 19 novembre 2013, l'unione sacra con i francesi durante la vittoria per 3 a 0 contro l'Ucraina. Gli Europei 2016: nonostante la sconfitta in finale, che rimarrà come uno dei dolori più grandi della squadra francese, abbiamo vissuto tutta la competizione, un'avventura umana indimenticabile. 15 luglio 2018... Il trionfo! Un obiettivo per tutta la vita! Ricordo ancora quel momento in cui ci siamo abbracciati e abbiamo urlato: "Ce l'abbiamo fatta!". Sì, l'abbiamo fatto. Eravamo campioni del mondo!
Infine, il Mondiale del 2022. Nonostante l’immensa delusione per la sconfitta in finale, questa competizione resterà per me uno dei ricordi più forti della mia carriera. Quattro gol segnati compreso il terzo che mi ha permesso di battere il record di Thierry Henry. Poi il quarto contro l'Inghilterra che ci ha proiettato in semifinale.
Adesso si volta pagina... volo verso altre avventure. Da adesso in poi divento il primo tifoso dei Blues.
Questa squadra francese che ho servito per 13 anni rimarrà per sempre impressa nel mio cuore. Lei è il mio orgoglio più grande e il mio ricordo più bello".