Il Mondiale di Qatar 2022 è ormai entrato nella sua fase decisiva, tra tonfi clamorosi e liete sorprese.
Mentre l’attenzione è rivolta alle ultime partite del torneo, si pensa già alla prossima kermesse, quella del 2026 che si svolgerà tra USA, Messico e Canada.
Il prossimo Mondiale, però, segnerà uno spartiacque nella Storia del calcio: sarà infatti il primo senza i due fenomeni che hanno cannibalizzato gli ultimi 20 anni dello sport più amato al Mondo.
Qatar 2022 sarà l’ultima recita di Lionel Messi e Cristiano Ronaldo sul palcoscenico più importante, la vera e propria fine di un’epoca per tutti gli appassionati.
Ma i due campioni non sono gli unici che non vedremo più in un Mondiale, per ragioni anagrafiche; Qatar 2022, infatti, rappresenta il canto del cigno per molti nomi che sono stati parte integrante del mondo del calcio per anni e, soprattutto per alcuni di loro, non vederli più in campo porterà sentimenti contrastanti.
VECCHIE VOLPI DEL GOL
Iniziamo questo viaggio quasi mistico dall’Uruguay, una delle sorprese negative dei gironi, che ha lanciato alcuni talenti, ormai sulla cresta dell’onda, come Federico Valverde e Darwin Nunez, ma, allo stesso tempo, saluta alcuni pilastri che hanno fatto la storia della Celeste.
Con la vittoria, inutile, per 2-0 contro il Ghana, infatti, hanno salutato Fernando Muslera e Diego Godin, due monumenti difensivi uruguagi e, soprattutto, una delle coppie gol più temute di sempre: Edinson Cavani e Luis Suarez. L’ultimo ballo al Mondiale per loro meritava di essere certamente diverso, ma nulla potrà mai cancellare quanto fatto negli anni da questi quattro calciatori.
RIFONDAZIONE LENTA
Parlando di delusioni non si può rimanere indifferenti alla clamorosa debacle della Germania. I tedeschi, già usciti ai giorni in Russia, non riescono ad uscire dalle sabbie mobili degli ultimi tempi, e nonostante alcuni talenti interessanti (Musiala e Havertz su tutti) falliscono nuovamente l’appuntamento con il Mondiale.
Come se non bastasse, la partita contro il Costa Rica segna l’ultima nella competizione iridata per Thomas Muller, autentico mattatore del calco tedesco degli anni 2000 che chiude con 19 gettoni al Mondiale, conditi da 10 reti. Le stesse presenze le ha racimolate Manuel Neuer, altro pilastro dei tedeschi Campioni del Mondo nel 2014. Due addii che lasceranno sicuramente un grosso buco in una Germania che, però, dovrà essere brava a voltare rapidamente pagina, in vista dell’Europeo casalingo del 2024.
DAL CENTRO AMERICA TANTI SALUTI
La Germania, come detto, ha salutato il Mondiale con un’inutile vittoria contro la Costa Rica. I tedeschi hanno segnato 4 gol ai Ticos, che schieravano tra i pali il totem Keylor Navas. Il portiere del PSG, 11 presenze al Mondiale, in realtà non ha ancora dichiarato l’addio ufficiale alla Nazionale, ma la possibilità di vederlo ancora in porta nel 2026, a 40 anni suonati è molto bassa.
Rimanendo nel Centro America, più precisamente in Messico, salutiamo un protagonista assoluto degli ultimi Mondiali, Guillermo Ochoa, che anche in Qatar non ha deluso le aspettative. Il portiere messicano, che durante la competizione iridata si trasforma in un muro invalicabile, ha respinto un rigore a Lewandowski e ha dimostrato ancora una volta le sue capacità. Nel 2026 avrà 41 anni, chissà se ci sorprenderà ancora una volta e si farà trovare in campo nel Mondiale casalingo…
LA FINE DELLE GENERAZIONI D’ORO
Qatar 2022 segna anche la fine di due grandi epopee, quella polacca e quella belga, che hanno raccolto certamente poco in relazione alla qualità dei loro uomini in campo.
Partiamo dai Diavoli Rossi, usciti mestamente al girone dopo tre partite decisamente scialbe e con un evidente logorio degli uomini più talentuosi.
La squadra che ha portato il Belgio addirittura al primo posto nel Ranking FIFA è ormai ai titoli di coda; i vari Vertonghen, Alderweireld, Witsel, Mertens, Hazard e De Bruyne saranno ormai ultratrentenni nel 2026 e, con ogni probabilità non si vedranno in America. Discorso diverso per Romelu Lukaku, che a 33 anni potrebbe regalarsi un ultimo ballo e per Thibaut Courtois, che in porta potrebbe ancora giocarsi le sue carte.
Spostandoci verso est arriviamo in Polonia, dove la Nazionale biancorossa non ha mai saputo sfruttare al meglio quella macchina da gol di nome Robert Lewandowski. Il bomber del Barcellona ha segnato i suoi primi due gol al Mondiale proprio in Qatar e saluterà a breve la Nazionale (o forse lo vedremo ancora all’Europeo?), assieme ad altri pilastri come Kamil Glik e Grzegorz Krychowiak, apparsi già in fase involuta al Mondiale.
LA FINE DEL SOGNO
Dopo la brillante cavalcata ad Euro 2020, dalla Danimarca ci sia aspettava certamente un salto di qualità, anche in virtù del recupero di Eriksen dopo il tremendo incidente occorsogli all’esordio del torneo.
La realtà, invece, ha riportato tutti con i piedi per terra, danesi fuori al girone con 1 solo gol segnato e tre prestazioni decisamente negative.
Oltre alla triste e prematura fine del torneo, gli scandinavi dovranno salutare alcuni nomi che hanno contribuito alla crescita della Nazionale negli ultimi anni. Dal figlio d’arte Kasper Schmeichel a Simon Kjaer, fino ad arrivare a lui, Christian Eriksen, l’uomo di punta. Sicuramente già il fatto di aver potuto veder giocare Eriksen in un Mondiale, a poco più di un anno dall’arresto cardiaco, è una notizia splendida, così come la sua piena riabilitazione; resta però il rimpianto di non aver potuto apprezzare fino in fondo il talento smisurato di un ragazzo che, fortunatamente, ha vinto la battaglia più importante.
I SOLITI CROATI
La Croazia, finalista a Russia 2018, si è presentata in Qatar fortemente ridimensionata, dopo alcuni addii importanti. Le prestazioni dei balcanici non sono state sicuramente all’altezza di quelle dell’exploit russo, ma, mentre scrivo, la Croazia deve ancora giocare i quarti di finale contro il Brasile, per scrivere un’altra pagina di storia calcistica.
Ad ogni modo, comunque andrà a finire il match contro i verdeoro, la Croazia dovrà salutare alcuni nomi molto importanti, a cominciare dal Pallone d’Oro 2018, Luka Modric.
Il metronomo del Real Madrid, dopo una carriera ricca di soddisfazioni è pronto a salutare la sua Nazionale, così come Perisic, Brozovic, Lovren e Vida, prefissando così un nuovo ricambio generazionale in casa croata già i vista dei prossimi Europei.
I GRANDI VECCHI
Uno è già uscito, gli altri due, invece, si sfideranno nei quarti, in una partita che promette emozioni forti.
Partiamo da Sergio Busquets, che è appena uscito dal Mondiale con la sua Spagna, sbagliando anche un rigore nella lotteria contro il Marocco.
Il mediano del Barcellona, uomo imprescindibile per anni nello scacchiere tattico dei blaugrana e della Roja, lascerà assieme a Dani Carvajal, Jordi Alba e Cesar Azpilicueta. La Spagna, però, è già lanciata verso il futuro, e i vari Gavi, Perdi, Ferran Torres e Balde già pronti per spiccare il volo verso nuovi traguardi.
I due che, invece, si devono ancora sfidare sono Harry Kane e Karim Benzema.
Partiamo dal Pallone d’Oro in carica, perché, in realtà, questo Mondiale non l’ha ancora visto protagonista per colpa di un infortunio alla vigilia dell’esordio. La speranza di Deschamps è di poterlo recuperare al più presto, anche se nel frattempo Olivier Giroud (un altro che saluterà a fine torneo) non lo sta facendo rimpiangere. Oltre a loro, la Francia saluterà quasi certamente anche Hugo Lloris, l’uomo che ha sollevato la Coppa del Mondo in Russia.
Passando all’Inghilterra, invece, Harry Kane, capocannoniere dell’ultimo Mondiale, potrebbe ancora essere protagonista nel 2026, quando avrà 33 anni, vista anche la maturità che ha raggiunto e il cambiamento del suo stile di gioco. Tutto, però, lascia pensare che l’attaccante del Tottenham possa decidere di salutare la Nazionale per dedicarsi esclusivamente al suo club.
Anche per l’Inghilterra, il ricambio generazionale è già iniziato, con i vari Bellingham, Foden, Mount e Saka già sulle copertine.
GLI ALTRI
Oltre a quelli citati in precedenza, il Mondiale in Qatar è stato il primo e l’ultimo per Gareth Bale, che chiude con un gol segnato all’esordio contro gli USA; per Yann Sommer, il carnefice dell’Italia nelle qualificazioni, che chiude una carriera internazionale sicuramente positiva con la sua Svizzera e per gli argentini Nicolas Otamendi, German Pezzella e Angel Di Maria.
Menzione speciale per Elji Kawashima, portiere del Giappone, che non è sceso in campo in Qatar, ma è rimasto nel cuore di tutti gli appassionati per le sue prestazioni nei precedenti tornei.
O’NEY
L’articolo si è aperto con Messi e Ronaldo, perciò è doveroso chiudere con il terzo calciatore più emblematico degli ultimi anni, Neymar.
O Ney, che è ormai ad un solo gol di distanza da Pelè nella classifica di marcatori con la maglia verdeoro, è molto vicino a concludere la sua esperienza internazionale, stando alle voci degli ultimi mesi.
Sicuramente chiudere con la vittoria della Coppa del Mondo sarebbe molto suggestivo, ma nulla può assicurare che davvero il torneo in Qatar sarà l’ultimo di Neymar con il Brasile.
Discorso diverso, invece, per Casemiro e Thiago Silva, che, con ogni probabilità, saluteranno molto presto.
Insomma, con la conclusione di Qatar 2022 un’intera generazione di calciatori lascerà il calcio internazionale, segnando un vero e proprio confine tra i primi anni del nuovo millennio e i prossimi, dove vedremo all’opera tanti nuovi campioni, che già stanno facendo vedere le proprie capacità.