Alle pendici del primo millennio, il 24 Dicembre del 1998, in Serie A i rossoneri guidati da mister Zaccheroni si giocavano il campionato contro l’armata di Eriksson. Alla fine il Milan riuscì ad aggiudicarsi il tricolore per un punto in più rispetto alla Lazio. Quel Dicembre, a La Pampa, a casa Mac Allister è Natale: nasce il piccolo Alexis. Il classe novantotto vede la luce in Argentina, la terra del dios e da quelle parti, tra un mate ed una bistecca, si pensa unicamente alla pelota. Il padre, cinque primavere prima, vinse la copa de oro con il Boca Juniors. Alexis Mac Allister non poteva non diventare un calciatore e lo stesso destino toccò ai suoi due fratelli che militano nell’Argentinos Juniors.
LE ORIGINI
Come la sua famiglia, anche lui, inizia a tastare il terreno di gioco nei Bichos Colorados, dove già si intravedeva un talento cristallino. Il padre è stato un discreto difensore ma lui ha caratteristiche fuori dal comune. La visione di gioco ed il dribbling sono di un altro livello e corre il doppio rispetto ai compagni ed agli avversari. L’allora tecnico Raul Sanzotti mise subito gli occhi sul ragazzo e a soli sedici anni lo fece esordire al Diego Armando Maradona contro il Panamà. Il giovanotto argentino bagnò il suo esordio con una vittoria per 1 a 0. Quell’anno fu molto importante per lui, perchè in rosa oltre ai due fratelli erano presenti giocatori del calibro di Vargas, Ledesma ed Insua. Atleti che lo hanno accompagnato, soprattutto dal punto di vista psicologico.
LE SIRENE INGLESI
Passano tre anni e dopo 56 presenze ed 8 gol, i riflettori del mercato si accendono anche su di lui. Il Brighton e Hove Albion mette gli occhi e, soprattutto, più di 7 milioni nelle casse del semillero. Il giovane Alexis sta crescendo e sta maturando sotto il profilo umano e tattico, con quelle geometrie farebbe innamorare chiunque ed ogni dribbling diventa melodia di una canzone che converge alla manovra offensiva. Inglesi e sudamericani si mettono d’accordo e rimarrà a Buenos Aires fino al termine della stagione. Scenderà in campo altre 10 volte, segnando 2 reti dando il via ad infinite trame di gioco. Il fantasista diventa indispensabile per i compagni e letale per gli avversari. Il Brighton arriva diciassettesimo in Premier ed in semifinale di Fa Cup. Gli inglesi si mangiano le mani perchè con il trequartista argentino qualcosa in più si poteva ottenere. Non solo loro, però, nutrono interesse per lui…
LA CAMISETA E GLI XENEZEIS
Il 6 Settembre del 2019 il tecnico Lionel Scaloni gli regala la prima convocazione con la camiseta azulblanca. Sostituisce un certo Dybala al settantesimo, nel tridente con Alario e Lautaro. 0 a 0 con il Chile ma emozioni indescrivibili. Un trequartista al servizio della corsia esterna che garantisce brio e classe, in una compagine che vede tra le sue fila Leo Messi. Arriva l’offerta del Boca Juniors e la compagine di Albiono manda a farsi le ossa in un’altra squadra di Buenos Aires. All’ombra della dodici, all’attivo, ha 18 presenze e 2 reti. Il suo valore è arrivato alle stelle e sfiora i 13 milioni, un tesoretto inglese non da poco. Cognome europeo e piedi argentini, il ventunenne può sognare il grande salto in un’epoca in cui ci sono molti campioni e pochi fenomeni.