Paolo maldini è intervenuto ai microfoni de La Repubblica, commentando alcuni retroscena degli avventimenti della passata stagione. Maldini ha parlato del rapporto con Scaroni, Cardinale e Stefano Pioli, soffermandosi inoltre sul suo pensiero riguardante la questione stadio. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex calciatore rossonero:
SCARONI E CARDINALE – “Scaroni? In prima fila per lo scudetto, ma lo vedevo spesso lasciare lo stadio in anticipo quando le cose non andavano bene. Cardinale mi disse che io e Massara eravamo licenziati, giustificandolo con i cattivi rapporti con Furlani e aggiungendo una battuta sulla semifinale Champions persa con l’Inter. Con lui in un anno solo una chiacchierata e quattro messaggi”.
PIOLI – “Va ringraziato, ma dargli compiti che esulano dai suoi lo renderà sempre più solo”.
STADIO – “Lottavo per un impianto più grande, è stato motivo di scontro”.
IL SILENZIO – “Avrei parlato di pancia, il tempo permette serenità. Ci sono persone di passaggio, senza un reale rispetto di identità e storia del Milan. E ce ne sono altre legate ai suoi ideali”.
LE FRIZIONI E LA SEPARAZIONE – “Se il club è stato venduto a 1.2 miliardi e la proprietà vuole cambiare, ne ha il diritto. Ma serve rispetto per persone e ruoli. Ho dovuto trovare un accordo per i miei diritti. L’amore per il Milan rimane incondizionato. Da figlio di Cesare, da ex capitano, da papà di Christian e Daniel. E da dirigente in 5 anni fantastici. L’informazione non è indirizzata verso la verità: chi dice il contrario sa di mentire a se stesso. Per fortuna mi pare che il pubblico non si faccia condizionare”.
BUDGET PER IL MERCATO – “A marzo non se n’era ancora parlato e non si può aspettare giugno per programmare il mercato. Poi, 4 giorni prima del licenziamento, Furlani mi comunicò molto imbatazzato un budget molto basso: io ne presi atto. Dopo la nostra partenza, il budget è addirittura raddoppiato, al netto della cessione di Tonali, e il monte ingaggi è finalmente in linea con il nostro piano: deve essere diventato fonte di ispirazione!“.
COMUNICAZIONE MEDIA - "Spesso si pensa che il pubblico non capisca e si faccia condizionare dalla comunicazione, magari studiata a tavolino. Ma per fortuna così non sembra. È inutile nascondere che tutti coloro che hanno avuto a che fare con la galassia Milan in questi anni siano stati indirizzati per veicolare sui media compiacenti una certa storia: chi dice il contrario sa di mentire a se stesso. Io ho pensato solo al Milan".