Tra le sorprese dello scorso campionato di Ligue 1 possiamo annoverare il Lorient. I merluzzi, promossi d’ufficio a febbraio 2020 nella massima serie a causa dell’interruzione del campionati di Ligue 2 a seguito della diffusione del Covid 19, venivano considerati come destinati a una quasi scontata retrocessione. L’inesperienza della rosa, per gran parte composta da giovani o comunque profili poco abituati alla massima divisione, ha alimentato scetticismo verso un club caratterizzato da preoccupante instabilità sportiva negli ultimi dieci anni. Tuttavia, è stata proprio la freschezza della gioventù orange a consentire ai bretoni di condurre una stagione sofferta in alcuni frangenti, ma conclusasi con il raggiungimento della salvezza.
La qualità dei ragazzi di Christophe Pellissier, tecnico pragmatico e capace di gestire le situazioni complesse, è emersa progressivamente, consentendo ai merluzzi di esprimere un calcio godevole e frizzante, favoriti anche dalla superficie del sintetico della Moustoir, trappola anche per squadre più blasonate.
MERCATO OCULATO
Le scelte in sede di mercato del direttore sportivo Christophe Leroux si sono dimostrate particolarmente corrette in un’ottica anche di medio-lungo termine. Infatti, la politica basata sulla conferma di gran parte della rosa capace di conquistare la promozione, con la aggiunta di giocatori giovani o in cerca di rilancio, si è rivelata vincente su un duplice fronte. Il primo, ovviamente, quello sportivo, con il raggiungimento della salvezza e la possibilità di restare in massima serie. Il secondo fronte è quello meramente finanziario.La compagine bretone può, infatti, contare su un effettivo ricco di giovani ambiti a livello internazionale, forieri di potenziali importanti plusvalenze, che acquisiscono un peso ancora maggiore nel critico contesto del movimento calcistico francese post pandemico. Tra questi spiccano due elementi già protagonisti in maglia orange e due nuovi acquisti.
Già protagonisti nella seppur breve stagione di Ligue 2, Enzo Le Fee e Yoane Wissa, hanno mostrato di non soffrire il salto di categoria. Il secondo, esterno offensivo 1996, pilastro della nazionale congolese, ha saputo confermarsi questa stagione, riuscendo a realizzare dieci reti in trentotto partite, mettendosi in luce come uno degli esterni con gamba e dinamismo più interessanti nella massima divisione francese.
Profilo diverso, ma altrettanto ambito a livello internazionale, quello di Enzo Le Fee, classe 2000, centrocampista brevilineo e leggero, anomalo nel panorama calcistico francese, che bilancia il gap fisico con reattività, rapidità, tecnica di base e visione di gioco, agendo in una mediana molto fisica.
IL CAPOCANNONIERE
Relativamente ai nuovi acquisti, non si può non menzionare il capocannoniere stagionale, Terem Moffi. Arrivato in estate dai belgi del KV Kortrijk, l’attaccante nigeriano ha stupito anche i più ottimisti, andando in gol per ben quindici volte in stagione. Oltre al mero dato statistico, gli addetti ai lavori hanno particolarmente apprezzato le doti fisico atletiche del nigeriano, capace di svariare su tutto il fronte offensivo, senza fornire punti di riferimento e palesando mobilità, potenza e precisione. A ventun anni appena compiuti, Moffi è stato in grado di caricarsi un intero reparto sulle spalle, oscurando il ben più quotato Adrien Grbic, acquisto oneroso ma altrettanto deludente.
Sono già molti i club che si sono informati sul nigeriano, dotato di forza e struttura adatti anche a Premier League e Bundesliga.
L’UOMO IN PIU’
Tuttavia, è Armand Laurienté ad essere considerato come vero e proprio uomo in più nella stagione dei merluzzi. Giocatore di gamba, dinamismo e progressione con la palla, Laurienté palesa una polivalenza che gli permette di ricoprire tutte le posizioni offensive. Nato come esterno destro offensivo da 4-4-2, il talento originario della Guadalupa si è messo in luce anche come esterno a sinistra, grazie alle discese effettuate dalla linea laterale verso il centro, tagliando con palla al piede, in grado di catalizzare l’azione offensiva.
Oltre alle doti atletiche, il classe 1998 dispone di un piede particolarmente educato, come si evince dalle punizioni calciate con l’interno a scendere e dalla pulizia nella conduzione palla anche ad alta velocità. Per questa ragione si può considerare come profilo completo a livello offensivo, schierabile anche più alto, nel 4-3-3, pur prediligendo le medie distanze, ma adattabile anche come mezz’ala offensiva di inserimento ed incursione, o come profilo in grado di legare il reparto centrale a quello avanzato nel 3-5-2.
Si tratta di un giocatore la cui versatilità non deve essere letta come un limite, quanto come sintomo di completezza in molteplici ambiti tecnico-tattici, nonostante la giovane età e la poca esperienza. Non è un caso che, complice il costo abbordabile, si tratti di uno dei nomi più ambiti internazionalmente.