Moratti: “Ho sempre cercato la classe nei giocatori. Vi svelo uno dei tanti rimpianti con l’Inter”

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Massimo Moratti è stato intervistato dai microfoni di Radio Tv Serie A. Queste le parole dell’ex patron dell’Inter, che ha lasciato il posto di numero uno del club il 15 novembre del 2013.

IL PRESENTE – “Non c’è più l’Inter che sentivo come un dovere e una passione. Sono preso dalle altre attività e dalla famiglia. Ho la fortuna di avere tre figli e dei nipoti che danno un significato a tutto”.

LA DOPPIA VITA DEL PRESIDENTE  – “Quando sei presidente e quando non lo sei sono due modi diversi di viverla. Prima sei responsabile e senti il senso del dovere. Da tifoso ti arrabbi con società e giocatore ma porti a casa molto più serenamente. L’Inter resta molto importante, chiunque pensi a noi ci lega ai nerazzurri. Però era più facile prima, era il mio ambito. Adesso mi sento come uno a cui è capitata una cosa meravigliosa ma è alle spalle ed è più difficile giustificare questa passione”.

RIMPIANTI – “Nei giocatori cercavo soprattutto la classe, poi preso Samuel ho capito che la classe era importante ma arrivato lui abbiamo aggiustato la squadra. Rimpianti? Tantissimi. Tante volte è legato al non poter fare qualcosa, per cui Cantona all’Inter sarebbe stato un cambio di marcia. Poi Pirlo al Milan piuttosto che allenatori che potevo trattare meglio o peggio a seconda. Ma tutto quello che fai è per il bene della società“.

IL TRIPLETE – “Non mi aspettavo fosse considerato così importante, invece lo è. Noi abbiam vinto tutto in un mese. Solitamente uno dei tre, magari il campionato, potevo vincerlo prima. Si soffre fino alla fine, ma è stato una cosa fantastico”.

 

EdoardoE
Scritto da

Edoardo Crico