Stanchi ed impauriti dalle ultime notizie di cronaca, molti giocatori della Premier League, dell’area nord-ovest d’Inghilterra, sono pronti ad attuare drastiche soluzioni per la messa in sicurezza delle loro famiglie e delle loro abitazioni. Secondo le indiscrezioni riportate dal quotidiano inglese Daily Mail, molti giocatori hanno avviato contatti con ex agenti speciali SAS, ora attivi nel campo della sicurezza privata, per far fronte alla recente ondata di violenze e rapine che agitano l’area.
ULTIMI FATTI DI CRONACA
Ad aver alimentato un clima di incertezza ed insicurezza sono stati i recenti attacchi ai danni di due tra i giocatori più noti delle due franchigie di Manchester. Parliamo dell’esterno portoghese sponda Citizen, Joao Cancelo, e del difensore dei Red Devils, Victor Lindelof.
Durante la notte del 30 Dicembre, Cancelo e la sua famiglia hanno subito una rapina ad opera di alcuni malviventi che hanno persino ferito in viso il giocatore. È stato lui stesso, da sfortunato protagonista, a raccontare la vicenda con una stories sul suo account Instagram.
“Purtroppo oggi sono stato aggredito da alcuni malviventi che hanno ferito me e hanno cercato di farlo alla mia famiglia. Quando mostri resistenza, questo è ciò che accade. Sono riusciti a prendere tutti i miei gioielli e mi hanno lasciato con la faccia in questo stato. Non so come possano esistere persone con tale meschinità. La cosa più importante per me è la mia famiglia, e fortunatamente stanno tutti bene. E dopo tanti ostacoli nella mia vita, questo è solo uno in più che supererò. Fermo e forte come sempre”.
Alla serata da dimenticare del portoghese si aggiunge la traumatica esperienza vissuta dalla famiglia del giocatore red devil Lindelof. A raccontare l’accaduto è stata la moglie del giocatore, Maja Nilsson Lindelof.
Durante la serata del 19 gennaio, mentre il marito era impegnato in trasferta in casa del Brentford, Maja ed i loro due figli piccoli sono stati costretti a rinchiudersi in una stanza per nascondersi e proteggersi da un’irruzione di malviventi nella loro abitazione. La compagna del difensore svedese scrive sul suo profilo social.
“Durante la partita di Victor questo mercoledì sera abbiamo ricevuto un’irruzione nella nostra casa di Manchester. Ero a casa da sola con entrambi i bambini, ma siamo riusciti a nasconderci e chiuderci in una stanza prima che entrassero in casa nostra. Stiamo bene date le circostanze, ma ovviamente è stato un momento molto traumatico e spaventoso per entrambi e per i miei bambini. Ora siamo in Svezia e trascorriamo un po’ di tempo libero con le nostre famiglie”.
Le esperienze qui citate sono solo le ultime di una lunga serie in Premier League (ad esempio l’aggressione a Robin Olsen il portiere dell’Everton, che venne minacciato con un machete da quattro criminali nel marzo 2021). Nonostante le autorità giudiziarie giudichino questi atti come un “nulla di nuovo”, quest’ultime temono l’incremento del numero di queste attività criminali. L’insicurezza e l’apprensione ormai serpeggiano nel nord-ovest, tanto che oltre alle singole iniziative dei privati, si sono aggiunti a discutere di questa piaga anche le dirigenze dei club della zona.
COOPERARE PER PORRE UN FRENO
La priorità della sicurezza e della stabilità dei loro giocatori ha portato i club di Liverpool, Everton, Manchester city, Manchester United e Burnley, fra i club di Premier League, ad istituire un gruppo di condivisione ed informazione per la messa in sicurezza dei giocatori e per la discussione del miglior modo di porre un freno a questi atti.
Mentre le società metteranno in comunione informazioni e soluzioni, nei singoli club si provvederà ad un maggior dispiegamento di scorte ed addetti della sicurezza per il pattugliamento delle zone residenziali dei loro tesserati. Addirittura, alcuni club sono così preoccupati da essere persino giunti alla decisione di smettere di comunicare tramite i loro canali social il dettaglio degli spostamenti dei giocatori durante le trasferte.
INIZIATIVE PRIVATE
L’acquisto di cani da guardia, l’installazione di sistemi di sicurezza sofisticati e, come già detto, l’impiego sempre più frequente di ex soldati dei corpi speciali per pattugliare e sedere all’interno delle case dei giocatori mentre sono via per lavoro; queste sono le ultime iniziative per la messa in sicurezza approntate dai giocatori di premier, sempre più preoccupati per la salute delle loro famiglie e della salvaguardia dei loro beni minacciati dalla sempre più frequente attività di gruppi criminali.