Paulo Dybala è uno degli svincolati di lusso di questo calciomercato targato estate 2022. L’argentino arriva da due annate contraddistinte più da ombre che da luci ma, nonostante ciò, rimane un profilo assai appetibile per le big di A. L’Inter aveva formalmente raggiunto l’accordo con l’entourage del giocatore, ma l’arrivo di Lukaku ha complicato le cose.
E dato per assodato che il ragazzo ed il suo agente hanno iniziato a valutare proposte meno ricche delle richieste iniziali di circa 8 milioni, ora l’ex 10 bianconero potrebbe, chissà, finire a Milano. Ma nella sponda rossonera dei Campioni d’Italia.
Ecco cinque motivi per cui questo matrimonio potrebbe rivelarsi proficuo per entrambi.
#1 – IL PROGETTO
Non nascondiamoci: il progetto sportivo del Milan funziona, affascina e… trasforma letteralmente in oro (quasi) tutto ciò che tocca. I rossoneri hanno portato alla consacrazione Tomori e Theo Hernandez, fatto esplodere Kalulu, Tonali e Leao e ridato lustro a veterani dalle mille battaglie come Giroud e Kjaer. Ciò avviene grazie a un contesto propositivo, una guida tecnica di valore ed una ragionevole fame dettata dalla giovane età del gruppo squadra. Dybala, a 28 anni e nel suo prime, potrebbe essere quel genere di pedina che manca alla squadra di Pioli. L’argentino non è un giovanissimo ma non è nemmeno un over-30: è un potenziale campione che con la giusta continuità può rivelarsi devastante.
#2 – ESSERE LEADER
Il Milan è campione d’Italia grazie a tre reparti su quattro che si sono rivelati straordinari: un grande portiere, una difesa granitica e un centrocampo assortito egregiamente. Se si effettuano delle riflessioni sul reparto offensivo, tuttavia, emergono grosse lacune. L’unico giocatore effettivamente progettuale e di grande rendimento è Rafael Leao. Ibra è sulla via del ritiro, Giroud ha 35 anni e Rebic, Saelemaekers, Messias, Brahim e Lazetic per un motivo o per l’altro, o sono in uscita o rappresentano semplici rincalzi. In un reparto non così raffinato, Dybala – per età, pedigree e doti tecniche – non solo diverrebbe un titolare inamovibile ma aspirerebbe legittimamente alla leadership del reparto. Una chance che alla Juve, con CR7 prima e Vlahovic poi, non ha avuto.
Inoltre, così, Leao, appena 23enne e alla sua prima vera stagione da top, avrebbe meno pressioni sulle spalle.
#3 – I COSTI
Dybala percepirà molto probabilmente uno stipendio inferiore a quello del suo ultimo contratto con la Juventus. A parametro zero e su cifre che si aggirano intorno ai 6 milioni, Dybala è un investimento che andrebbe tentato a tutti i costi. Per ovviare, poi, a qualsiasi tipo di rischio di natura fisica ci si potrebbe accordare per un triennale con opzione e orientare parte dell’ingaggio sugli obiettivi personali del calciatore.
#4 – IL PASSATO
Tutti conoscono lo splendido rapporto che c’è tra la tifoseria juventina e Paulo Dybala e le varie campagne social post-notizia di non rinnovo sono una prova schiacciante. In tal senso, qualora Dybala approdasse all’Inter, grande parte del suo tifo rimarrebbe amareggiato. Questione diversa in caso di Milan. La rivalità tra rossoneri e bianconeri esiste comunque, certo, ma è tutt’altra cosa…
#5 – IL RUOLO
Ultimo, ma non per importanza, il ruolo. Paulo esplode da punta a Palermo in un 3-5-1-1 e si conferma, al primo anno di Juve, da seconda punta nel 3-5-2, in coppia con Mandzukic. Dalla stagione 2016-2017, però, l’argentino arretra il suo raggio d’azione e si colloca da fantasista in un 4-2-3-1 dietro la punta. Da quel momento, il calcio della Joya cambia. Il 10 bianconero si accorge di essere innamorato del pallone, vuole ricevere costantemente la sfera e arretra il proprio raggio d’azione: meno punta, più regista avanzato, più assist-man. Nel 4-2-3-1 di Pioli, dietro Origi e con Leao alla sua sinistra, potrebbero vedersene davvero delle belle…