Rocchi ammette gli errori: “Dobbiamo usare meglio il VAR”

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Durante uno speciale sugli arbitri su Sky Sport, Gianluca Rocchi ha parlato del momento arbitrale italiano e in particolare dell’ultima giornata di Serie A prima della sosta nazionali. Il designatore della Serie A e della Serie B ha criticato gli arbitri e l’utilizzo del VAR e ha poi spiegato come coverebbe essere usato. L’ex arbitro ha risposto alle domande ed ai dubbi di Fabio Caressa, Stefano De Grandis e Riccardo Montolivo e ci si è soffermato a lungo sull’episodio del mancato calcio di rigore in Monza-Roma.

ROCCHI: “NEL CALCIO C’È ANCHE LA SOGGETTIVITÀ”

ULTIMA GIORNATA CON TANTI ERRORI - "Secondo me l'ultima giornata ci ha creato dei problemi perché abbiamo fatto degli errori, o meglio abbiamo sbagliato le interpretazioni. La differenza tra chi commenta e noi è che noi abbiamo un regolamento da seguire e ci sono situazioni e idee difficili da conciliare. Quando tu ti appoggi al regolamento e hai tutti verdi, vuol dire che la decisione non è sbagliata. Chiaro comunque che far digerire alcune scelte è difficile a noi e agli altri. Il primo anno abbiamo fatto tante discussioni sul fuorigioco passivo e attivo e ci siamo accorti che il VAR interveniva troppo".

AL VAR C’È ANCHE LA SOGGETTIVITÀ - “Il Var parte con l'idea che l'intervento deve essere fatto se l'errore è grave. Noi non siamo fuoristrada perché siamo in linea con le competizioni europee e con le altre leghe, Premier a parte. La forbice di intervento comunque si è allargata. Quando c'è un errore importante, ci sono due ragazzi nel VAR che la pensano in un modo e poi quando escono capiscono che tutti quelli fuori la pensano in modo opposto. L'idea nostra è di dare una linea più chiara possibile. Poi ricordiamoci che c'è la soggettività e quindi per noi può essere fallo e per altri no".

CONTINUARE SULLA STESSA LINEA - “In una giornata può succedere che ci sono due o tre errori. Noi poi dobbiamo riportare quegli errori in linea. Non abbiamo mai cambiato la linea di intervento. Tu non puoi iniziare in un modo a settembre e finire in un altro, puoi però cambiarlo l'anno dopo. Se tu in base alla giornata storta cambi, allora crei confusione".

ROCCHI SULL'IMPATTO DEL VAR E GLI EPISODI DI MONZA-ROMA

IL VAR OGGI - ”La presenza del VAR ammorbidisce l'arbitro? È un cambio generazionale, il ragazzo di oggi è diverso da quello di 30 anni fa. L'arbitro moderno è in una zona maggiore di comfort con questo strumento. Però siamo molto severi quando in campo non li vediamo decidere. Il Var interviene se c'è un errore chiaro. Non si interviene su tutti i contatti in area. Hai la capacità di stabilre con una bilancia il contatto? No, infatti il nostro compito principale è fare arbitri bene. Se arbitri bene e sei convincente, il Var in 5 secondi ti conferma la decisione. È un cambio generazionale quello di questo momento. Ci sta che l'arbitro moderno sia in "un'area di comfort", ho chiesto serietà sui gravi falli di gioco e mi arrabbio se non lo fanno. Per me se l'arbitro prende decisioni corrette ma sbaglia la gestione della partita, ha una valutazione negativa. Al contrario se sbaglia un episodio ma la gestione è ottima ha una valutazione positiva".

DEFINIZIONE DI STEP ON FOOT - “Lo step on foot nasce per tutelare i calciatori. È un intervento che crea fastidio e non solo va punito con il fallo ma anche con l’ammonizione. Innanzitutto deve esserci una contesa di qualcosa. A Lecce-Milan l’anno scorso si può parlare di errore  ed ora gli step on foot devono essere chiari ed in contesa del pallone. Anche su Baldanzi in Monza-Roma non c’è proprio una contesa del pallone ma c’è un’altra situazione dove il ginocchio sbatte sul calciatore e si poteva parare anche di rigore”.

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Scritto da

Bjork Rajta