Roma e Juventus si dividono la posta in palio: allo Stadio Olimpico Bremer risponde a Lukaku. I padroni di casa escono dal campo con l’amaro in bocca, i bianconeri raccolgono un punto che, tutto sommato, non cambia gli equilibri nella propria corsa europea.
Ecco le pagelle del match offerte da Numero Diez direttamente dalla tribuna stampa.
LE PAGELLE DELLA ROMA
Svilar 6.5: sempre attento, trasuda reattività. In una partita dove le occasioni sfruttate hanno deciso il risultato il portierino romanista ha chiuso lo specchio con interventi precisi e di reazione. Ha abituato così bene che può sorgere il dubbio riguardo al gol di Bremer, dove forse una parata delle sue avrebbe potuto evitare il peggio. Ma si parla di miracoli. BRAVO.
Kristensen 6.5: scende in campo con l’arduo compito di derubricare dalla memoria dei romanisti la prestazione del proprio predecessore, un’incornata precisa dopo pochi minuti sembra poter scacciare l’amaro di bocca”: la traversa si oppone e rimanda il giudizio. Nel complesso non brilla, Chiesa lo aggira in diverse occasioni. LEGNO.
Llorente 6.5: Lo stacco aereo si conferma il punto debole del centrale spagnolo, il quale conduce una partita attenta ma cade sull’occasione del pareggio di Bremer. NON IDONEO AL VOLO.
N’Dicka 7: protegge Svilar con una precisione chirurgica, tanto negli anticipi quanto nelle letture difensive. Fisicamente a livello, freddo nelle decisioni: ingabbia Vlahovic e lo disinnesca del tutto. ARTIFICIERE.
Angelino 6.5: buona prestazione. Sforna cross a ripetizione e regge botta difensivamente, Weah al termine della partita ha combinato poco o nulla. MANCINO CALDO.
Cristante 7: il tap-in vincente con cui Lukaku apre le danze è figlio di un suo tiro, è di fatto un assist-man non segnalato. In mezzo al campo l’italiano si muove davvero bene, dimostrando ottime capacità di interdizione e palleggio. IL SOLITO, GRAZIE.
Paredes 6: perde l’attimo per imbucare in diverse occasioni. L’argentino sotto la guida di De Rossi ha abituato a verticalizzazioni puntuali, contro la sua ex squadra non sempre adotta la soluzione migliore. Bravo comunque ad accompagnare il fraseggio della Roma da una metà campo all’altra. CARONTE.
Pellegrini 6: la gara del capitano giallorosso è in linea con le sue prestazioni recenti. Partite sufficienti, sicuramente non negative, dove a mancare però è quel guizzo in più che il giocatore sa di avere nel DNA. ASSI RIMASTI NELLA MANICA (dal 76’ Bove sv).
Baldanzi 6: si libera bene con un guizzo e mette in area la palla che, dopo un caotico flipper, assume le sembianze dell’assist per Lukaku. Nel primo tempo spazia bene e conquista due ottime punizioni, nella ripresa si eclissa parzialmente, accendendosi a tratti alterni. PRESENTE - ASSENTE (dal 68’ Azmoun 6: entra in partita con la voglia di spaccare la gara, la contraerea juventina gli nega la gioia. CI PROVA).
Lukaku 6.5: mette a segno un gol da pochi passi che vale momentaneamente il vantaggio alla Roma. Cerca di raddoppiare con diversi stacchi di testa che non trovano fortuna, incidere in una partita dove le attenzioni di Bremer e Danilo sono su di te non è una cosa da tutti. STAZZA. (dal 68’ Abraham 5: l’inglese non vive un buon periodo. Dal suo rientro in campo Abraham non ha quasi mai convinto, il gol segnato al Napoli è una luce circondata da ombre. Sbaglia un gol da pochi metri e stacca la spina, rinunciando anche alla rincorsa dell’avversario che si stava lanciando sulla fascia. GIÙ).
Dybala 5.5: dopo qualche minuto perde una palla sanguinosa, Vlahovic stranamente lascia il pollice alzato e non condanna. Nei 45’ di gara che lo vedono coinvolto non smuove gli equilibri. LEGGERO (dal 46’ Zalewski 5: il polacco è davvero una creatura calcistica difficile da definire. Fatica difensivamente e non brilla in fase offensiva, l’unico punto forte sembra essere un dribbling nello stretto che però, puntualmente, lo porta a fare la scelta più difficile. PIATTO).
All. De Rossi 6.5: la Roma esce dal campo con l’amaro in bocca. La squadra ha risposto presente nel momento di difficoltà, rialzando la testa e affrontando i bianconeri con lo spirito giusto. Occasioni sprecate e qualche problema legato alle caratteristiche dei singoli, DDR dalla panchina il suo lo ha fatto. GESTIONE.
LE PAGELLE DELLA JUVENTUS
Szczesny 6.5: Subisce un gol che non lo vede chiamato in causa e chiude gli spazi nelle altre occasioni, agisce nei limiti dell’umana capacità. PORTIERONE.
Gatti 6: ribatte male il tiro di Cristante, la palla centrale trova un Lukaku affamato che non perdona. I suoi colleghi di reparto si mettono in mostra con due prestazioni impeccabili, lui si adatta bene ma commette qualche errore. IMPERFETTO TRA PERFETTI.
Bremer 8: un giocatore meraviglioso. Veloce e potente, difende lo specchio senza mai risparmiarsi e batte il colpo che vale il punto ad Allegri: la prestazione del brasiliano è GIGANTE.
Danilo 7.5: insieme a Bremer e Chiesa il migliore dei suoi. Accanto al connazionale forma un binomio che, da solo, vale un 50% del fatturato calcistico della Juve di questa sera. Chiude gli spazi e gestisce quel poco fraseggio mostrato dagli juventini, inoltre salva un gol sulla linea. COS’ALTRO.
Weah 5: il peggiore in campo. Non si fa mai vedere, se non quando rischia di essere cacciato per un intervento dubbio che non viene considerato meritevole di giallo dal direttore di gara. MALE. (dal 60’ Kostic 5.5: riesce, forse, a fare peggio del predecessore. Entra a gara in corso ma non offre ritmo, sembra venire da una gara faticosa giocata alla vigilia. SCARICO).
McKennie 6: l’elastico di Allegri conduce una gara di sacrificio. Oltre a qualche triangolazione non produce molto, la sua serata scivola senza momenti salienti. SUFFICIENTE.
Locatelli 5.5: fa veramente fatica a mettere in mostra le proprie caratteristiche. Il gioco di Allegri sottolinea maggiormente i difetti del giocatore, il quale (ad esempio) non può svolgere una doppia fase come quella di Rabiot. Corre molto a vuoto e quando ha la palla fatica a trovare sbocchi, risultando MONOTONO.
Rabiot 6: il cavallo pazzo juventino si fa vedere con qualche sgaloppata, ma poco altro. A centrocampo la Roma è avvolgente, gli interpreti ospiti vengono spesso messi in mezzo: quando riconquista palla cerca di scardinare una difesa romanista attenta e sul pezzo. CONTRO UN MURO.
Cambiaso 6.5: si adatta bene ai diversi ruoli che Allegri gli affida senza mai sfigurare, il percorso di maturazione del giocatore lo ha trasformato in un soldato tuttofare che contro la Roma è stato a dir poco utile alla causa. QUALITÀ E QUANTITÀ. (dall’84’ Alcaraz sv)
Vlahovic 5: non entra in partita. Sbaglia un gol da ottima posizione e non incide mai sulla gara, rimanendo ingabbiato tra Llorente e N’Dicka. RECLUSO (dal 75’ Milik sv)
Chiesa 7.5: una furia. Insieme al pacchetto difensivo è sicuramente il migliore dei suoi: corsa, dribbling e conclusione, l’assist servito e il palo colpito riassumono la sera ad alta frequenza dell’ala nazionale. In una Juve che vive di sprazzi Chiesa rappresenta la nota più brillante. FULMINE (dal 75’ Kean sv)
All. Allegri 6: la Juve porta a casa un punto che, in fin dei conti, non è poi così malvagio. La Roma mette qualcosa in più in campo, i bianconeri sono tenuti a galla da un pacchetto di centrali che riflette la capacità di Allegri nella gestione difensiva. Contro una squadra stanca si poteva fare di più, soprattutto in fase difensiva: quella realizzativa non è una questione che si scopre solo ora. CI SI ACCONTENTA.