Salernitana, spuntano nuovi dettagli sull’addio di Sabatini

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Nella stagione appena conclusasi, la Salernitana ha compiuto un vero e proprio miracolo sportivo. Grazie ad una dirigenza solida, la squadra campana ha avuto la possibilità di acciuffare una salvezza che a gennaio appariva impossibile. Tra i grandi artefici di questo capolavoro, oltre al mister Davide Nicola, troviamo ovviamente Walter Sabatini. L’ex ds del Palermo è stato in grado di risollevare la squadra attraverso mirate operazioni di mercato che hanno avuto l’effetto desiderato. Tuttavia, ciò che appariva come il preludio di una lunga storia d’amore si è trasformato in una breve parentesi terminata non con pochi screzi. La rottura tra il direttore sportivo e il presidente granata Danilo Iervolino è stata un fulmine a ciel sereno. Nessuno si aspettava che tutto sarebbe finito così in fretta, a maggior ragione in un modo così brusco.

CAOS SABATINI-SALERNITANA, INTERVIENE L’EX DS

Da settimane si cercano i motivi delle frizioni tra le parti; a portar maggiore chiarezza è Angelo Fabiani, ex ds della Salernitana. Tutto nasce dalla situazione legata al calciatore Lassana Coulibaly. Nel contratto del centrocampista è infatti presente una clausola che gli consentirebbe di lasciare i granata entro il 20 luglio per 1,5 milioni di euro. Tale clausola fu inserita nell’estate 2021 per assicurarsi l’arrivo di un calciatore forte ma allora sconosciuto. Dunque era un modo per consentire alla squadra di fare cassa in caso di retrocessione in Serie B, poiché Coulibaly non sarebbe di certo rimasto.

La discesa in cadetteria non si è verificata, dunque occorreva blindare in qualche modo il calciatore, autore di una buona stagione. Da lì il “suggerimento” di Sabatini di inserire ulteriori commissioni agli agenti del giocatore; proposta nettamente respinta dal patron Iervolino, in quanto l’entourage di Coulibaly aveva già ricevuto oltre 600mila euro per una serie di accordi tra le parti. Ed è proprio da questa divergenza che è iniziato un battibecco tra ds e presidente, con il conseguente sollevamento di Sabatini dal suo incarico.

Fabiani ha poi concluso appoggiando le idee di Iervolino, che avrebbe agito per il bene della società e per evitare ulteriori concessioni superflue. L’accordo per la permanenza di Coulibaly c’era e non era necessario dare ulteriore denaro ai suoi agenti, viste anche le ingenti somme già versate nei loro confronti.