SORPRESE IN COPPA ITALIA – La Coppa Italia torna in campo con gli ottavi di finale, fase che vede entrare in scena anche le big della Serie A. Una competizione ricca di storia e fascino, che nel corso degli anni ci ha regalato numerosi colpi di scena. Infatti, seppure il format attuale sia lontano da quello dell’Fa Cup inglese che mette contro squadre di ogni categoria, anche nel calcio italiano, piccole realtà sono riuscite a battere squadre candidate alla vittoria finale e magari anche a vincere il titolo. Ecco dunque alcune delle più grandi sorprese nella storia della Coppa Italia.
ALESSANDRIA 2015/16
Nella stagione 2015/16, in Coppa Italia, l’Alessandria ha avuto la possibilità di vivere un vero e proprio sogno. In quell’edizione i Grigi, militanti nel girone A di Lega Pro, riuscirono ad arrivare fino in semifinale al termine di un percorso partito da lontanissimo. Una cavalcata entusiasmante che ha inizio con il primo turno eliminatorio in cui la squadra piemontese si impone per 2-0 contro l’Altovicentino.
Poi, battendo agevolmente anche Pro Vercelli e Juve Stabia, si arriva ai sedicesimi dove arriva il primo confronto con una squadra di Serie A: il Palermo. Al Barbera, arriva il primo colpo di scena con uno spettacolare 2-3 e la vittoria dell’Alessandria. Nel turno successivo, la formazione allessandrina allenata da Angelo Gregucci, vola al Ferraris per sfidare il Genoa.
Anche in questo caso sarà l’Alessandria a spuntarla, grazie ad una rete di Bocalon nei tempi supplementari. Anche ai quarti sarà vittoria, contro lo Spezia altra rivelazione di questa edizione per aver eliminato la Roma di Garcia. Il sogno si fermerà solo in semifinale, con la doppia sconfitta per 0-1 e 5-0, contro il Milan di Sinisa Mihajlovic.
ANCONA 1993-1994
L’impresa dell’Ancona addirittura supera quella dell’Alessandria. I marchigiani infatti, riusciranno addirittura in finale. Retrocesso nella stagione 92/93 dopo il primo anno della storia del club nel massimo campionato, l’Ancona fa ritorno nel campionato cadetto.Una stagione, quella in campionato, fatta più di bassi che di alti e che si concluderà con un deludente ottavo posto.
A fare da contraltare però, sarà l’entusiasmante cammino che riuscirà a vivere in Coppa Italia. Dopo aver eliminato il Giarre al primo turno, l’Ancona stupisce tutti eliminando il Napoli, grazie alle due sfide terminate 0-0 e 3-2. La formazione allenata da Vincenzo Guerini batterà, sempre grazie al doppio confronto, Avellino e Venezia. In semifinale invece, ritrova ed elimina un’altra squadra di Serie A: il Torino.
Il sogno dell’Ancona si interromperà solo in finale contro la Sampdoria. All’andata, giocata in casa al Dorico, il match terminerà 0-0. Al ritorno al Ferraris, i marchigiani crolleranno sotto i colpi di una Sampdoria fortissima, che in rosa poteva vantare campioni come Gullit, Vierchowod e Manicini tra gli altri. Il risultato sarà un netto 6-1 e saranno i blucerchiati a trionfare.
VICENZA 1996-97
In questo caso non si tratta di una squadra di categorie inferiori, ma dell’ultima impresa di una “provinciale” in Coppa Italia. Si tratta della favola del Vicenza, autore di una delle più belle pagine di storia del calcio italiano. Allenati da un giovane Francesco Guidolin, i biancorossi si renderanno protagonisti di una grande cavalcata che li porterà alla vittoria finale.
Partendo con ordine, il cammino dei veneti parte al secondo turno con il successo sulla Lucchese per 1-2. La formula della Coppa Italia di quegli anni, riprendeva quello dell’Fa Cup che, in caso di pareggio, prevedeva la ripetizione. Proprio quello che successe contro il Genoa, quando dopo l’1-1 del Ferraris, il Vicenza ebbe la meglio nella ripetizione tra le mura amiche, per 1-0.
Ai quarti il primo grande ostacolo: il Milan. A San Siro, al gol dell’ex di Roberto Baggio, risponderà la rete di Ambrosetti per l’1-1 finale. Un gol che si rivelerà pesantissimo, perchè in virtù dello 0-0 della ripetizione, a consentire l’accesso alle semifinali sarà proprio il gol in trasferta.
In semifinale, contro il Bologna, il Vicenza vince all’andata 1-o e pareggia 1-1 al Dall’Ara. Si arriva così alla finale contro il Napoli, anch’essa andata e ritorno. Nel primo confronto al San Paolo sono i Partenopei ad avere la meglio, grazie al gol di Pecchia. Al ritorno invece, saranno gli uomini di Guidolin a ribaltarla: 1-0 e 3-0 dopo i supplementari, con i gol decisivi di Rossi e Iannuzzi arrivati tra il 118′ e il 120′. Al Menti sarà festa per un’impresa unica.