Thauvin: "Amo l'Udinese, ho ancora dolore"

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Il capitano dell'Udinese Florian Thauvin, è intervenuto a Udinese Tonight, parlando del momento della sua squadra. Il calciatore francese tra l’altro è appena rientrato da un infortunio dal quale però non ha ancora recuperato del tutto. Ecco le dichiarazioni di Thauvin

LE PAROLE DI THAUVIN

SUL MOMENTO DELL'UDINESE - "Settimana un po' difficile, non è stato un buon risultato con la Juve ma dobbiamo continuare a lavorare per fare meglio. Non è stato facile accettare quella con il Venezia. Quando vinci 0-2 la partita deve essere finita, dovevamo gestire e chiuderci dietro aspettando il momento giusto per farne altri. Noi però abbiamo dato a loro la possibilità di segnare e la loro fiducia è cresciuta. Stiamo facendo un lavoro importante e non dobbiamo perdere il filo". 

SULLO SFOGO DI RUNJAIC - “Ci ha parlato nello spogliatoio ribadendo che non dobbiamo dimenticarci dell'anno scorso e di come siamo riusciti a fare i primi risultati in questo inizio. Abbiamo un gruppo molto giovane e siamo una squadra che si può perdere velocemente. È importante che il mister e noi giocatori di esperienza ricordiamo il nostro valore e rimaniamo concentrati perché basta poco per ritornare nella zona bassa di classifica". 

SUL SUO INFORTUNIO - "Peccato per lo stop che ho avuto, 5 settimane fuori per un giocatore sono molto difficili perché si perde ritmo. Contro la Juve mi mancava l'esplosività per vincere i duelli uno contro uno e adesso devo lavorare forte per tornare come prima. Ho perso tempo con una frattura alla costola e volevo aiutare l'Udinese. Quando non mi sento al top non sono felice. Mi fa ancora male ed è difficile lavorare alla giornata".

SULLA NAZIONALE - “Tutto è possibile. Adesso amo molto l'Udinese, per me è una seconda famiglia e ho appena avuto un figlio friulano. Per la gente venire allo stadio è un momento per vivere emozioni e io posso dargliele. Voglio continuare a vincere le partite. Adesso penso di poter giocare fino a 37/38 anni. Con Runjaic parliamo lo stesso calcio".

SU CIOFFI - "Con Sottil avevo iniziato bene, poi Cioffi mi ha messo subito in panchina, abbiamo un ottimo rapporto io e lui però ci siamo scontrati. Gli chiedevo sempre cosa dovessi fare giocare ma in quel momento per lui non era possibile mettere in campo sia me che Pereyra perché eravamo troppo offensivi. La settimana prima della Fiorentina sono andato a mangiare fuori a cena con il mister e mi disse che per dare una mano alla squadra dovevo essere in grado di cambiare una gara in corso. Sono entrato e ho fatto gol, quindi sono andato da lui chiedendogli nuovamente di giocare. Mi rispose di no perché non avevamo vinto e lì di nuovo ci siamo scontrati. La settimana successiva contro il Milan mi chiese di segnare di nuovo e ci sono riuscito. Appena ho fatto gol sono andato da lui ricordandoglielo. Da lì in poi ho giocato fino all'infortunio con l'Inter". 

GiovanniG