TOP E FLOP DELLA 27ª GIORNATA – Si è appena conclusa una 27ª giornata ricca di tensioni e polemiche.
Continua la marcia trionfale del Napoli, che schianta a domicilio il Torino e mette una serie ipoteca sul terzo scudetto della sua storia (+19). Sale al secondo posto la Lazio, che si aggiudica di misura la stracittadina e allunga sulle dirette concorrenti in zona Champions. Crollano le milanesi: l’Inter cede il passo alla Juventus, che con un gol di Kostic sbanca San Siro e torna ad alimentare speranze europee. Notte fonda per il Milan, a dir poco irriconoscibile nella trasferta della Dacia Arena. Vince nel finale l’Atalanta, che resta attaccata al gruppetto di testa (5 squadre in 7 punti).
Nella parte bassa perdono Spezia e Verona, rispettivamente quartultima e terzultima; sussulto della Samp, che vince la sua prima gara interna stagionale e si porta a quota 15 punti. Chiude la classifica la Cremonese, che strappa un buon pari in casa del Monza.
Ora però diamo uno sguardo più approfondito alle prestazioni dei singoli che più si sono distinti (nel bene e nel male) durante questo turno di campionato.
TOP
OSIMHEN: (voto 8)
Il nigeriano versione 22/23 è una sentenza, un’ira di Dio. Con la doppietta al Torino fa 21 gol in campionato, eguagliando il record di Eto’o come miglior africano in Serie A. Strapotere fisico impressionante, velocità supersonica ed implacabile fame di bonus: calciatore pazzesco. Imprendibile negli spazi aperti, inarrestabile in percussione, dominatore incontrastato nei duelli aerei: anche Schuurs (fino a domenica uno dei migliori interpreti del ruolo nella stagione in corso) ha dovuto alzare bandiera bianca dinanzi a cotanta furia. Se Napoli sogna, gran parte del merito è del suo capocannoniere. Attualmente è senza dubbio uno dei migliori centravanti in circolazione.
Devastante.
GABBIADINI: (voto 7.5)
MVP per distacco, sia per l’incisività dimostrata in zona bonus che per il grande sostegno offerto in fase di manovra per tutti i 90 minuti. Il bomber blucerchiato fa ammattire la difesa scaligera, svaria su tutto il fronte d’attacco e si prende la scena con una straordinaria doppietta: primo gol da autentico rapinatore d’area, secondo da vero e proprio artista. Grinta, personalità, concretezza: è lui l’anima di una Sampdoria che non vuole mollare, nonostante le evidenti difficoltà strutturali ed una situazione di classifica ormai oggettivamente compromessa. Da vero leader, si carica la squadra sulle spalle e prova a scuotere il gruppo in vista dell’ultima parte di campionato.
Highlander.
ZACCAGNI: (voto 7.5)
Letteralmente incontenibile, semina il panico su tutto il fronte sinistro giallorosso ad ogni sortita offensiva. Non dà mai punti di riferimento e taglia costantemente a fette la difesa romanista, creando pericoli a ripetizione con guizzi e giocate di qualità. È l’uomo più in forma della banda di Sarri, sempre più determinante e consapevole; la prodezza con cui decide il match è soltanto la ciliegina sulla torta dell’ennesima prestazione da capogiro, che gli permette di arrivare a quota 9 reti in campionato e raggiungere il suo capitano Ciro Immobile in cima alla classifica dei marcatori di squadra. Migliore stagione di sempre per l’arciere.
Sontuoso.
FLOP
IBANEZ: (voto 4)
“Non c’è due senza tre!”. Il centrale giallorosso si riconferma protagonista in negativo del derby della Capitale, rimediando due cartellini gialli in mezz’ora e condizionando nettamente l’andamento della terza stracittadina consecutiva. Va palesemente in difficoltà nelle situazioni di 1 vs 1 e commette una sciocchezza colossale in occasione dell’espulsione, quando sbaglia uno stop elementare a centrocampo e travolge Milinkovic-Savic per bloccare la ripartenza biancoceleste. Falloso, disattento, ingenuo: per lui Lazio-Roma è diventata una vera e proprio maledizione.
Recidivo.
THIAW: (voto 4.5)
Dov’è finito l’irreprensibile difensore ammirato ad inizio 2023? Prestazione da horror quella del Friuli per il centrale tedesco, che si fa anticipare nettamente da Beto in occasione del 2 a 1 e risulta troppo “leggero” nel corpo a corpo con Success sulla situazione che porta al 3 a 1. Lento, svagato e poco brillante, commette errori grossolani sia dal punto di vista del posizionamento, che in fase di impostazione. Sembra sbandare inesorabilmente insieme a tutta la retroguardia rossonera, incapace di ritrovare la solidità e l’attenzione che hanno da sempre contraddistinto la gestione Pioli.
Sconcertante.
GALLO: (voto 5)
Perennemente in affanno in fase di contenimento ed allo stesso tempo impreciso in quella di rifinitura. Il terzino giallorosso soffre le sgasate di Nico Gonzalez per tutto l’arco del match, sbaglia ripetutamente le scelte palla al piede e realizza il rocambolesco autogol che condanna il Lecce nella gara del Franchi contro la Fiorentina. Nonostante lo spirito di sacrificio ed il grande dinamismo, quella del classe 2000 è un’altra gara da dimenticare: rendimento in picchiata nell’ultimo periodo per lui, attualmente uno degli elementi più in difficoltà della compagine di Baroni.
Calante.
A cura della redazione Fanta__Boom