TOP E FLOP DELLA 24ª GIORNATA – Si è appena conclusa una 24ª giornata ricca di colpi di scena e ritorni di fiamma.
È il weekend che sancisce il perentorio +18 del Napoli sulle dirette inseguitrici, con speranze di tricolore ormai ridotte al lumicino. Scende l’Inter, che cade a Bologna e continua ad evidenziare preoccupanti alti e bassi. Sale il Milan, che doma l’Atalanta e rilancia fortemente la propria candidatura a seconda forza del torneo. Da sottolineare poi i 3 punti strappati dalla Lazio e l’inaspettato passo falso della Roma: corsa al 4° posto più accesa che mai. In zona retrocessione male Verona e Samp, mentre festeggia la Cremonese per la sua prima vittoria stagionale.
Ora però diamo uno sguardo più approfondito alle prestazioni dei singoli che più si sono distinti (nel bene e nel male) durante questo turno di campionato.
TOP
NZOLA: (voto 8)
Dove ci eravamo lasciati? Ah sì, a quel 20 di gennaio in cui in un’intervista dichiarò: “Voglio fare 25 gol“. Di lì a poche ore l’inaspettato infortunio. L’angolano ha trascorso l’ultimo mese e mezzo come un leone in gabbia, ma ha subito dimostrato di non aver perso il vizio del gol ed il suo implacabile killer instinct. 86 minuti strepitosi per M’Bala: il numero 18 detta la profondità, fa salire la squadra ed è lucidissimo negli ultimi 16 metri. Doppietta straordinaria e titolo di migliore in campo più che meritato, per un calciatore di vitale importanza sia nello Spezia che in ogni fanta-rosa d’Italia.
Inarrestabile.
CANDREVA: (voto 7.5)
La posizione di trequartista gli regala nuova linfa e ne sancisce la definitiva rinascita in termini fanta-calcistici. Non segnava addirittura dalla 12ª giornata di campionato e, negli ultimi mesi, sembrava affossare inerme insieme a tutta la Salernitana. Il pomeriggio dell’Arechi però ribalta il trend: partita perfetta del numero 87. Autore di un gol e di un assist, è il vero motore del centrocampo campano: col suo dinamismo crea scompiglio con estrema regolarità all’interno della retroguardia brianzola, non dando mai punti di riferimento e risultando pressoché incontenibile. Antò, dov’eri finito?
Rinato.
THEO HERNANDEZ: (voto 7)
Dopo un inizio di 2023 del tutto disastroso, finalmente possiamo dirlo: il trenino francese è tornato. L’esterno rossonero offre una prestazione impeccabile sotto tutti i punti di vista: limita alla perfezione le pregevoli individualità offensive della Dea e risulta immarcabile e dirompente in fase di transizione. Dopo la galoppata epica dell’ultimo scontro diretto, consegna agli annali un’altra prodezza balistica entusiasmante. Contributo sul gol a parte, sembra avere il dono dell’ubiquità: funge da terzino, “quinto”, mediano e trequartista, il tutto con una naturalezza ed un’efficacia pazzesca.
Imperioso.
FLOP
PABLO MARÍ: (voto 4.5)
Gara a due facce per il centrale brianzolo: primo tempo tutto sommato positivo ed in linea con le ultime autorevoli prestazioni fornite, ripresa completamente da dimenticare. Perde una marea di duelli, si fa trovare spesso fuori posizione e risulta abbastanza goffo in diverse situazioni (vedi l’occasione del 2 a 0 e la ripartenza sciupata da Piatek nel finale). Il Monza sbanda completamente e lui non riesce a dare tranquillità e solidità al reparto, probabilmente condizionato anche dal colpo alla testa subito nel corso della prima frazione.
Confuso.
MARIO RUI: (voto 5)
Il portoghese è l’unica nota stonata del Napoli del pomeriggio del Castellani. Fino al minuto 67 si dimostra una vera e propria spina nel fianco per la difesa toscana, toccando un’infinità di palloni e sganciandosi con grande continuità. Dona vivacità e qualità in fase di palleggio, alzando i ritmi e fornendo una prova di personalità. Poi all’improvviso il black-out (assolutamente evitabile) con cui rischia di pregiudicare una pratica già archiviata, lasciando i suoi in inferiorità numerica per una reazione tanto istintiva quanto immotivata.
Scellerato.
STREFEZZA: (voto 5)
“Tu quoque, Gabriel, fili mi?” È racchiuso tutto in questa massima lo stupore generale per la prima vera prestazione negativa di questo campionato del talento italo-brasiliano. Il faro dei leccesi paga una condizione fisica precaria, tanta imprecisione in fase realizzativa ed un’inusuale mancanza di lucidità nei momenti chiave della gara. Nessun guizzo degno di nota ed un’occasione colossale sciupata a tu per tu con Consigli nel finale. La più classica delle serate no.
Irriconoscibile.
A cura della redazione Fanta__Boom