Top e flop della 25ª giornata di Serie A

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TOP E FLOP DELLA 25ª GIORNATA – Si è appena conclusa una 25ª giornata ricca di sorprese.

Scivola il Napoli capolista, che rimedia la seconda sconfitta in campionato per mano di una Lazio semplicemente perfetta. Da sottolineare la reazione d’orgoglio dell’Inter che liquida il Lecce a San Siro con un netto 2 a 0. Sale al quarto posto la Roma, che piega di misura la Juventus a coronamento di una gara tesissima. A farne le spese un Milan troppo brutto per essere vero, che crolla sotto i colpi di un’eccezionale Fiorentina. Battuta d’arresto per la Dea, che scivola così a -5 dalla zona Champions.

Nei bassifondi della classifica la Samp non va oltre lo 0 a 0 contro la Salernitana, restando così ultima a pari punti con la Cremonese. Pareggio a reti bianche anche nella sfida salvezza tra Spezia e Verona, dove più che la voglia di vincere trionfa quella di non perdere.

Ora però diamo uno sguardo più approfondito alle prestazioni dei singoli che più si sono distinti (nel bene e nel male) durante questo turno di campionato.

TOP

LAURIENTÉ: (voto 8)

L’esterno offensivo neroverde vive una notte da assoluto protagonista, sfoderando una performance a dir poco devastante. La sua gara è un capolavoro: mix perfetto tra bellezza e concretezza, poesia e magia. Semina il panico nella difesa della Cremonese praticamente ad ogni falcata, sfoggiando un bagaglio tecnico ed una freschezza atletica impressionanti: punta e salta sistematicamente gli avversari trasformandoli in birilli, trafigge Carnesecchi con una punizione diabolica e fornisce ben 2 assist favolosi ai compagni. È il primo a farsi dare il pallone e domina letteralmente la scena. In quel di Sassuolo è nata una stella.

Funambolico.

MANCINI: (voto 7.5)

Prova monumentale del numero 23 giallorosso, ai limiti della perfezione. Attentissimo in fase difensiva, sempre puntuale e preciso nelle chiusure: aggredisce alto e non lascia mai respiro agli attaccanti bianconeri. Sovrasta tutto e tutti e si concede finanche la licenza di offendere. Non segnava in Serie A da 2 anni e per l’attesissimo ritorno al +3 ha scelto una serata di gala. Il gol è un’autentica perla: un fendente improvviso dai 20 metri che si insacca inesorabilmente nell’angolino basso e non lascia scampo a Szczesny. Nel finale (giusto per non farsi mancare nulla) propizia anche l’espulsione di Kean, entrando di diritto in tutte le fasi salienti del match.

Risolutore.

DODÔ: (voto 7.5)

Senza dubbio la miglior prestazione stagionale per il classe ’98 della viola. L’impatto con il calcio italiano non è stato sicuramente dei più semplici, ma i segnali lanciati nelle ultime uscite sono estremamente positivi. Nella notte del Franchi il terzino brasiliano risulta semplicemente inarrestabile: taglia, cuce, strappa e ricama. Impeccabile nelle chiusure, ara la fascia destra con grande continuità (mandando più volte in difficoltà Theo Hernandez) e soprattutto confeziona il magnifico assist per Jovic in occasione del raddoppio. Salito di condizione e più libero mentalmente, sta tornando ad essere la freccia ammirata in Ucraina.

Incontenibile.

FLOP

KVARATSKHELIA : (voto 5)

Una rarità vederlo nella sezione flop, considerati gli elevati standard di rendimento a cui ci ha abituati nel corso di tutta la stagione. Eppure, nella circostanza, impossibile non inserirlo. Prova a dare il solito contributo alla manovra, ma non trova mai lo spunto giusto per impensierire l’arcigna retroguardia biancoceleste. Costantemente raddoppiato, pecca di efficacia e di imprevedibilità nelle giocate. Da matita blu poi l’errore sul gol di Vecino: disimpegno goffo di testa che diventa un vero e proprio assist, e apre la strada alla disfatta partenopea. Serata di appannamento per il georgiano che, per una volta, la differenza la fa in negativo.

Contraddittorio.

REBIC: (voto 5)

Gara assolutamente da dimenticare per il croato: impalpabile, inconcludente, irritante. Non riesce a garantire né qualità, né quantità: tanti gli errori commessi (anche gravi) dal punto di vista tecnico, per non parlare dell’inconsistenza evidenziata a livello atletico e caratteriale. A tratti sembra essere un corpo estraneo alla squadra: pochi palloni toccati, tanta confusione e nessun guizzo da sottolineare. Vista la mancanza di Leao, il match di Firenze si presentava come l’occasione giusta per “svoltare” una stagione abbastanza opaca. Invece no, è stata solo l’ennesima uscita sottotono.

Svilente.

SABIRI: (voto 5.5)

La partita di Marassi è la fedele fotografia della sua stagione: abulica e deludente. Considerata la situazione di emergenza dal punto di vista numerico, Stankovic decide di aggrapparsi al talento del suo numero 11 per la delicata sfida contro la Salernitana. Per carità, il marocchino parte bene, sfiorando il vantaggio con un gran tiro a giro dalla distanza. Poi però perde troppi palloni nella prima mezz’ora, manifestando un’irriverenza ed una mancanza di appartenenza che irritano l’ambiente e ne sanciscono la prematura sostituzione “punitiva”. In un momento così critico, più che il fioretto servirebbe la spada (e lo spirito di sacrificio).

Ingannevole.

A cura della redazione Fanta__Boom

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