l'allenatore del Venezia, Paolo Vanoli, ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo la vittoria del suo Venezia nella finale playoff di Serie B contro la Cremonese. Dopo lo 0-0 dell'andata, la squadra di Vanoli si impone per 1-0 grazie alla rete decisiva di Christian Gytkjaer, che rende ufficialmente il Venezia la terza squadra promossa in Serie A dopo Parma e Como. Una grande cavalcata quella per i lagunari, che tornano nella massima serie dopo 2 stagioni, e la giocheranno per la quattordicesima volta nella propria storia sperando di avere risultati migliori dell'ultima esperienza in A, in cui hanno concluso il campionato in ultima posizione.
LE PAROLE DI VANOLI
IL LAVORO SVOLTO - ""Sono senza parole. Abbiamo fatto un'impresa, veramente un capolavoro. Complimenti in primis a questi ragazzi, siamo partiti dal fondo a novembre di un anno e mezzo fa. Siamo passati attraverso delle delusioni anche importanti, ci siamo rialzati e siamo arrivati secondo me con merito a questa Serie A. Senza nulla togliere alla Cremonese, che insieme al Palermo è una grande corazzata. Però io l'ho detto ai ragazzi, che quando c'è l'impegno, tanto lavoro, prima o poi i sogni si possono realizzare. Lo abbiamo realizzato".
L'IMPORTANZA PER LA CARRIERA DI VANOLI - "Si può sempre migliorare. Ho detto ai ragazzi prima di questa partita che per una squadra giovane come la nostra dev'essere solo l'inizio, bisogna imparare a saper vincere. Questa è l'atmosfera che devono provare quando si impara a vincere, quindi io penso che in prospettiva devono capire. Ma soprattutto come si è arrivati a vincere, questa è la cosa che secondo me a volte il giovane fa un po' fatica a capire. La società mi è stata vicina, il direttore sportivo, abbiamo creduto tutti, comprese queste magnifiche persone che anche loro ci hanno spinto, soprattutto oggi e soprattutto nel finale di partita".
FUTURO - "Mi voglio divertire, mi voglio godere questi momenti. È stato un anno e mezzo che non ho avuto il tempo di respirare e oggi mi voglio godere questi magnifici tifosi che mi amano e sono contento di avere contraccambiato, perché qua è partita la mia carriera".
IL PERCORSO - "Quello che ci era successo nel mercato di gennaio, mi sono soffermato a pensare che qualità potevamo avere per sostituire Johnsen. Un allenatore deve pensare a quello. Non avevamo più giocatori che erano bravissimi ad affrontare l'uno contro uno e quindi giustamente il mio pensiero era ritornare un po' a quello che sapevamo fare l'anno prima. Con un po' di difficoltà, è stato bravissimo Bianchi a capire che cosa gli chiedevo per avere un sostituto e lì secondo me è nata la nostra seconda fase, completamente differente dalla prima. Però questo è grazie a questi ragazzi".