Atalanta-Salernitana 8-2, le pagelle: festival del gol per la Dea

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Al Gewiss Stadium di Bergamo, l’Atalanta ospita la Salernitana con la consapevolezza che entrambe le squadre sono affamate di punti. L’Atalanta per rialzarsi e tallonare le prime della classe in zona-Champions. La Salernitana per scongiurare lo spauracchio della zona retrocessione e sperare di tornare alla vittoria.

Ad avere la meglio, sin dai primi minuti del primo tempo, è l’Atalanta. La Dea annienta sotto tutti i fronti una Salernitana compassata e totalmente succube degli orobici. La scena se la prende indubbiamente Hojlund, attaccante 2003 dei bergamaschi, che non sta facendo rimpiangere le assenze per infortunio di Zapata e Muriel. Tra i granata quelli che ne vengono fuori bene si contano sulle dita di una mano. Al triplice fischio, il risultato recita 8-2, con ben 9 marcatori diversi: solo Lookman gioisce due volte.

PAGELLE ATALANTA

Musso 6: Poteva fare di più sul primo gol, mentre il secondo è una fiammata improvvisa. Tuttavia, seppur mai chiamato in causa, senza dubbio non merita un voto sotto la sufficienza.

Toloi 6: Stringe i denti e tiene botta nonostante non sia al 100% fisicamente, tanto da avere una buona percentuale di colpa sul gol di Nicolussi Caviglia. (dal 58′ Demiral 6: Entra in campo a risultato già ampiamente blindato, quindi non deve fare niente di eccezionale. Mezz’ora di gioco solo per rimettere minuti nelle gambe, dopo l’infortunio).

Palomino 6.5: Una partita in cui non ha particolari problemi o compiti da portare a termine. Si fa superare con troppa facilità in occasione della prima rete, poi diventa invalicabile.

Scalvini 7: Ad una prestazione difensiva ai limiti dell’impeccabile aggiunge un colpo di testa stilisticamente perfetto, che vale il fondamentale 3-1.

Zappacosta 6.5: Tanta presenza sulla fascia sinistra, dove è il migliore sostegno per l’energia dirompente di Lookman. (dal 58′ Zortea 7: Cerca di imboccare le fughe di Lookman per i 20 minuti che gioccano insieme, poi si mette in proprio e timbra l’8-1)

De Roon 6: Mette il fisico e la consueta calma agonistica davanti alla difesa, riducendo le offensive della Salernitana. Ma non è al massimo e Gasp lo sa, quindi lo richiama dopo solo un tempo (dal 46′ Ederson 7: Entra e incide dopo poco più di un quarto d’ora, apparecchiando la palla del settimo gol…sotto al sette).

Koopmeiners 6.5: Partita dai due volti, con un gol e un assist da un lato, ma anche un rigore sbagliato, il giallo che lo fermerà per squalifica la prossima giornata e qualche errore di troppo dall’altro.

Ruggeri 6: In una squadra spettacolare e scoppiettante, lui che si limita a fare il gregario di lusso e suggerire per gli attaccanti, risulta essere il peggiore dei suoi.

Lookman 8: Una dinamite che espolde a più riprese: un rigore calciato non proprio bene, ma segnato ed una partita detonante. La coppia Bradaric-Pirola stanotte avrà degli incubi con le sue fattezze (dall’81’ Mæhle s.v.).

Hojlund 8: Una partita semplicemente dominante. Fa il bello e il cattivo tempo in attacco, scardinando sempre più la retroguardia granata e lasciando il campo da eroe (dal 64′ Zapata 6.5: Non segna, ma inventa un assist pauroso per la rete di Zortea, che vale il riassunto della sua gara).

Boga 6.5: Doveva essere la sua partita della rinascita e della riconferma, dopo una serie di buone prestazioni e lo è. Suo il gol che apre le danze, dopo solo 5′.

All. Gasperini 7: Disegna la sua squadra in campo con un 3-4-3 che ha come unico obiettivo segnare e vincere. Obiettivo portato a termine in maniera perfetta, a quanto pare.

PAGELLE SALERNITANA

Ochoa 4.5: Il rigore parato resta l’unica nota buona in un primo tempo in cui anche le sue colpe sono molto evidenti. Nel secondo tempo è anche peggio, in linea col crollo verticale dei suoi.

Lovato 5: Poco cinico negli interventi e molto impreciso nelle scelte di gioco. Poteva, e forse avrebbe anche dovuto, fare molto di più (dal 46′ Gyomber 5: Cambiano gli uomini, ma non il risultato. Si perde Lookman in occasione della rete del 6-1, che gli passeggia davanti e conclude in rete senza problemi).

Fazio 4: Due falli di rigore che pesano tantissimo sull’esito della partita. Di solito è la roccia affidabile del trio. Oggi, invece, veste i panni dell’anello debole (dal 72′ Radovanovic 6: Il fatto che Nicola sia costretto a mettere in campo un giocatore che, sulla carta, è un centrocampista nel ruolo di difensore centrale la dice lunga su quello che era il suo compito).

Pirola 4.5: Non inizia malissimo, chiudendo spesso su Lookman e Zappacosta, ma tra il gol di Scalvini e quello di Kopmeiners, sparisce anche lui come i suoi compagni di reparto e nella ripresa è ancora peggio, quando perde Ederson e Zortea, nei rispettivi gol (dall’86’ Sambia s.v.).

Candreva 5.5: Ne viene fuori come uno dei meno peggio della sua squadra, visto che si propone e crea qualcosa. Ma anche per lui, troppo poco per ricevere un voto più alto.

Nicolussi Caviglia 6: Una partita molto sottotono, leggermente migliorata dal gran gol che vale il momentaneo 6-2.

Vilhena 5: In attacco è nullo, in fase di interdizione è molto meno utile di quanto ci si aspetta, ma il fatto che sia uno dei più cercati, gli permette di creare qualcosa in più rispetto agli altri (dal 71′ Kastanos 6: Risponde alla chiamata con tanta grinta e voglia di fare, che lo spingono a proporsi in zona-gol, anche in situazioni in cui sarebbe sconsigliabile farlo).

Coulibaly 5: Tanti errori che francamente da lui non ci si aspettano, anche nelle cose più semplici.

Bradaric 4.5: Quando le azioni dell’Atalanta partono dalla sua fascia, con la coppia Lookman-Zappacosta, arrivano a destinazione con facilità fin troppo disarmante.

Piatek 5.5: Il gol di Dia è per metà il suo, grazie alla buona giocata per lanciare il senegalese. Poi, complice anche un’Atalanta sempre più asfissiante, sparisce dal campo.

Dia 6.5: Timbra un pareggio pesantissimo, perchè dimostrava una pronta reazione della Salernitana: resterà l’unica del match (dal 72′ Bonazzoli 6: Cerca di proporsi con l’entusiasmo e la voglia di chi vuole ritagliarsi un piccolo momento di gioia e guadagnarsi il posto da titolare, ma i palloni giocabili sono pochissimi. Forse, addirittura nessuno).

All. Nicola 5: In una squadra che sbaglia tutto quello che può sbagliare, la colpa non può che essere anche la sua. Il centrocampo viene annichilito sotto tutti gli aspetti, la palla fa fatica a superare la metacampo avversaria e in difesa la Salernitana balla ad ogni attacco della Dea.