È spesso difficile spiegare come il talento di diversi giocatori rimanga qualcosa di inespresso e rinchiuso, senza mai venir sprigionato completamente e mostrato al grande pubblico.
Delle volte la colpa non può che essere del giocatore e delle sue scelte difficili da accettare per qualsiasi società di calcio o semplici appassionati del mondo del pallone. D’altro canto invece può succedere come un insieme di fattori, tra cui il rapporto con compagni e tifoseria, una difficile ambientazione, o anche dei semplici problemi personali, condizionano la vita e le prestazioni di un calciatore.
Perché si sa, il calcio è uno sport bellissimo, ma fare il calciatore è pur sempre un lavoro e non per forza è sempre tutto rose e fiori, ma spesso si rischia di finire nel dimenticatoio oppure di rimanere per sempre meteore o talenti inesplosi. Un esempio chiaro di ciò è il nostro Mario Balotelli. L’ex numero 9 del Milan ha sempre vestito i panni del predestinato, mettendo in luce, sin dagli inizi della sua carriera una classe e una potenza fuori dal comune, che gli avevano permesso già alla tenera età di 18 anni di giocare e vincere con una delle squadre più forti di tutta Europa come l’Inter di Mourinho. Nonostante ciò molte decisioni personali, insieme ad un carattere troppo spesso esuberante e fuori dagli schemi, lo hanno portato ad anni difficili in cui il suo talento sembrava ormai svanito. Oltre a lui un altro giocatore che fa parte di questa particolare quanto poco ricercata cerchia ristretta, non può che essere Andrej Arsavin. Il russo sembrava essere uno degli astri nascenti del calcio mondiale, ma fuori dai confini sovietici ha sempre mostrato una grande difficoltà nell’affermarsi, soprattutto all’Arsenal, non sfruttando la più grande occasione della sua carriera.
Nabil Bentaleb a sua volta ha rischiato di entrare in questo tanto potente quanto rischioso vortice. Dopo tre annate infauste a Londra, sponda Tottenham questa volta, la sua carriera sembrava aver preso una piega indesiderata, ma ora in Germania le sue qualità stanno venendo fuori definitivamente.
METEORA LONDINESE
Lo snodo principale della carriera di Bentaleb è avvenuto nel 2012 quando gli Spurs hanno deciso di acquistarlo dalle giovanili del Dunkerque, ammaliati dal suo talento e dalla sua classe, che ha conquistato gli inglesi fino al punto di farlo crescere nella loro Academy. A Londra però l’algerino, nonostante sia sempre stato ritenuto un investimento importante in chiave futura per la squadra di Pochettino, non è mai riuscito ad ambientarsi nella maniera giusta. Dopo un anno passato alla corte della squadra U23, il club ha deciso di fargli compiere il grande salto promuovendolo in prima squadra anche per migliorare la sua esperienza tra i professionisti e dargli la possibilità di esprimersi in palcoscenici più importanti come la Premier League. Nonostante ciò il tutto non è andato a buon fine, viste le continue critiche ricevute dall’ambiente e dai tifosi per il suo scarso impegno durante le partite che lo hanno portato a perdere minuti e a retrocedere nelle gerarchie della sua squadra. Difatti dal 2013 al 2016 è sceso in campo appena 46 volte in tutte le competizioni, di cui molte in coppa e da subentrato.
Il problema più grande del passato inglese di Bentaleb é sempre stato la definizione completa ed assoluta del suo ruolo. Nato come un mediano del centrocampo, con necessità di avere almeno altri due giocatori incontristi, ma tecnici allo stesso tempo vicino a lui, si è ritrovato a dover coprire anche il ruolo di interno in un troppo sbilanciato 3-4-1-2 in alcuni momenti al Tottenham. In determinate occasioni ha addirittura dovuto rivestire il ruolo di esterno in un atipico 4-4-2 senza mai però trovare la sua giusta dimensione.
Nel 2016 però tutto è cambiato, con lo Schalke 04, che come un lampo di notte, è entrato nella sua vita, cambiandola in maniera decisiva.
GERMANIA: RIPARTIRE PER CONFERMARSI
Nell’estate di tre anni fa i tedeschi hanno deciso di investire su di lui, prendendolo in prestito dal Tottenham con opzione di riscatto fissata a 19 milioni di euro. Arrivato con molti dubbi ed incertezze, Bentaleb a Gelsenkirchen è rinato del tutto, regalando prestazioni di altissimo livello e divenendo un faro per la sua squadra. Il feeling con i tifosi e con la società è stato da subito molto forte, visto il suo rendimento così costante tanto da spingere la dirigenza a sborsare nelle casse degli inglesi la somma prevista per il riscatto. Già dalla prima stagione in Budesliga, Bentaleb ha fatto registrare grandi numeri, anche grazie al giusto ruolo trovato sul campo datogli dal mister Weinzierl. L’algerino difatti si è stabilito sulla posizione di regista e mediano basso, organizzando ogni azione dei suoi e dando il giusto equilibrio tra i reparti.
Tutto ciò è stato confermato e portato ad un livello successivo da Domenico Tedesco, che dopo aver più volte elogiato a parole Bentaleb, lo ha responsabilizzato ancor di più in campo lasciandogli la libertà di spaziare su tutta la mediana, ma affidandogli anche compiti importanti in fase difensiva.
Questo mix ha permesso al giocatore di esplodere definitivamente, divenendo un giocatore totale e trascinando i suoi letteralmente ad una insperata qualificazione in Coppa dei Campioni.
Proprio nel mondo del grande calcio europeo il centrocampista su è esaltato maggiormente mostrando a tutti la sua crescita sia mentale che tecnico-tattica.
Quello che più ad oggi impressiona è la centralità che riveste all’interno dello Schalke, visto come ogni azione nasca dalle sue idee e dai suoi piedi.
Adesso bisognerà solamente aspettare il momento giusto per gustarsi appieno l’esplosione di un altro wonder boy che rischiava di finir dimenticato.