“Una terra, un popolo, una squadra”. Così recita uno dei moti recitati dai tifosi e scritti nella Unipol Domus, casa del Cagliari, che rappresenta non solo una città ma gran parte del popolo sardo. Un legame che unisce e rappresenta a livello nazionale un intera regione, che gioisce o piange insieme alla sua squadra. Purtroppo in questo caso parliamo di una grande sconfitta.
Doveva essere la stagione in grado di risollevare il morale per trovare la continuità nei risultati. Invece, dopo l’incredibile salvezza dell’anno scorso conquistata con il grande lavoro di Leonardo Semplici, si è trasformata in un incubo. Dopo 6 anni, il club di proprietà di Tommaso Giulini, incontra nuovamente l’inferno, tornando in Serie B. L’ambiente è ormai spaccato: vanno ormai avanti da tempo le tante contestazioni da parte dei tifosi rossoblù nei confronti del presidente che invece continuerà la propria strada con questa società. Ma quali sono state le cause della stagione, o di una serie di decisioni, che hanno portato alla retrocessione del Cagliari?
L’INIZIO
Pronti via, arriva dopo solo tre giornate una decisione abbastanza forte da parte della dirigenza. Mister Semplici viene esonerato dopo la sconfitta interna contro il Genoa, dopo la rimonta subita dai padroni di casa dal 2-0 al 2-3. La scelta è maturata dopo già qualche malumore nato prima che la stagione potesse iniziare. Infatti, il presidente Giulini avrebbe preferito ingaggiare un allenatore più altisonante in grado di portare anche la propria squadra sino all’Europa. Ecco che quindi viene scelto il numero 1 della lista del proprietario dei sardi: Walter Mazzarri. Ma facciamo ancora un passo indietro.
Leonardo Semplici è stata la persona in grado di riportare entusiasmo e voglia nel tentativo di conquistare la salvezza. Precedentemente ci era riuscito anche in quel di Ferrara, dove è ancora ben ricordato per gli anni passati alla Spal. Dopo un girone di ritorno straordinario, il tecnico porta a casa il compito in una squadra con evidenti lacune ma con grande passione e grinta. Così guadagna anche la fiducia per il campionato successivo.
Il mercato però non porta a quello richiesto ed il Cagliari si trova dunque senza un regista di centrocampo, un attaccante di peso che possa far rifiatare un acciaccato Pavoletti e qualche aggiustamento in difesa non viene di fatto preso in considerazione, mentre si punta ancora su un Godin che con tanti malumori rimane alla base e viene firmato un difensore in fase calante come Martin Caceres. Unica nota positiva del mercato sarà l’arrivo del giovane Bellanova che si rivelerà comunque un ottima sorpresa.
TRA ALTI E BASSI
Si riparte dunque da Mazzarri, prima scelta di Giulini che non è mai stato convinto totalmente di Semplici nonostante i risultati ottenuti nella scorsa stagione. Gli ultimi acquisti portati dal mercato estivo sono l’attaccante Keita Balde, il centrocampista Alberto Grassi ed il terzino sinistro Dalbert. Tranne che per l’arrivo di Grassi che ha poi trovato un ruolo chiave nel centrocampo visti i continui infortuni di Strootman, altro acquisto che si è rivelato fallimentare, i nuovi arrivati non hanno risolto i veri problemi del Cagliari. Questo diranno anche i risultati pessimi del girone di andata. In ben 19 partite il club sardo vince una sola partita, quella in casa contro la Sampdoria. Tranne che per il reparto offensivo dove Joao Pedro, capitano della squadra, ha tenuto in vita la squadra con preziosi pareggi, gli altri reparti sono rimasti in estrema difficoltà, per lo più quello difensivo.
Così arriva una forte presa di posizione della società: dopo la pesante sconfitta contro l’Udinese per 4-0 subita in casa, alcuni giocatori lasciano in maniera immediata la squadra nel mercato invernale. Mentre i tanti supporter del team chiedevano dunque l’esonero di Mazzarri, le colpe sono ricadute su altri.
“Walter Mazzarri resta di sicuro il nostro allenatore, su questo non ci sono dubbi nonostante le voci. Invece andranno via dei calciatori che non si sono dimostrati degni di indossare questa maglia, ci vuole rispetto”.
Stefano Capozucca, ds Cagliari post partita Cagliari Udinese 0-4
Lasciano dunque Diego Godin e Caceres, mentre Giorgio Altare viene considerato fra i titori insieme anche al giovane Carboni. I risultati iniziano a vedersi sia con il lavoro che grazie al mercato, dopo gli arrivi di Lovato e Baselli. Dopo venti giornate il Cagliari conquista la sua seconda vittoria in campionato battendo ancora una volta la Sampdoria per 2-1. In otto partite, quindi sino alla 27 giornata, i rossoblù vincono altre 3 partite, con alcuni risultati pesanti come quelli contro l’Atalanta e il Torino, sconfitti entrambi per 2-1 fuori casa. L’altra vittoria arriva invece con il gol all’ultimo minuto di Gaston Pereiro, contro il Bologna sempre per 2-1, giocatore che nel girone di ritorno sembrava aver svoltato gli equilibri della squadra.
LA MANCATA SALVEZZA
Poi di nuovo il buio. Una serie di 5 sconfitte che ha portato la squadra di nuovo nella zona retrocessione con un Genoa e una Salernitana in enorme ripresa. Per rispondere alle dirette concorrenti, ecco l’importante vittoria casalinga alla 33 contro il Sassuolo, che arriva prima dello scontro diretto proprio contro il Grifone. Una bella dose di fiducia per una partita decisiva. E invece ecco quello che nessun tifoso del Cagliari si sarebbe aspettato. Il Genoa vince agli ultimi minuti con un gol di Badelj la delicata sfida salvezza mettendo pressione dunque sui sardi. Ed è qui che troviamo il secondo momento della spaccatura fra allenatore, società ma anche giocatori.
Il Cagliari perderà anche la sfida contro l’Hellas Verona e Giulini prende la terza scelta che determina la stagione del suo club: esonera Walter Mazzarri dopo un presunto litigio fra tecnico e squadra affidando le sorti salvezza ad Agostini, allenatore della primavera con cui stava ottenendo grandi risultati ma con nessuna esperienza in A.
Si arriva quindi alla sfida, forse, più importante dell’anno: Salernitana-Cagliari. Dopo una partita combattuta all’Alechi, i rossoblù agguantano il pareggio al minuto novantanove con Altare ponendo quindi ancora speranze per la permanenza nel massimo campionato italiano. Ma tutto questo non basterà. Il Cagliari perderà infatti la difficile sfida contro l’Inter per 3-1 e nell’ultima giornata, nonostante la batosta subita dalla Salernitana contro l’Udinese per 4-0, non riesce a segnare il gol vittoria a Venezia che condanna il club alla retrocessione. Dopo 7 lunghi anni di sogni e disfatte, il Casteddu torna in Serie B.
Questa volta non basterà affrontare con la categoria con i rimasti dallo smantellamento come nel 2015/2016, ma servirà programmazione e gestione per salire di nuovo in Serie A. Cosa che è mancata in questa stagione ma anche nella scorsa, con ben 4 allenatori che si sono divisi il compito di guidare una squadra in una piazza comuqnue importante del nostro campionato.