Il primo marcatore nerazzurro della serata, Hakan Calhanoglu, è intervenuto ai microfoni di Sky e DAZN a margine del match. La vittoria ottenuta in extremis dalla formazione guidata da Inzaghi, tuttavia, non ha lasciato molto soddisfatto il turco. Deluso dall'errore commesso sul vantaggio dei friulani, si è però risollevato segnando il rigore che ha portato il risultato sull'1-1.
LE PAROLE DI ÇALHANOĞLU
RIGORE - "Quella di stasera è stata la prima volta in cui ho sentito pressione calciando un rigore, perché eravamo in svantaggio e se avessi sbagliato sarebbe stata più complicata. Ho calciato basso e forte perché Okoye è grosso e molto alto. Mi confronto sempre con Sommer quando prepariamo la partita, per avere suggerimenti da portiere. Se avesse voluto calciare Lautaro non avrei detto nulla, è il nostro capitano".
MATCH - “L'Udinese è stata attendista e giocava di contropiede, è una squadra molto tosta. Abbiamo preso gol per un mio passaggio sbagliato a Dumfries. Nel secondo tempo siamo entrati bene e non abbiamo mollato, come abbiamo fatto contro la Roma. Durante il primo tempo ho sbagliato solo quel passaggio. Ho provato ad essere più offensivo per far gol ma non ci sono riuscito. Sono rimasto tranquillo con in testa l’obiettivo di vincere e sono stato bravo a rimanere concentrato sul rigore”.
SCUDETTO - “Quando ci si avvicina agli obiettivi la tensione è sempre più alta. Abbiamo fame e voglia di vincere e non mollare, nel calcio può succedere di tutto. Diamo sempre il massimo anche in allenamento. Avete visto un Inter che non molla mai. Sarà il mio primo scudetto con la maglia dell'Inter, sono molto felice”.
MILAN - “Non mi piace parlare delle ex squadre, rispetto tutti e anche gli ex compagni. Non voglio mettere benzina sul fuoco, voglio stare tranquillo. Ho sempre augurato a loro il meglio. Quello che è successo il primo anno è passato. Ho sofferto in silenzio e sono andato avanti. Ringrazio i tifosi che ci seguono sempre. Sono contento perché quest’anno lo scudetto è meritatissimo”.
RUOLO - “Ho fatto tanti sacrifici per capire come muovermi nel nuovo ruolo. I calciatori intelligenti reagiscono subito e io sono uno di quelli. Corro in modo diverso rispetto a quando ero mezz'ala, corro anche di più".