Fabio Capello ha rilasciato un’intervista molto interessante con La Gazzetta dello Sport parlando di Nazionale e di Juventus. Entrambi i temi al momento sono oggetto di discussione e una leggenda del nostro calcio come Fabio Capello non poteva astenersi dal dire la sua. Di seguito le sue parole.
NAZIONALE - "Un problema cronico, ormai. Con i tedeschi era una questione di centimetri, certo, ma la statura non è l’unico fattore che incide. È anche e soprattutto questione di atteggiamento, di come si marca. Ecco, l’Italia soffre e bisogna lavorarci: abbiamo difensori bravissimi con la palla tra i piedi, penso a Bastoni, Di Lorenzo e Calafiori, però nell’uomo contro uomo non è la stessa cosa. Manca quello che è Acerbi con l’Inter, per capirci. La velocità: sarò ripetitivo ma insisto, in Serie A si gioca a un ritmo troppo lento. E le tantissime interruzioni arbitrali di certo non aiutano. Non è un caso che quando varchiamo i confini del nostro campionato, andiamo spesso in difficoltà".
JUVENTUS - "Mi aspetto di vedere una Juventus con posizioni chiare e ruoli ben definiti. E ora tocca ai giocatori, tirarsi indietro sarebbe inammissibile. In linea teorica è un rischio, mancano 9 giornate e il 4° posto è a 1 punto. Dall'esterno però ho l'impressione che nessuno volesse continuare con Motta. Non i tifosi e nemmeno la squadra. Così l'esonero era inevitabile. Detto questo, comunque, Tudor ha avuto coraggio. Conosce l'ambiente ed è un gran bel vantaggio. E aggiungo che ha già preso delle panchine in corsa. Certo, alla Juventus è diverso ma Tudor conosce ogni angolo del mondo bianconero. Ha poco tempo, ma coraggio e senso pratico non gli mancano".
NON SOLO COLPA DI MOTTA - “L'allenatore da solo non può comunque risolvere tutti i problemi, Tudor dovrà concentrarsi sul riportare ordine. Era un progetto di tre anni che doveva essere realizzato... in uno. La verità è che i risultati comandano sempre. Però mi chiedevo se fosse solo colpa sua: puntarci è stata una scelta di Giuntoli e di tutto il club. Quando arrivi all'esonero tutti devono fare mea culpa, dirigenti compresi. Ora Tudor deve recuperare Vlahovic e Yildiz".