Il passaggio dalla vita da calciatore al ritiro dai campi può essere complesso. Stravolgere la propria vita, che per decenni ha avuto un certo filo, di sicuro può avere un certo impatto a livello mentale. Lo sa bene Chevanton, che ha vissuto un tracollo psicologico dovuto proprio a questo, trovando la sua stabilità nel cambiare totalmente aria. Oggi l'ex Lecce e Serie A vive a contatto stretto con la natura ed ha ritrovato il sorriso, senza disdegnare qualche rientro in competizioni calcistiche di tanto in tanto.
Una nuova vita per superare le difficoltà riscontrate in quella precedente: adesso Javier Chevanton è rinato ed ha voluto raccontarsi ai microfoni di Sportweek. Nel corso dell'intervista, l'ex calciatore del Lecce ha fatto riferimento anche al calcio odierno ed in particolare di Andrea Belotti. Di seguito trovate le dichiarazioni a riguardo di Chevanton.
GIORNATA - "Mi sveglio presto per andare al fruttivendolo, faccio un carico di frutta e verdura e la porto qui per sfamare i miei animali".
DEPRESSIONE - "Questo tatuaggio rappresenta il ritorno alle origini, a quelle cose che per troppo tempo ho dato per scontate. Nel 2013, dopo il ritiro, mi sono sentito solo e non avevo più voglia di vivere. Chi mi sera vicino non capiva quanto soffrivo. Mi svegliavo la mattina e non vedevo l'ora che fosse sera per tornare a dormire e staccare la spina. Ho toccato il fondo, sono stato depresso. Nel frattempo, cercavo la felicità comprando macchine e altre cose materiali".
RINASCITA - "Pensavo che non avrei più visto la luce, invece questo posto mi ha rigenerato. Arrivo qui, stacco il telefono e sono felice di rimboccarmi le maniche".
ANIMALI CON NOMI DI CALCIATORI - "La più piccola si chiama Messi. Mi piace vederle tranquille, libere di correre e giocare. La mia pace è tutta qui".
IL GALLO BELOTTI - È muscolosissimo, pesa sei chili! Sembra palestrato".