Settimana scorsa abbiamo parlato di come sia ormai centrale nel funzionamento di una società di calcio al giorno d’oggi il ruolo dello scout e la vera e propria struttura che accompagna il direttore sportivo nella propria attività di selezione giocatori. Tuttavia, risulta interessante approfondire quale sia il percorso e quali siano i requisiti necessari per arrivare a lavorare come osservatore in una società di calcio. Infatti, anche a causa della recente istituzionalizzazione del ruolo dello scout e della rapida ascesa di suddetta figura nella organizzazione dei club, non a tutti é chiaro il cursus honorum necessario per poter ricoprire tale carica.

LE COMPETENZE NECESSARIE

A tale scopo va precisato come sia necessario analizzare la componente delle competenze necessarie per ricoprire tale carica.

Per quanto riguarda l’aspetto delle competenze, il mestiere dello scout si differenzia quasi dalla totalità delle altre mansioni legate al mondo del calcio. Infatti, se per diventare allenatore, direttore sportivo o comunque per arrivare a qualsiasi ruolo nei quadri societari, é necessario seguire un corso che fornisca delle competenze e trasmetta dei principi fondamentali nello svolgimento del proprio lavoro, soprattutto in un contesto sempre più professionale e professionalizzato, dove entrano in gioco tante componenti; il percorso dello scout, invece, costituisce un vero e proprio unicum, perché si basa fondamentalmente su competenze innate o acquisite individualmente.

Non é possibile insegnare come vedere un giocatore, come valutarlo, in che modo prevederne l’evoluzione e lo sviluppo. All’osservatore, quindi, si possono trasmettere quasi unicamente nozioni relative agli strumenti e al metodo, ma non i fondamentali della propria attività.

Se, con qualche eccezione, quasi la totalità degli allenatori o dei direttori sportivi proviene dal mondo del calcio, con un passato prevalentemente da giocatori; l’osservatore non deve avere per forza alle spalle una carriera da calciatore, ma può aver seguito un percorso atipico. Infatti, la dote del saper giudicare la qualità e i margini di sviluppo di un giocatore non può essere insegnata, ma si tratta di una capacità insita nel proprio bagaglio personale.

IL BACKGROUND

Ma quindi, chi diventa scout? Qual é il background di coloro che operano da osservatori in un club?

Indubbiamente, tanti ex calciatori che non hanno perso la passione per lo sport che hanno sempre praticato e che, ancora legati alla propria società iniziano a collaborare, spesso nell’ambito del settore giovanile, per imparare sul campo la professione, vista spesso come un trampolino per diventare allenatori. Dall’altro lato, come spiegato in precedenza, il ruolo dello scout può essere definito più “democratico” rispetto alle altre mansioni all’interno di un club. Infatti, sono molteplici i casi di ragazzi privi di rilevanti esperienze nel calcio professionistico, ma che, armati di tanta passione, conoscenza di svariati campionati e abili nel padroneggiare i nuovi strumenti, hanno poi ricoperto cariche importanti, scaldando le gerarchie nell’area tecnico-sportiva del club.

I NUOVI STRUMENTI E LE NUOVE MANSIONI

Centrale é proprio la padronanza dei nuovi strumenti di lavoro. Con l’avvento di piattaforme come Wyscout e Instatscout, é possibile avere una copertura, seppur solamente via video, di quasi tutti i campionati del mondo. In questo modo si può scegliere se focalizzarsi su una specifica area geografica o se su giocatori di prima squadra o settore giovanile. La creazione di un database é fondamentale per poter verificare tutte le relazioni su un determinato profilo, andando a incrociare le differenti valutazioni nel tempo.

Il ruolo sempre più centrale svolto dalla statistica applicata allo scouting permette anche a esperti in questo campo di potersi affacciare al mondo del recruiting da un punto di vista differente; meno tecnico sportivamente parlando, ma più preciso nel filtrare profili secondo criteri statistici.

Infine, in società nelle quali il direttore sportivo tende a delegare molto, il ruolo dell’osservatore va oltre la mera segnalazione di profili adatti tecnicamente; sconfinando anche nell’aspetto delle relazioni con agenti o famiglie, approcciate in prima battuta proprio dallo scout, visto come un uomo sul territorio della società. Un ambasciatore che si dedica al primo incontro con il ragazzo, per poi passare il dossier a chi gli é gerarchicamente superiore. Insomma, le opportunità non mancano, la passione è la carta vincente.