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La polemica è ampia e duratura, tutti ne abbiamo sentito parlare, poco sembra in procinto di cambiare in positivo. Il calendario che si propina ai giocatori professionisti, ai livelli più alti, sta diventando pian piano sempre più fitto e colmo di partite. Non solo i club hanno un peso addosso sempre maggiore, ma anche le nazionali vedono aumentare il numero delle competizioni e di conseguenza dei match. Ed ecco perché si rende difficile l'organizzazione delle coppe continentali, compresa quella che più di tutte ha fatto discutere, vista l'ubicazione temporale che le viene assegnata: la Coppa d'Africa. In Serie A le formazioni hanno dovuto, per un mese, sopperire all'assenza di pedine importanti, impegnate in questa competizione.
Da Osimhen a Lookman, una serie di giocatori fondamentali per le squadre di appartenenza si sono assentati per partecipare all'ultima edizione della Coppa d'Africa, come è capitato per molti altri campionati europei e non solo. Proprio per questo, l'idea e la richiesta dei club era quello di tentare di spostare la competizione nella stagione estiva, come vale per Europei e Mondiali. Le proteste non hanno però convinto FIFA e UEFA, che hanno respinto al mittente la missiva. Ed ecco che la CAF (Confederazione Africana) ha dunque stabilito le date per la prossima Coppa d'Africa. Nello specifico si giocherà dal 21 dicembre 2025 al 18 gennaio 2026, andando dunque a sovrapporsi ad una serie di match dei vari campionati, ma anche del nuovo format della Champions League.
Non solo dunque i club non hanno visto approvato lo spostamento delle date per la Coppa d'Africa, ma vedranno anche cambiare la possibilità di bloccare i giocatori che vengono convocati per disputare la competizione. Sicuramente parliamo di scelte complesse, visto il continuo infittirsi del calendario. Eppure sembra esserci una deriva che va sempre più a sfavore non solo dei club, ma soprattutto dei giocatori che si vedono impegnati per una serie infinita di match ogni anno.
