Nel caos generale che sta coinvolgendo il calcio italiano negli ultimi giorni c’è anche la questione Superlega. Nella giornata di ieri la FIGC infatti ha deciso di vincolare la partecipazione al prossimo campionato di Serie A al rifiuto di competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute da FIFA, UEFA e FIGC. Una mossa che di fatto delegittima la sentenza della settimana scorsa della Corte di Giustizia Europea.
Proprio contro questa iniziativa è intervenuta la politica italiana, in particolare il partito Fratelli d’Italia, con una nota firmata dal senatore Paolo Marcheschi, responsabile del Dipartimento Sport, e dai deputati Marco Perissa e Salvatore Caiata. Questo il comunicato stampa:
“Desta perplessità la decisione della FIGC di prevedere nel nuovo sistema di Licenze Nazionali 2024-2025 per chiedere l’ammissione a un campionato gestito dalla stessa federazione un requisito che sembra fatto apposta per la Superlega. In breve, quei club che decideranno di partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute da FIFA, UEFA e FIGC porterebbe alla mancata concessione della licenza e quindi all’impossibilità per il club di iscriversi al campionato. Messa così sembra appunto un riferimento fatto apposta per colpire quelle squadre che decidessero di aderire alla Superlega.
È chiaro che se tutto questo fosse confermato saremmo dinanzi a un’iniziativa giuridicamente non sostenibile se non avventata da parte della Federazione. Infatti, non bisogna dimenticare che poche settimane fa è intervenuta una sentenza della Corte di Giustizia europea nel dichiarare il principio del libero mercato nell’ambito delle manifestazioni sportive, bocciando quindi qualsiasi ipotesi di monopolio. E pur rispettando il principio di autonomia dello sport è evidente che nessuno può sentirsi esente dal rispetto delle sentenze. Pur non volendo entrare nel merito del progetto Superlega, la FIGC piuttosto che porre divieti e difendere lo status quo, dovrebbe fare un passo in avanti avviando quel rinnovamento che da troppo tempo viene rimandato e che ha portato il campionato italiano a perder di appeal e valore. Tutti vogliamo difendere il calcio italiano ma è possibile farlo cogliendo la Superlega come sfida per migliorare, per rilanciare un settore importante per l’economia nazionale”