Adriano Galliani ha recentemente parlato al Festival della Serie A a Parma, rivelando diversi retroscena. L'amministratore delegato del Monza ha raccontato alcuni aneddoti della sua esperienza al Milan e, inoltre, ha spiegato come nel 2022 era vicino a tornare tra le file dei rossoneri insieme a Berlusconi. Di seguito, le sue parole.
IL RAPPORTO CON COSTACURTA - “Il giocatore più intelligente? Billy Costacurta, perché loro comunque negoziavano, Costacurta mi adulava, entrava in sede, firmava in bianco e mi diceva: so che lei capisce di calcio, sa come gioco io, io so quanto guadagnano Baresi e Maldini, faccia lei. E usciva. E dopo il contratto si mandava in Lega e tornava al calciatore e Costacurta sapeva la cifra che gli era stata messa quando gli ritornava il contratto già firmato”.
L'ESPERIENZA AL MILAN - “C’era un senso di appartenenza che era meraviglioso, io penso che tante vittorie del Milan siano arrivate da questo senso di appartenenza. Tutto ciò di quello di cui stiamo parlando non sarebbe avvenuto senza Silvio Berlusconi. Il Milan ha avuto tre periodi memorabili, uno con Sacchi, uno con Capello e uno con Ancelotti. Sono tutti capitati sotto la gestione di Berlusconi. Sono molto felice che questa sera qui con me ci siano Filippo Galli e Demetrio Albertini. Nella famosa partita del secolo, Milan 4-Barcellona 0, Berlusconi diventa presidente del Consiglio e quella sera, tra gli 11 titolari del Milan, c’erano questi due signori (Galli e Albertini, ndr)”
IL RITORNO AL MILAN SFUMATO - “Nel 2022, dopo la festa scudetto del Milan, Berlusconi chiese a Scaroni di poter acquistare il 25% del club da Singer, a patto che lui tornasse presidente e io amministratore delegato. Rischiai di diventare nuovamente amministratore delegato del Milan. Questo poi non si concretizzò, ma la cosa bella è che una settimana dopo questa storia il Monza riuscì ad approdare in Serie A dopo centodieci anni di storia e quando Berlusconi prese il Monza, nonostante un anno di Serie D, disse subito che saremmo riusciti a portarlo in Serie A”.ì
LA CRISI DEL '93 - “Nel 1993 la società era fortemente indebitata, per cui le spese erano limitate. Per l’infortunio di Boban vidi in buco a centrocampo e, nonostante la situazione economica, decisi di portare a Milano Marcel Desailly, giocatore che ci fece subire poco e vincere tanto, solo per questo ricevetti l’amnistia del presidente Berlusconi e di tutta la dirigenza”.