Romelu Lukaku è tornato a calcare i campi della Serie A nella stagione 2024-2025, questa volta vestendo la maglia del Napoli. Dopo una carriera ricca di gol e successi in Italia con l'Inter e una parentesi meno fortunata alla Roma, l'attaccante belga è approdato sotto il Vesuvio con l'obiettivo di rilanciarsi e contribuire alle ambizioni del club partenopeo. Il suo arrivo ha generato grande entusiasmo tra i tifosi, desiderosi di un attaccante prolifico in grado di fare la differenza. In questa stagione, Lukaku ha dimostrato di essere un elemento fondamentale per il Napoli, con prestazioni di spessore e gol importanti che lo hanno rapidamente reso un idolo della tifoseria. A due giorni dal cruciale big-match contro il Milan, Romelu Lukaku ha rilasciato una lunga intervista a Radio Crc, toccando diversi temi, dal suo arrivo al Napoli al rapporto con l'allenatore Antonio Conte, fino alla lotta scudetto e al suo legame con la città.
Di seguito le sue parole.
FATTORE CONTE - “Quando mi ha chiamato Conte, molto prima di agosto, non ci ho pensato un attimo e ho detto subito di sì. Con lui ci capiamo al volo e non abbiamo bisogno di parlare tanto. Non mi tratta certo con leggerezza, anzi, è molto esigente con me perché sa che posso fare ancora meglio, e questo mi sprona. Gli devo molto per la mia crescita”.
LOTTA SCUDETTO - "Sarebbe disonesto non ammettere che l'Inter è la squadra favorita per lo scudetto, vista la profondità e la qualità della loro rosa. Tuttavia, l'Atalanta sta dimostrando di avere il ritmo giusto per competere al vertice, e la vittoria dell'Europa League potrebbe aver dato loro la consapevolezza di poter iniziare un ciclo vincente. Non so cosa sia successo nella scorsa stagione, ma onestamente, guardando a quest'anno, pochi avrebbero immaginato di trovarci in questa posizione. Ora ci siamo e dobbiamo lavorare ancora più duramente per capire quali traguardi possiamo raggiungere. C'è un sogno nel cassetto, ma per realizzarlo dobbiamo impegnarci al massimo ogni giorno ed essere mentalmente pronti ad affrontare ogni sfida".
NAPOLI - "Devo dire che dopo pochissimo tempo a Napoli ho capito subito quanto questa squadra significhi per la sua gente, è proprio tutto per loro. Dries Mertens me lo raccontava sempre. Sapevo cosa aspettarmi, ma quando sono arrivato ho sentito un amore e una passione incredibili da parte dei tifosi. Per noi giocatori è una carica pazzesca, una sensazione che ti dà una forza unica. Anche se penso solo a giocare, sentire questo calore e questo affetto è davvero bellissimo".
ACCOGLIENZA AL MARADONA - "L'energia che ho percepito dai tifosi durante il riscaldamento prima di una partita al Maradona è stata qualcosa di unico, mai provato prima nella mia carriera. Ero così colpito da quel calore che, una volta finita la partita, ho sentito il bisogno di chiedere a Mertens se un'accoglienza così straordinaria fosse una costante".
COMPAGNI - "Tra noi attaccanti la comunicazione è fondamentale, io, Cholito e Jack dobbiamo parlarci sempre. Abbiamo qualità diverse ma sappiamo giocare insieme, così aiutiamo il mister. Lavoriamo per la squadra e poi arrivano i risultati. Fuori dal campo siamo un gruppo speciale, giochiamo a Call of Duty il martedì. Siamo uniti dentro e fuori".
MILAN - “Certo, arrivare a 400 gol sarebbe una bella cosa, ma la verità è che in questo momento penso solo a vincere contro il Milan. Sappiamo che sono una squadra forte, con giocatori di qualità, ma ci stiamo allenando duramente e sono convinto che possiamo fare bene. E a proposito di Milan, devo dire che il gol che gli ho fatto all'andata è stato il più bello che ho segnato quest'anno”.
FUTURO DA ALLENATORE - "È un'ipotesi che a volte prendo in considerazione. Una volta conclusa la stagione, frequenterò un corso di una settimana per farmi un'opinione più chiara e per capire se l'attività di allenatore potrebbe essere qualcosa che mi appassiona e in cui potrei realizzarmi".