I 10 giovani talenti da tenere d’occhio nel 2023

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I 10 GIOVANI TALENTI DA TENERE D’OCCHIO NEL 2023 – L’anno solare 2022 si chiude con il consueto carico di vittorie, disfatte, gioie e delusioni. In questi 12 mesi tanti giocatori si sono messi in mostra. Alcuni solo nell’ultimo periodo, sfruttando l’impatto mediatico del mondiale in autunno. Ma tanti altri sono pronti a prendere il volo, con una stagione “anomala” che si protrarrà fino a giugno.

Andiamo a scoprire quali saranno i giovani da tenere d’occhio nel 2023. Ma prima di farlo, facciamo una precisazione. Il concetto di “giovane” è sempre soggetto a incomprensioni, tanto che si tende a reputare giovane sia un 2004 che già gioca con frequenza tra i grandi, sia un 2000, o addirittura 1999, che non è ancora esploso. Per convenzione, decidiamo di inserire solo gli under-21 dell’anno solare 2023. Quindi, solo i giocatori nati dopo l’1 gennaio 2002.

CHRISTIAN VOLPATO

Apriamo le danze con un talento di casa della nostra Serie A. In un campionato obiettivamente povero di talento, Christian Volpato potrebbe essere una sorpresa. Il trequartista della Roma ha già siglato qualche rete con i giallorossi. E si profila come un candelotto di dinamite pronto ad esplodere.

Il suo futuro, però, non prevede esclusivamente la Roma. Su di lui ci sono già gli occhi di qualche club di Serie A ed anche all’estero qualcuno si è accorto di lui. Si tratta della nazionale australiana, che lo ha convocato per il mondiale in Qatar, in quanto nato a Camperdown, in Australia. Lui, però, ha rifiutato la chiamata, giurando amore alla nazionale italiana.

FLORIAN WIRTZ

Capovolgiamo completamente la situazione rispetto a Volpato. Nonostante siano praticamente coetanei, quando parliamo di Florian Wirtz, parliamo di un giocatore già stabilmente nel giro del grande calcio europeo. Il tedesco, classe 2003, è la stella di punta di un Bayer Leverkusen giovane e promettente. Già campione d’Europa under-21 con la nazionale tedesca e con quasi 80 partite con la maglia delle Aspirine, Wirtz è alla ricerca di consacrazione.

Calciatore polivalente, come dimostrano i 19 gol e 22 assist in 78 presenze con il club, è nel mirino delle maggiori squadre europee. Il Bayer Leverkusen, però, se lo tiene stretto. È un prodotto del suo vivaio, che ha esordito tra i grandi già nel maggio 2020, pochi giorni dopo il suo 17º compleanno. In occasione della vittoria per 4-1 contro il Werder Brema giocò ben 61 minuti, partendo titolare. Era la prima partita di Bundesliga, dopo lo stop per l’emergenza Covid.

Attualmente, il Bayer Leverkusen è in corsa per l’Europa League ed è una delle candidate alla vittoria. Un successo, può essere il timbro definitivo per essere riconosciuto come top player.

PIERO HINCAPIÉ

Restiamo sempre al Bayer Leverkusen, ma facciamo un salto virtuale fino al Sudamerica. Piero Hincapié, difensore ecuadoriano classe 2002, è un profilo da non farsi sfuggire. A soli 20 anni ha tutto ciò che serve ad un difensore adatto al calcio europeo: ottime abilità aeree, precisione nei tackle e la grinta combattiva tipica dell’America Latina. Oltre che un mancino molto educato, che gli permette anche di giocare come terzino sinistro. Il Bayer Leverkusen lo ha pescato nel 2021 dal Talleres per soli 8 milioni. A distanza di due anni, la cifra potrebbe quintuplicare!

Deve indubbiamente migliorare dal punto di vista del fisico, perchè appare ancora troppo esile per ingaggiare duelli serrati contro i maggiori attaccanti d’Europa. Ma è una scomessa su cui si può puntare. Anche in questo caso, il Bayer Leverkusen vuole blindarlo. Ma su di lui ci sono già alcuni dei dei più grandi club europei e sarà difficile, per le Aspirine, costrastare eventuali assalti delle big. Soprattutto, poi, se dovesse scatenarsi un’asta sul giocatore.

CARLOS ALCARAZ

Dopo la vittoria del mondiale e le splendide prestazioni da parte di alcuni giovani profili, almeno una volta qualcuno si sarà fatto la fatidica domanda. “Ed ora chi sono i nuovi talenti che troveranno spazio nella Selección?

Carlos Alcaraz è una delle risposte a questa domanda. Il trequartista sta prendendo in mano le redini del Racing Club de Avellaneda. Di sicuro non una squadra qualunque, del quale diventare leader tecnico e carismatico appena 20enne. Il numero 22 della Academia gioca con maturità e indole da capopopolo. L’Inter ha già messo gli occhi su di lui e potrebbe affondare il colpo la prossima estate, sfruttando i buoni rapporti con la società. Dalla quale, nel 2018, è arrivato anche Lautaro Martinez. Ma, come nel caso del Toro, i nerazzurri dovranno difendersi dalle offensive delle grandi di Liga (Atletico Madrid su tutti) e Premier League.

Alcaraz è un fantasista argentino puro, che ama giocare dietro una o due punte e vestire i panni del goleador o dell’assistman. Il suo destro è un pennello pronto a dipingere magie, che vale la pena monitorare nel 2023. A prescindere dal colore della maglia indossata.

SAMUEL ILING-JUNIOR

Ritorniamo in Serie A, per spostarci nella Torino bianconera. La Juventus si è accorta di potersi fidare con sicurezza di Samuel Iling-Junior, attaccante inglese classe 2003. Nell’ultima parte del 2022, il giocatore ha avuto opportunità di mettersi in mostra con i grandi. Spicca indubbiamente per le sue doti nel dribbling e nello scatto. Caratteristiche in Serie A, Leao e Kvaratskhelia a parte, nessun altro giocatore ha in maniera così sviluppata.

Ma Iling-Junior è anche un giocatore molto solido, fisico e resistente, che può rivelarsi un asso nella manica dalla panchina. In questo momento, il suo destino sembra essere quello di una semplice riserva. Ma occhio ad eventuali sliding doors. Di Maria, fresco campione del mondo, non ha mostrato di possedere quella solidità fisica di un tempo e potrebbe dare forfait in qualche gara. Stesso discorso anche per Chiesa che torna da un lunghissimo infortunio e potrebbe non reggere una full immertion da gennaio a giugno. In quel ruolo resterebbero Kostic, la soluzione di emergenza Kean e proprio Iling-Junior. Può essere questa la chance per ritagliarsi più spazio.

DEVYNE RENSCH

Ovviamente in questa lista non può mancare la quota olandese, proveniente dall’Ajax. I lancieri questa estate hanno salutato Mazraoui e Tagliafico, che presidiavano le due fasce. Poco male, perchè a coprire il buco di organico ci sta pensando Devyne Rensch. Difensore classe 2003 che spicca, innanzitutto, per la sua duttilità. Difensore totale: nasce come terzino destro, ma sa occupare anche il ruolo di centrale, mediano e persino terzino sinistro. Perfettamente ambidestro, con grande spinta in progressione e un cross estremamente preciso, Rensch è indubbiamente una pepita d’oro.

Il girone di Champions League, con Napoli e Liverpool, ha costretto gli olandesi ha retrocedere in Europa League. Ora, però, i lancieri lottano per trionfare. E Rensch avrà l’occasione di mostrare a tutti il suo talento.

NONI MADUEKE

Dall’altro lato della barricata, nel campionato olandese, abbiamo il PSV Eindhoven. L’impatto di Cody Gakpo al mondiale è stato uno dei più incredibili. Tanto che il classe 1999 ha già lasciato l’Olanda, portando nelle casse del club un grosso incasso. Ma il PSV ha anche altri motivi per sorridere. Uno di questi si chiama Noni Madueke, ala inglese classe 2002 pronto a prendersi la scena di prepotenza.

Rapido, elegante ed estremamente efficace nelle giocate, Madueke è la nuova freccia nell’arco di mister Ruud Van Nistelrooy. È arrivato alle lampadine da giovanissimo, dopo i primi esordi al Tottenham. Ed ora, con il 10 sulla schiena, è pronto prendersi sia la squadra, sia l’eredità di Gakpo come golden boy del club.

GIOVANNI REYNA

Il mirino è stato posizionato sul 2026: mondiale da giocare in casa. Tutto il lavoro che Giovanni Reyna ha compiuto e compirà, va in quella direzione. L’attaccante statunitense vuole esserci, come c’è già stato in Qatar. Ma vuole farlo da leader e simbolo del calcio d’oltreoceano. E per ottenere questo risultato, sta iniziando a lavorare sin da ora.

Le qualità di Reyna sono quelle di un futuro top player. Dopo anni di “gavetta“, ora vuole posizionare il suo nome tra quella dei giovani talenti che si prenderanno la scena nel 2023. In questo momento veste la maglia del Borussia Dortmund, una squadra che da anni si conferma fucina di giovani talenti. Non a caso, moltissimi sono passati dai gialloneri prima di conquistarsi la scena internazionale. Tanti altri, come Reyna, ma anche come Moukoko, Adeyemi e Bellingham, ci sono ancora. Ed insieme possono costruirsi il loro radioso futuro.

YUNUS MUSAH

Restiamo in orbita U.S.A., ma facciamo un balzo in Spagna. Yunus Musah è una delle perle a disposizione del Valencia di Gennaro Gattuso.

Nascere a New York City, nella metropoli più famosa del mondo, lo ha indubbiamente influenzato nel modo in cui intende il ruolo di centrocampista. Fisico longilineo e grande rapidità, Musah è una mezz’ala di intensità che ama destreggiarsi tra i nodi della mediana avversaria. La cosa incredibile è che lo fa allo stesso modo, sia a ritmi bassi, alla ricerca di un passaggio di qualità, che in progressione. Di tanto in tanto sposta il suo raggio d’azione qualche metro più avanti, impossessandosi della trequarti. Ma sempre con un’indole da assistman educato e pulito nelle giocate.

Un po’ come un vigile che dirige il traffico a New York City, Musah dirige le manovre della sua squadra e muove i fili di una rosa giovane e propositiva. Sia che si parli di Valencia, dove solo Cavani e Gabriel Paulista hanno più di 30 anni, mentre la maggioranza meno di 25. Sia che si parli di nazionale, dove regna una vera e propria golden age.

ROMEO LAVIA

Chiudiamo la lista con il più giovane dei citati. Se si parla di promesse europee classe 2004, la mente va induscutibilmente a GaviMoukoko. Alle loro spalle, però, c’è un loro coetaneo, pronto a imprimere il suo nome tra quelli dei centrocampisti del futuro. Si tratta di Romeo Lavia, il più “vecchio” dei tre (è di gennaio, Gavi di agosto, Moukoko addirittura di novembre).

Romeo Lavia è un solidissimo centrocampista belga del Southampton. Cresce nell’accademy del Manchester City, con il quale si laurea campione d’Inghilterra under-21. Lo scorso anno viene anche aggregato alla prima squadra, ma senza mai scendere in campo. Ma al termine della stagione, il Southampton lo pesca come innesto di qualità in prospettiva. In queste prime battute, Lavia afferma la sua solidità davanti alla difesa. Ed il suo valore cresce a dismisura. A 18 anni, anche senza l’esordio in nazionale, vale già attorno ai 25 milioni di euro. Non male, per un 2004 all’esordio assoluto tra i grandi.