È sempre questione di punti di vista. Parlare di “dieci anni” assume diverse sfumature a seconda dell’ambito nel quale ci si trova a navigare. Da un punto di vista geologico, ad esempio, parliamo dell’equivalente di mezzo ago in un pagliaio. Un peso secondario, quasi inesistente. Se dieci anni invece vengono contestualizzati all’interno del mondo del calcio, il peso diventa tutt’altro che periferico e anzi assume contorni di fondamentale importanza. Dieci anni nel calcio vogliono dire intere epoche, imperi che iniziano e che finiscono, belle storie e tragedie, gol mitologici e imprese epiche.
Ma è sempre questione di punti di vista. E chissà dall’alto cosa vedono i protagonisti del calcio quando si ritrovano a saltare e a scrivere il loro futuro e quello di milioni di persone con un colpo di testa.
Abbiamo deciso di fare una cernita e di eleggere i dieci colpi di testa del decennio che rimarranno aggrappati all’antologia del calcio per sempre.
SULLEY MUNTARI VS JUVENTUS 25/02/2012
Analizzando cronologicamente i colpi di testa più influenti del decennio, il primo che salta agli occhi è quello di Muntari contro la Juventus. Difficile, anzi impossibile dimenticarsi di un evento del genere, vero spartiacque del campionato italiano 2011/2012 ma del calcio italiano in generale, data l’egemonia della Juventus instaurata proprio a partire da quell’anno. Sì, perché ogni equilibrio è variato in Italia alla 6a giornata di ritorno, quando a San Siro si è giocata la sfida scudetto anticipata tra rossoneri e bianconeri. Il vantaggio di Nocerino al 6′ sarebbe potuto esser rinforzato dal colpo di testa di Sulley Muntari.
Era il 25′ e il ghanese si è ritrovato a spingere in porta la respinta di Buffon da poco più di un metro di distanza. Il pallone varca la linea di porta abbondantemente, tanto che tutto il Milan esulta e lo stesso telecronista – Fabio Caressa – grida al gol con certezza. Ma la terna arbitrale non è dello stesso avviso. Nonostante il fatto lapalissiano, il gol non viene attribuito e la Juventus nel finale di partita trova il pareggio con Matri. Sarà un punto importante che porterà gli uomini di Conte a -1 dai Diavoli di Allegri, che alla lunga distanza cederanno il passo ai rivali, che porteranno a casa il primo di 8 scudetti consecutivi.
EDIN DZEKO VS QPR 13/05/2012
In un’impresa favolosa ci sono sempre i personaggi principali e quelli secondari, che magari sono importanti tanto quanto i protagonisti ma le cui gesta vengono dimenticate. E nel caso del titolo di Premier League vinto dal Manchester City contro i cugini dello United all’ultima giornata, anzi all’ultimo secondo disponibile della stagione 2011/2012, è esattamente quello che è successo. L’1-0 dei Red Devils di Ferguson maturato contro il Southampton costringeva il City di Roberto Mancini a vincere contro il QPR. Ma il risultato sino al 91′ era esattamente l’opposto: il QPR era avanti 1-2 sui citizens a solo 4 minuti dal termine del campionato.
Ma mentre la partita dello United terminava e i giocatori, l’allenatore e i dirigenti dello United attendevano con trepidante attesa al centro del campo che la sconfitta del City si materializzasse per festeggiare, è avvenuto l’imponderabile. E se l’epica prende vita nel piede destro di Aguero, che al 95′ butta in rete il pallone del definitivo 3-2 che equivaleva al ritorno alla vittoria del Manchester 44 anni dopo l’ultima volta, senza Dzeko nulla sarebbe stato possibile. Il bosniaco infatti entra nella storia dalla porta secondaria, ma il suo timbro di testa è tanto importante quanto quello di Aguero. Perché senza l’uno non sarebbe esistito l’altro. Dopo decine di occasioni sprecate dagli uomini di Mancini, Dzeko sfrutta il cross di David Silva da calcio d’angolo e fa sobbalzare il cuore di entrambe le fazioni di Manchester. Ma sarà quella celeste a esplodere di gioia, mentre quella rossa sprofonderà nell’Inferno.
CRISTIANO RONALDO VS MANCHESTER UNITED 13/02/2013
Saltare a 2,93 metri di altezza è materia per pochi eletti, forse solo per lui nel mondo del calcio. E ovviamente quel “Lui” è riferito a Cristiano Ronaldo, che nella sfida semifinale d’andata di Champions contro lo United nel 2013, ha risposto al vantaggio di Welbeck con una prodezza fisica. “Salta in alto quando LeBron James”, esclamerà la Gazzetta dello Sport il giorno dopo. Forse un’affermazione eccessiva che rende però l’idea dello splendido gesto tecnico. La pennellata di Di Maria nell’area di rigore dei Red Devils trova continuità nel volo di Ronaldo, che lascia Evra a terra impotente, che lo guarda decollare e segnare.
Allo stesso modo va citato il gol di Ronaldo nella semifinale dell’Europeo con il suo Portogallo contro il Galles. Il 6 agosto 2016 è saltato a 243 centimetri d’altezza e ha fatto secco Hennessey, portiere gallese. Il suo gol è stato quello che ha aperto la partita e che, di fatto, l’ha anche chiusa. La vittoria di quell’Europeo francese sarà sempre per gran parte sua.
SERGIO RAMOS VS ATLETICO MADRID 24/05/2015
Immaginate una finale di Champions. Ora condite questa immagine già di per sé potente schierando in campo due squadre della stessa città, quella di Madrid. Infine aggiungete a questo che una delle due formazioni – l‘Atletico- al 93’ era avanti 1-0 e si apprestava a vincere un trofeo dal peso ciclopico contro i rivali di sempre.
Ma tra Simeone, la sua squadra e la storia c’era di mezzo ancora il mare, che in questa storia è personificato nel corpo, più precisamente nella testa, di Sergio Ramos. Il cross di Modric trova la sua sublimazione nell’incornata del “torero” Ramos, che con il pareggio è come se sconfiggesse l’Atletico, che esce dal match e perde 1-4 ai tempi supplementari. Il numero 4 non è nuovo ad andare in rete, tanto che in carriera nonostante sia un difensore centrale di reti ne ha trovate addirittura 92. 48 di queste sono arrivate di testa. Ma nessuna come quella in finale di Champions contro i cugini ha pesato così tanto.
VAN PERSIE VS SPAGNA 13/06/2014
Se finora abbiamo parlato di epica e mitologia, con Van Persie cambiamo campo. Perché il gol fatto contro la Spagna al Mondiale brasiliano del 2014, più che un gesto tecnico, è un’opera d’arte. L’autore di tale capolavoro sembra essere il Bernini, tanta è l’eleganza dinamica che trasuda il volo dell’olandese. Che da quella sera in poi diventerà per tutti l’Olandese Volante, e non potrebbe essere altrimenti dato che in occasione di quel gol ha aperto gli alettoni prima di concludere il connubio con il pallone.
Il cross di Blind scoccato in prossimità del cerchio di centrocampo sarebbe stato nient’altro che un pallone buttato in avanti frettolosamente se Robin Van Persie non avesse lievitato. Il suo tuffo ha sorpreso Piqué, Sergio Ramos e Iker Casillas, che compongono un trittico con un livello di affidabilità ed esperienza encomiabile. Ma dove non sono arrivati loro è arrivata l’arte di Van Persie, che nelle foto scattate in quell’attimo si staglia ancora lì, in volo, a tendere la mano all’eternità nella sua folgorante bellezza di barocca memoria.
WES MORGAN VS MANCHESYER UNITED 1/05/2016
All’appuntamento con la storia il Leicester si è ritagliato il capitolo più affascinante dell’ultimo decennio. La favola del meraviglioso Leicester di Ranieri, Vardy, Kanté e Mahrez si è compiuta il primo maggio del 2016, in un assolato pomeriggio a Manchester. La cavalcata iniziata a settembre si è evoluta nel tempo e da inconsapevole è divenuta matura e affidabile. E la realizzazione finale dell’infinita corsa è stata tra le quattro mura dello United.
Dopo il vantaggio di Martial arriva il gol del pareggio, che si rivelerà poi il gol della vittoria del campionato, di Wes Morgan, roccioso capitano delle Foxes. Assist di Drinkwater e inserimento del difensore centrale, che svetta più in alto di tutti e trasforma il sogno in realtà. Un pareggio che diventa la vittoria definitiva quando nel “Monday Night” il Tottenham secondo in classifica pareggia con il Chelsea, facendo sì che la matematica incoronasse Morgan & Co.
ALBERTO BRIGNOLI VS MILAN 3/12/2017
La storia del colpo di testa di Alberto Brignoli contro il Milan è semplicemente incredibile. Le motivazioni in ordine ascendente sono le seguenti: il Milan aveva appena assunto Gattuso come allenatore ed era pronto a cominciare la risalita verso le zone nobili del campionato; il Benevento in 14 partite non aveva guadagnato nemmeno un punto; mancavano pochi secondi al termine del match e il Benevento perdeva; dulcis in fundo, Brignoli è un portiere.
Quando al minuto 94 il Milan conduceva il match per 1-2 sembrava tutto pronto per un ottimo esordio sulla panchina rossonera di Gattuso e l’ennesima sconfitta del Benevento. Ma al quinto e ultimo minuto di recupero la razionalità ha lasciato il passo alla follia, all’immaginazione, all’utopia, e il portiere lombardo ha anticipato tutti con un colpo di testa in tuffo. E poi ha iniziato a esultare con le braccia large, con lo sguardo incredulo, con una corsa onirica che è finita in un abbraccio di gruppo con tutti i membri che popolavano il campo e la panchina del Benevento. Brignoli, ad oggi, rientra nella cerchia dei soli tre portieri che hanno segnato un gol su azione in tutta la storia della Serie A.
KOSTAS MANOLAS VS BARCELLONA 10/04/2018
Parlare delle emozioni non è mai facile, perché sono malleabili, sfuggenti, aeriformi, impossibili da etichettare. Ma quella sera, allo Stadio Olimpico, l’unica emozione percepita era la gioia. Gioia pura e incontrastabile, figlia di uno dei miracoli sportivi che resteranno nella storia del calcio e della Champions League per l’eternità.
Perché se ti chiami Roma, giochi i quarti di finale della competizione fuori casa contro il Barcellona e perdi 1-4, allora immaginare di rimontare non è altro che sciocco ottimismo.
Ma è altrettanto vero che se ti chiami Roma la storia ce l’hai nel sangue e allora dopo che Dzeko in 6 minuti ti porta sull’1-0 un pensiero ce lo fai. E quando il tuo condottiero e capitano Daniele De Rossi realizza il gol del 2-0 a metà secondo tempo non puoi fare a meno di iniziare a credere. Se infine la palla viene colpita di testa da Manolas, duro come le colonne greche e profondo come le storie dell’antica Grecia, allora non fai altro che chiudere gli occhi e urlare, abbracciare, gioire, vivere e respirare la felicità.
KALIDOU koulibaly VS JUVENTUS 22/04/2018
Potremmo iniziare la narrazione di questo colpo di testa con “C’era una volta a Torino”, ma quella che ha scritto Koulibaly non è una favola. Anzi, forse è proprio il ponte perfetto che congiunge i sogni con gli incubi. Perché quando il senegalese ha impattato quel pallone di testa saltando sopra Benatia e ogni altro giocatore in maglia bianconera, il lieto fine sembrava quasi inevitabile. Un gol tanto pesante, forse troppo per le spalle di quel Napoli costruito da Sarri. Una rete del genere arrivata al 90′ in una sfida per lo scudetto così sentita è una cosa che in Italia non si vedeva da tempo immemore. Perché con quella vittoria i partenopei erano arrivati a -1 dalla Juve a 4 giornate dal termine e i bianconeri davano l’idea di poter perdere punti al contrario del Napoli.
Ma sulla via di Firenze il sogno si trasforma in un tetro incubo sempre firmato Koulibaly. Il difensore napoletano si fa espellere dopo appena 6 minuti nel match successivo a quello contro la Juve, spianando così la strada alla Fiorentina per un’incredibile vittoria per 3-0. Lì il Napoli ha perso lo scudetto. E una cosa del genere non potrà mai essere dimenticata.
MARIO MANDZUKIC VS FRANCIA 15/07/2018
No, se siete certi del fatto che Mandzukic nella finale del Mondiale di Russia 2018 non ha segnato di testa contro la Francia, non siete affatto in torto. Dovete solo cercare di cambiare la prospettiva. Perché in realtà il croato di testa ha segnato, solo che lo ha fatto nella porta sbagliata.
L’atto conclusivo dei Mondiali di Russia è stato deciso soprattutto dall’autogol dello juventino, che dopo un inizio di puro dominio croato ha deviato in rete un cross di Griezmann per tentare di anticipare gli avversari.
Quello è l’1-0 francese, che dopo l’1-1 di Perisic si trasformerà in un brutale 4-1 per Les Bleus. A nulla servirà la rete dello stesso Mandzukic del 4-2, il cui peso sarà troppo poco pesante rispetto a quella che ha aperto le danze e chiuso il Mondiale. Ma d’altronde si sa, il calcio è fatto di dettagli e un colpo di testa può pesare più di qualsiasi altra cosa. E voi avete appena letto 10 buoni esempi che confermano la tesi.
Fonte immagine di copertina: profilo Instagram Olanda