A partire dai primi anni 2000 il calcio tedesco è rinato. Dal 2002, per l’esattezza, sono stati istituiti più di 300 centri di sviluppo talenti, sotto l’attenta supervisione di 1.300 allenatori, per un totale di 25 milioni di investimenti. Ogni squadra di prima e seconda divisione tedesca viene obbligata ad allestire una formazione giovanile e in questo modo i club tedeschi hanno investito una cifra vicina agli 800 milioni di euro nelle loro giovanili. Ed è proprio così che la Bundesliga è diventato uno dei campionati con maggior numero di talenti Under 21.
Trovare i 5 migliori gioielli appena maggiorenni non è stato facile. Ci sono giocatori ormai affermati pronti a calcare anche palcoscenici più importanti come Pulisic, classe ’99 del Borussia Dortmund, ma già promesso sposo al Chelsea. C’è Jadon Sancho, che dopo aver vestito le maglie delle formazioni giovanili del Manchester City sta trascinando i gialloneri a suon di gol e volate sulla fascia (ne abbiamo già parlato QUI). Senza dimenticare Luka Jovic, attaccante serbo , autore fin qui di 15 reti in Bundes con la maglia dell’Eintracht Francoforte, prossimo avversario dell’Inter in Europa League.
EVAN N’DICKA : STUDIANDO ABIDAL
Evan N’Dicka è il primo nome di questa speciale Top 5. Nasce a Parigi il 20 Agosto 1999 da genitori di origini camerunensi. Calcisticamente si forma in Francia, prima in alcune formazioni parigine, per poi vestire dal 2012 la maglia dell’ AJ Auxerre. Nel luglio del 2018 Evan N’Dicka viene però acquistato dall’ Eintracht per circa 5,5 milioni di euro. Un acquisto che passa sottotraccia fino a quando Adolf Hütter lo lancia titolare nell’esordio in campionato a Friburgo. Risultato: 0-2 per l’Eintracht e 90 minuti per N’Dicka.
Il numero 2 francese, titolare della sua Nazionale Under 20, abbina ad una grande esplosività fisica anche un discreto bagaglio tecnico. Ci sono ovviamente aspetti che il talentino francese deve migliorare : come la capacità di leggere alcune situazioni di gioco o la pulizia nell’uscita palla al piede, ancora troppo “sporca” per il giovane difensore dell ‘Eintracht. Tuttavia la fiducia mostratagli dal suo allenatore è inequivocabile. Ben 22 partite giocate, condite da una rete segnata in casa all’ Hannover, tutte da titolare. In panchina solo nella trasferta contro il Werder Brema. Un giocatore che ha tutto per poter diventare un potenziale fuoriclasse. Per movenze in campo e caratteristiche fisiche N’Dicka ricorda il miglior Abidal, e le premesse sono buonissime. Basta chiedere al sergente Hütter: nel terzetto difensivo N’ Dicka, a solo 19 anni, ne ha giocate più di Hinterregger e del capitano Abraham. Se le Aquile rossonere sognano l’Europa è anche merito di Evan N’Dicka, il gigante buono che studia Eric Abidal.
DAN-AXEL ZAGADOU : EMBLEMA DEL DIFENSORE MODERNO
A Parigi forse iniziano a rimpiangerlo per davvero. Tuttavia quando nell’estate del 2017, l’estate dei colpi grossi Neymar e Mbappè, il PSG lasciava partire questo giovane ragazzo di 196 cm, nessuno avrebbe mai pensato di vederlo giocare da protagonista nel Borussia Dortmund che sta contendendo il titolo al Bayern Monaco. In realtà a Parigi non è la prima volta che accade una cosa del genere : Kingsley Coman ne è l’esempio lampante. Lasciato partire serenamente direzione Juventus, poi venduto a cifre importanti dai bianconeri proprio ai bavaresi. A inizio della scorsa stagione Zagadou viene impiegato principalmente come terzino sinistro, tuttavia le difficoltà non sono poche e culminano nell’espulsione diretta nel super match contro il Bayern Monaco di inizio novembre. Da quel momento in poi il capitano della Nazionale Under 20 francese il campo non lo vede praticamente più. Ma la sua duttilità e la sua qualità nel gestire il pallone sono aspetti che per il gioco di Lucien Favre, nuovo tecnico del BVB, sono fondamentali per un’idea di calcio dinamica, offensiva ma attenta alla fase di non possesso. Zagadou con Favre è protagonista innanzitutto di un’evoluzione tattica: l’ex tecnico del Nizza lo impiega come difensore centrale, abile nell’impostazione da dietro e aggressivo sugli attaccanti avversari. Ma l’evoluzione più importante riguarda l’aspetto mentale del difensore francese. Favre lo fa sentire un titolare, lo alterna regolarmente con Akanji al fianco di Diallo, vero e unico insostituibile dello scacchiere difensivo del Borussia Dortmund. Il giovane classe ’99 è l’emblema del difensore moderno : duttile, abile con il pallone tra i piedi, forte fisicamente e una spiccata personalità, quella sfrontatezzadi chi vuole diventare veramente grande.
REISS NELSON : SULLE ORME DI JADON SANCHO
La Bundesliga sta diventando anno dopo anno il campionato ideale per tutti quei giovani inglesi in cerca di spazio per poter esplodere. Lookman al Lipsia, Reece Oxford all’ Augusburg e poi Sancho al BVB e Reiss Nelson all’ Hoffenheim. Ecco, proprio quest’ultimi sono i giocatori che meglio si sono ambientati in terra teutonica. Reiss Nelson nasce a Londra nel Dicembre del 1999 e fin da bambino vede nel calcio l’occasione per mostrare tutto se stesso. Lo fa giocando per tutte le formazioni giovanili dell’Arsenal , dove cresce sia dal punto di vista tecnico che atletico come ala d’attacco. Veloce e abile nello stretto come nel lungo, Nelson deve crescere soprattutto dal punto di vista fisico, nonostante la sua educazione calcistica lo abbia abituato ad una certa aggressività.
“Andavamo al campo da calcio vicino a casa mia e giocavamo fino a quando non era buio. Quando giochi con ragazzi più grandi ti aiuta mentalmente, perché sono più grossi e più forti di te. Devi essere all’altezza. Lì non ci sono arbitri, quindi non subisci falli. Cresci più velocemente.”
Sotto la sapiente guida del suo nuovo allenatore. il trentunenne Julian Nagelsmann, Nelson acquisisce sempre maggiore esperienza. Il talentino inglese, una delle stelle della Nazionale Under 21 dei Tre Leoni, ha fin qui calcato il terreno gioco 16 volte, solo 5 partite iniziando da titolare. Il tecnico tedesco preferisce l’equilibrio garantito dal trio Belfodil–Kramaric–Joelinton, tuttavia il giovane Nelson ha fin da subito dimostrato di avere colpi straordinari. 6 reti e 1 assist sono di ottimo auspicio, soprattutto per l’Arsenal, che spera di ritrovare alla scadenza del prestito il giocatore giusto sul quale puntare per un futuro radioso.

Nelson raccoglie palla da calcio d’angolo e lascia partire un destro a giro meraviglioso nell’angolino.
ALPHONSO DAVIES : UNA SAETTA DAL CANADA
Alphonso Boyle Davies è un’ ala d’attacco, nato a Buduburam, 44 km da Accra, in Ghana da genitori liberiani. All’ età di 5 anni la famiglia Davies emigra in Canada, per fuggire dalla guerra e dai campi profughi. Sembra una storia come tante altre, ma in realtà non stiamo parlando di uno qualunque. Già, perché questo ragazzo classe 2000 a soli 18 anni può vantare 81 presenze nella sempre più affermata Major League Soccer e ben 12 reti, segno di come la saetta di origine liberiane ha tutte le qualità per poter diventare l’astro nascente del calcio canadese, un movimento in grande crescita come testimonia la nascita della nuova Canadian Premier League.

Alphonso Davies, classe 2000, con la maglia del Bayern Monaco.
Viene acquistato nel luglio 2018 dal Bayern Monaco per circa 15 milioni di dollari, una cifra importante considerando l’età del ragazzo e il campionato da cui proviene Alphonso Davies. Ma la dirigenza bavarese non ha dubbi : il ragazzo rimane fino a Dicembre in Canada per poi essere aggregato alla rosa di Kovac a partire dal 1 Gennaio 2019. Davies abbina una grande corsa ad una tecnica eccezionale per un ragazzo della sua età. Un altro punto a suo favore è sicuramente l’ottima vena realizzativa dimostrata negli anni trascorsi oltreoceano, un aspetto da non sottovalutare considerando che stiamo parlando di un ragazzo che ha già battuto diversi record. Nel 2017 ha esordito con la Nazionale canadese, diventando il più giovane di sempre a riuscirci. E con le reti nella Gold Cup 2017 è diventato anche il più giovane marcatore di sempre. Con la sua nuova maglia del Bayern deve ancora trovare continuità, d’altronde la concorrenza è tanta ma non c’è dubbio sul fatto che Alphonso Davies rappresenti uno dei primi millennials pronti ad esplodere nel calcio che conta.
KAI HAVERTZ : LA CHIAVE PER RISORGERE
In Germania è tempo di rifondazione, si sa. Gli ultimi Mondiali sono stati disastrosi, e anche le ultime recenti prestazione in Nations League hanno lasciato qualche perplessità su una Nazionale, quella tedesca, che ha urgente bisogno di rinnovarsi. E non è un caso se Joachim Löw, CT della Germania, abbia deciso di puntare forte su un calciatore cresciuto con le stimmate del predestinato : Kai Havertz. Nasce ad Aquisgrana nel 1999, ma è dal 2015 che si inizia a parlare fortemente di lui. Cioè da quando nelle giovanili del Bayer Leverkusen fa praticamente quello che vuole. I numeri di Havertz con le Aspirine sono impressionanti : 94 presenze e 20 gol ad appena 20 anni, giocando titolare nel Bayer Leverkusen. Sono i numeri di un giocatore fuori dal comune : elegante palla al piede, struttura fisica, resistenza e abilità nello stretto. E poi visione di gioco, fiuto del gol (migliorato nettamente quest’anno), capacità di superare il diretto avversario nell’uno contro uno. Tutti aspetti che hanno portato, ad esempio, il direttore sportivo del Leverkusen a definirlo Erhaben, che in tedesco significa sublime, elegante, di un altro livello. Il sito d’approfondimento americano The Athletic ha chiaramente detto che Kai Havertz ha tutto per poter diventare il giocatore più eccitante di tutta la Bundesliga, la chiave grazie alla quale il calcio tedesco può rinascere. E pochi hanno dubbi a proposito.
La raffinatezza e la qualità nel tocco palla ricordano Özil, anche dal punto di vista tattico Havertz gioca trequartista, dietro la punta che è quasi sempre capitan Kevin Volland. Dopo una prima parentesi da esterno largo a destra, Havertz ha iniziato a lavorare da vero diez. Collante tra attacco e difesa, con abilità nel condurre palla e nel trovare filtranti per i compagni, e buttarsi in area sempre pronto a capitalizzare in rete i diversi palloni che arrivano dagli esterni : Leon Bailey e Julian Brandt.

Un assaggio della classe di Kai Havertz : controllo, palla sul destro e tiro a giro che si infila alle spalle del portiere.
L’età è dalla sua parte ma il talentino tedesco ha già attirato su di sé gli occhi di mezza Europa : Inter, Manchester City e Barcellona sono solo alcune delle squadre pronte a contenderselo. La sensazione, infatti, è che ci si trovi di fronte ad un nuovo possibile crack del calcio europeo.