IL PROGETTO REDBULL
Una delle più grandi e meravigliose sorprese dell’ultimo lustro calcistico è senza alcun dubbio il Lipsia targato Redbull, un progetto che ha visto la squadra sassone ascendere dai bassifondi del calcio tedesco ai primi posti della Bundesliga, attraverso una visione estremamente lungimirante ed un calcio moderno, fluido e concreto.
La squadra allenata da Nagelsmann è inoltre in piena fase di maturità anche a livello internazionale, dove sta mostrando un agio sempre più profondo ed una competitività crescente, e la qualificazione agli ottavi di Champions League per il secondo anno consecutivo ne è una chiara testimonianza.
Ma come nasce il progetto Lipsia? Nell’ormai lontano 2009, anno in cui la potente multinazionale austriaca acquisisce il 99,5 % del SSV Markranstädt, squadra dal nome della cittadina limitrofa, trasformandolo ben presto in “RasenBallsport Leipzig”, al fine di ridare un’identità propria e forte al progetto nascente.
L’avventura della nuova scuderia dei tori rossi parte dalla quinta divisione regionale, e nel giro di pochi anni riesce ad arrivare ai vertici del calcio mondiale, attraverso le giuste figure dirigenziali ed una visione calcistica all’avanguardia. Redbull infatti basa i suoi progetti sportivi sulla grande valorizzazione dei giovani talenti e sul potenziamento delle accademie calcistiche, volte a modernizzare le caratteristiche dei calciatori ed a temprare la loro cultura del lavoro.
Alcuni dei più grandi talenti del calcio odierno portano infatti il marchio della casa austriaca, dal più famoso ed impattante Erling Haaland ai vari Minamino, Szobozslai, Sabitzer, Demme e Upamecano, calciatori che oggi stanno facendo le fortune di grandi club europei o divenuti grandi nella propria squadra, con grandi richieste di mercato ed un futuro splendente.

dal profilo ufficiale Instagram del RasenBallsport Leipzig
RAGNICK E NAGELSMANN: ARCHITETTI DEL SUCCESSO
I segreti del successo sono da ricercare nelle importanti figure di spicco che hanno coltivato incessantemente e nel migliore dei modi questo ambizioso progetto calcistico. In tal senso è stata fondamentale la figura di Ralf Ragnick, uno degli uomini più influenti e visionari del calcio tedesco. Inizialmente scelto come allenatore, il suo ruolo si estese ben presto anche alla dirigenza, fino a divenire il responsabile dello sport e dello sviluppo calcistico della Redbull. Nella sua doppia esperienza come manager dei sassoni (precisamente nel 2015/16 e 2018/19) centra una bella promozione in Bundesliga ed un terzo posto nella massima divisione tedesca nel suo secondo ciclo, perdendo una finale di Coppa di Germania contro il colosso Bayern. Il grande merito di Ragnick sta nell’aver mostrato le sorprendenti potenzialità del progetto in maniera netta, ponendo il Lipsia su una posizione mediatica non più indifferente, attraverso le sue idee dinamiche, rivoluzionarie e moderne.
Il testimone poi passa nel 2019 a Julian Nagelsmann, voluto proprio da Ragnick in quanto ritenuto geniale nella sua visione calcistica. Il giovanissimo allenatore ha infatti bruciato le tappe, mostrando attitudine vincente unita ad una mentalità focalizzata sul metodo e non sullo schieramento. La caratteristica regina di Nagelsmann è infatti la sua camaleontica flessibilità tattica, che permette al Lipsia di affrontare ogni avversario adattandosi ad esso, attraverso cambi di formazione basati sui compiti e non sul modulo proposto in campo, senza però rinunciare alle caratteristiche che hanno reso forte la squadra, quindi l’intensità, la solidità e la sintonia fra gli estrosi attaccanti.
Il talento di Nagelsmann ha portato gente come Rumenigge e Pep Guardiola a mettere gli occhi su di lui, in virtù di una modernità di pensiero unica nel suo genere, mostrata già dai tempi dell’Hoffenheim. Il “baby manager” è destinato quindi a grandi successi, e se la fiaba Lipsia è stata impostata da Ragnick, il narratore non può che essere lui.

dal profilo ufficiale Instagram del RasenBallsport Leipzig
COME GIOCA IL LIPSIA?
Come detto parliamo di una squadra che fa dell’adattamento e della duttilità i suoi punti focali. Questa squadra ha però degli importanti punti fermi, che hanno caratterizzato gli importanti risultati ottenuti negli ultimi anni.
Il modulo dei sassoni ha avuto tantissime varianti: 4-2-2-2, 4-2-3-1, 3-4-3, 5-3-2 ed alcune volte anche un classico ed equilibrato 4-4-2. La fase di costruzione parte sempre dal basso, ed avviene nella maggior parte delle volte con tre uomini, in modo da avere più calciatori possibili nella zona offensiva, sfruttando l’ampiezza del campo e la densità a centrocampo. Dal punto di vista offensivo il Lipsia si affida all’estro ed alla rapidità degli attaccanti, abili a scambiare e muoversi agilmente fra le linee. Dani Olmo e Forsberg accomunano movimenti intelligenti e grande qualità tecnica, che uniti al potere fisico di Nkunku formano un reparto avanzato frizzante ed imprevedibile.
Il più importante calciatore, artefice principale delle soddisfazioni biancorosse è stato Timo Werner, oggi giocatore del Chelsea, in quanto in possesso di grande capacità di costruzione della manovra, a sottolineare l’attitudine a voler creare gioco con tutti gli effettivi, punte comprese.
Il centrocampo è versatile ma soprattutto dinamico dal punto di vista fisico, in cui spicca la grande capacità di recupero palla e l’esplosività atletica, come nei casi di Haidara e Sabitzer, motori assoluti delle transizioni offensive e difensive. I sassoni hanno inoltre, fra le loro peculiarità, un pressing alto e molto aggressivo, una prerogativa assolutamente fondamentale nel calcio odierno.
Questo calcio trasformista, fresco ed imprevedibile, unito alla ricerca della verticalità ed al dinamismo rende il Lipsia una squadra difficile da affrontare per chiunque, nonostante le vendite pesanti di Demme e Werner, che di fatto non hanno abbassato la competitività dell’orchestra di Nagelsmann.
Il Lipsia incarna perfettamente la grande rivoluzione di pensiero calcistico che sta avvenendo in Germania, in cui spiccano ad oggi modernità, qualità, e ricerca, dettate da un bisogno di rinascita e l’abbandono di uno stampo tattico ormai invecchiato troppo e male. I timonieri del risorgimento tedesco sono ormai una realtà solida e competitiva, e la speranza è che questo esempio di gestione e di crescita possa essere segno di un calcio più intelligente nella sua futura evoluzione.
Immagine del profilo dal profilo ufficiale Instagram del RasenBallsport Leipzig