La rivincita dell’ingegnere Pellegrini

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28 dicembre 2019, West Ham-Leicester

Le Foxes di Brendan Rodgers espugnano il nuovissimo London Stadium grazie alle reti di Iheanacho e Gray e volano al secondo posto in classifica. L’1-2 finale pesa invece come un macigno sulla classifica degli Hammers. Solamente due vittorie in 15 partite di campionato, al 16esimo posto in classifica, calati a picco verso le le porte della relegation zone. Immediatamente dopo la partita, il presidente Sullivan solleva mister Manuel Pellegrini dall’incarico. Dopo un mercato faraonico in grado di portare a Londra per cifre record Fornals e Haller, l’esonero segna il fallimento della gestione del tecnico cileno.

DA LONDRA A SIVIGLIA

Una gestione, che portava in seno l’enorme obiettivo di riportare il West Ham ai vertici del calcio inglese, conclusasi in maniera impietosa. Arrivato l’anno prima, non è mai entrato nelle grazie dei tifosi, i quali mai gli perdoneranno, soprattutto, la mala gestione di Haller. La pietra tombale su un amore mai sbocciato, e il licenziamento che gli vale l’etichetta di bollito. Finito come allenatore, una volta forse maestro di calcio ma ora nulla di più dei tanti tecnici alla canna del gas. Arrivano offerte dalla Russia, dalla Cina e dal Sudamerica, proposte per svernare ancora qualche anno, godendosi una milionaria pensione. Ma per l’Ingegnere non è ancora arrivato il momento di lasciare il calcio che conta. La voglia di riscatto è tanta, voglia di dimostrare di essere ancora lo stesso in grado di portare il San Lorenzo sul tetto d’Argentina, l’unico allenatore non europeo a vincere la Premier, lo stesso andato ad un rigore di Juan Riquelme dalla finale di Champions con il Villareal e capace di centrare la qualificazione alla coppa dalle grandi orecchie con il Malaga.

L’INGEGNERE AL VILLAMARIN

Per ripartire, Pellegrini sceglie la Spagna. Più precisamente Siviglia, sponda Verdiblancos. A puntare su di lui è il Betis, fortemente deciso a compiere il definitivo salto di qualità dopo il sesto posto della scorsa stagione. Il mercato porta nella capitale andalusa giocatori come Pezzella, ex capitano viola, Hector Bellerin e William Josè. Il resto, ce lo mette il tecnico cileno.

Il suo 4-2-3-1 va a nozze con le caratteristiche della rosa, esaltando il talento di fuoriclasse come Nabil Fekir. Il trequartista francese ex OL sta vivendo la sua migliore annata da quando è in Liga, già autore di 4 reti e 6 assist. Insieme a lui, giocatori come Canales, Juanmi, Tello e l’immortale Joaquin, oltre a Lainez, aggiungono fantasia e qualità all’azione offensiva dei Beticòs. A finalizzare ci pensano Borja Iglesias e William Josè, rispettivamente a 7 e 6 centri stagionali.

Oltre ad un incredibile reparto avanzato in grado di collezionare 44 reti in 22 partite, la difesa ha trovato una straordinaria solidità. L’arrivo di German Pezzella ha consegnato a Pellegrini un difensore di grande esperienza che aggiunto a Bartra, Bellerin, Moreno, Montoya e Ruiz, completa la rocciosa retroguardia. Le chiavi del centrocampo sono affidate a Guido Rodriguez, definitivamente esploso nell’ultima stagione, e William Carvalho, perno della mediana. Grazie a questo mix tra genio e regolatezza, il Betis si sta rendendo assoluto protagonista, in un campionato straordinario per la città di Siviglia.

IL SOGNO CHAMPIONS

Infatti, se la squadra di Pellegrini è terza, l’odiata rivale Siviglia è seconda, staccata di 6 lunghezze. Ma, appena 10 giorni fa, i Balompié hanno eliminato i Rojiblancos agli ottavi di Coppa del Rey. Il match infuocato, deciso da una rete di Canales, finito a porte chiuse dopo il lancio di un’asta al centrocampista Jordan da parte della tifoseria del Villamarin, ha riacceso la speranza di arrivare a vincere un trofeo, che manca dalla Coppa del Re stagione 2004/05. All’epoca un gol di Daniel Martin Alexandre al 114esimo piegò l’Osasuna in finale.

Tolto l’entusiasmante percorso in coppa, però, il grande sogno resta la qualificazione nell’Europa che conta. Mai nella loro storia i Verderones hanno giocato in Champions, sfiorandone l’accesso solo nella stagione 1994/95, quando in panchina sedeva Serra Ferrer. Fondamentale per tagliare il traguardo sarà non fallire gli scontri diretti con Atletico Madrid e Barcellona e non perdere per strada punti con le piccole.

Da non dimenticare è l’impegno in Europa League, dove agli ottavi sfiderà lo Zenit, che potrebbe risucchiare preziose energie in ottica campionato. Non sappiamo se gli Heliopolitanos faranno la storia, se sfonderanno il portone che porta alla Champions League. Ma, a 16 giornate dal termine della Liga, tutto è ancora aperto. L’unica cosa da fare, è restare ad ammirare fino alla all’opera l’ultima grande rivincita dell’Ingeniero, Manuel Pellegrini da Santiago.