Lotito non pensa allo scudetto: “Troppo presto per i pronostici”

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Claudio Lotito sta vivendo un momento buonissimo con la sua Lazio che grazie ad un super Baroni sta facendo un campionato strepitoso. Il patron biancoceleste si è soffermato su tantissimi temi durante il Gran Gala del Calcio ai microfoni di TMW. Ecco le sue parole.

LE DICHIARAZIONI DI LOTITO

MOMENTO LAZIO - "Speriamo di continuare su questo percorso, con un clima favorevole sia tra i tifosi che nello spogliatoio. L'importante è mantenere un profilo umile, uno spirito di gruppo e determinazione. Questo atteggiamento è fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi."

BARONI - "Quando l'ho scelto sapevo che tipo di persona fosse e cosa potesse dare al gruppo. Abbiamo costruito la squadra insieme, ci sono margini di miglioramento. Se restiamo umili, determinati e combattivi, possiamo dare grandi soddisfazioni ai tifosi. Però dobbiamo giocare partita dopo partita, perché il calcio è imprevedibile. È essenziale mantenere equilibrio, coscienza dei propri mezzi e voglia di divertirsi, facendo divertire anche i tifosi."

RAPPORTO COL MISTER - "La cosa negativa di questo mondo è parlare di denaro. Il denaro è l'ultima cosa. Con Baroni c'è un rapporto familiare, non servono contratti: ci siamo stretti la mano. L'empatia tra noi e con il direttore sportivo è forte. Valutiamo i meriti al momento giusto e saranno sempre riconosciuti."

DUELLO ROVELLA-GUENDOUZI IN NAZIONALE - "Mi ha fatto sorridere. Se avete visto, c'è stato un confronto serrato sul campo, segno del loro agonismo. Sono un valore aggiunto per la Lazio, punti di riferimento per dimostrare che ci siamo e lo dimostreremo sul campo."

SCUDETTO BIANCOCELESTE - "Non parliamo di scudetto, è troppo presto. Non faccio pronostici. Viviamo questa esperienza giorno per giorno. Con questo atteggiamento possiamo dare grandi soddisfazioni, dimostrando che la Lazio è tornata a essere un club di riferimento. Non è più un punto di partenza, ma di arrivo."

SITUAZIONE SALERNITANA - "Non voglio entrare nelle proprietà altrui, ma i numeri parlano chiaro. Quella società aveva un valore commerciale superiore rispetto a quanto è stato pagato. È stata venduta il 31 dicembre, a un prezzo che considero ridicolo e la proprietà era all'estero. La Salernitana aveva 26 milioni di liquidità sui conti, aveva un affidamento bancario di 50 milioni non utilizzato, aveva 37 milioni di patrimonio giocatori, aveva tutto il valore delle infrastrutture ed era stata fatta una stima da 80 a 100 milioni, poi è stava venduta a 10 milioni. Fate voi le vostre considerazioni.

VAR DA RINNOVARE - "Quando io e Carlo Tavecchio abbiamo introdotto il VAR, l’obiettivo era renderlo uno strumento di supporto agli arbitri, non un sostituto. Oggi è necessario valutare meglio le esigenze tecniche per utilizzarlo in modo efficace. Il calcio è dinamico e veloce: in Italia si gioca meno rispetto ad altri campionati, come quello inglese, dove il tempo effettivo è maggiore. Introdurre un VAR “a chiamata” potrebbe frammentare ulteriormente il gioco, rendendolo meno avvincente. È una questione di equilibrio: bisogna bilanciare l’imparzialità del giudizio arbitrale con la fluidità della partita".

CALCIO PIÙ ATTRAENTE - "Dobbiamo rendere il calcio più credibile e coinvolgente. Prendete esempio dal tennis: grazie a campioni come Sinner, ha recuperato attenzione e seguito. Nel calcio dobbiamo fare lo stesso, puntando sui fatti e non sui proclami. Solo così il calcio potrà tornare al centro dello sport internazionale".

STADIO E MERCATO DI GENNAIO - "Lo stadio non ha una scadenza, non è uno yogurt. Abbiamo detto che entro fine mese presenteremo un progetto di prefattibilità, e siamo nei tempi previsti. Vogliamo realizzare una struttura funzionale, rispettosa delle norme sportive e fruibile per i tifosi. Collaboriamo con esperti internazionali e abbiamo coinvolto figure legate alla storia architettonica dello stadio Flaminio, come la famiglia Nervi. Sarà uno stadio avveniristico, che rispetterà il territorio e valorizzerà la sua storia".

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Scritto da

Bjork Rajta