PAGELLE EMPOLI COMO - L'11esima giornata della Serie A 24/25 andrà definitivamente in archivio questo lunedì sera; sarà infatti Lazio-Cagliari a chiuderne i battenti. Prima però, alle ore 18:30, sono in programma due scontri salvezza: in concomitanza al Parma, che ospita al Tardini il Genoa, l'Empoli di Roberto D'Aversa affronta il Como di Cesc Fabregas. In questo articolo si porrà il focus sulla gara di scena allo Stadio Carlo Castellani - Computer Gross Arena.
Le due compagini arrivano al match con due soli punti a separarle in classifica; entrambe però sono in cerca di riscatto, visti gli ultimi risultati non proprio soddisfacenti. I toscani hanno dimostrato sin qui una grande solidità difensiva, di tipico stampo d'aversiano, che ha messo in seria difficoltà anche le più blasonate Roma, Juventus e Fiorentina. È anche vero al contempo che la vittoria in Serie A manca dal 20 settembre, e nel mentre le inseguitrici nella lotta salvezza hanno recuperato terreno e si stanno facendo sotto pericolosamente. I lariani invece sono risultati altalenanti in questo avvio di campionato: dapprima la fase di down, presumibilmente di adattamento alla massima categoria, interrotta dal picco coincidente con le vittorie su Atalanta e Verona. E poi di nuovo giù, con solo un punto racimolato nelle successive quattro giornate: insomma, come nelle montagne russe.
Alla fine i tre punti li porta a casa l'Empoli, che dà un segnale importante alle avversarie nella lotta salvezza: ora la zona retrocessione è alla debita distanza di 6 punti. A deciderla è la mossa a sorpresa di D'Aversa, Pietro Pellegri, che non tradisce la fiducia del suo allenatore e segna una rete che pesa due quintali. Il Como invece si inguaia sempre di più, prosegue nel periodo negativo e viene definitivamente invischiato nei bassifondi della classifica; posizione inaspettata visti gli onerosi sforzi esercitati in sede di calciomercato.
LE PAGELLE DELL'EMPOLI
D. Vasquez 6: al netto di uscite alte di ordinaria amministrazione, dalle sue parti non ci sono stati particolari brividi.
De Sciglio 6: l'ex Juventus sostituisce lo squalificato Goglichidze senza farlo rimpiangere: prestazione ordinata e senza sbavature.
Ismajli 6.5: il guardiano albanese si riconferma il condottiero della difesa empolese: oggi aggiunge un altro attaccante navigato come Belotti alla collezione dei centravanti neutralizzati.
Viti 6.5: tiene a bada Fadera e la sua velocità, non lasciandolo mai scatenare in progressione. Se necessario, ricorre intelligentemente anche a metodi più “sporchi” per limitarlo.
Gyasi 6.5: propositivo ma impreciso. L'esterno ghanese si presenta in un paio di occasioni in posizione pericolosa, ma sbaglia sempre la scelta relativa all'ultimo passaggio.
Haas 6: nei tre di centrocampo è quello adibito a compiti di impostazione. Lo svizzero è diligente negli scambi corti, ma cerca sempre la soluzione più semplice e non forza mai la verticalizzazione. (dal 76' Anjorin SV).
L. Henderson 6: se Haas crea le geometrie, lui è il frangiflutti posizionato tra attacco e difesa. La scelta di schierarlo dal primo minuto è la diretta conseguenza della gara delicata di oggi e sintomo di quanto D'Aversa tema le frecce dell'attacco comasco. (dall'84' Marianucci SV).
Maleh 6: avrebbe la fama dell'incursionista, ma questa sera di scorribande nell'area lariana nemmeno l'ombra. Per il resto gara nella norma, ma non è quello che gli chiede D'Aversa. Al 65' solo una grande risposta di Reina gli nega il gol.
G. Pezzella 6: oggi si scatena di meno rispetto al solito sulla fascia. Questo perché spesso l'azione si sviluppa sulla destra; nella classica azione “da quinto a quinto” si fa trovare sempre pronto, ma il pallone non gli arriva mai a disposizione per concludere. (dall'84' Cacace SV).
Solbakken 5: troppo fuori dal gioco. Si muove poco, non lega i reparti e, nelle poche volte che gli arrivano palloni giocabili, gestisce male il possesso con giocate azzardate e inconcludenti. (dal 63' Colombo 6: entra bene, al 70' e al 74' va a pochi centimetri dal 2-0, che avrebbe quasi certamente chiuso i giochi).
Pellegri 6.5: falloso e troppo nervoso nella prima frazione. Lui però ha una voglia matta di far vedere all'allenatore che la chance a sorpresa che gli ha concesso oggi è meritata, e al 46' di pura rabbia scarica una botta improvvisa alle spalle di Reina. (dal 76' Ekong 5.5: dopo appena due minuti dal suo ingresso è poco freddo e si divora il 2-0).
All. D'Aversa 6.5: non snatura i suoi principi di gioco, e il campo gli dà ragione: il suo Empoli limita i talentuosi interpreti del Como, fa il proprio gioco e conquista tre punti di un'importanza quasi incalcolabile ai fini di morale e classifica.
LE PAGELLE DEL COMO
Reina 6.5: non può nulla sulla rete fulminea di Pellegri, mentre al 54' mura alla grandissima in uscita bassa su Gyasi. Al 65' è reattivo sul fetente mancino di Maleh.
Goldaniga 6: il terzino destro non è propriamente il suo ruolo naturale, ma ci si adatta per necessità. E da buon centrale di difesa, lo interpreta secondo le proprie caratteristiche, ovvero restando bloccato in posizione e lasciando ad altri le sortite offensive.
A. Dossena 6.5: l'ex Cagliari consolida la crescita esponenziale iniziata da un anno a questa parte: al 26' è monumentale nel chiudere Gyasi lanciato a rete in scivolata. Guida il reparto con la saggezza di un veterano, ma è “solo” un classe 1996. Who needs Varane? We have Dossena.
F. Barba 5.5: sbaglia un paio di tempi d'intervento che sarebbero potuti costare cari; per sua fortuna, il compagno di reparto Dossena riesce sempre a metterci una pezza. Al 46' è troppo leggero su Pellegri, che punisce la sua indecisione. (dal 63' Cutrone 5.5: non gli capitano palloni interessanti per fare male).
A. Moreno 5.5: troppo istintivo nelle giocate, malgrado la carta d'identità suggerisca un approccio più riflessivo in campo. Al 54' si fa sorprendere da Gyasi, che lo anticipa in area e quasi porta sul 2-0 i suoi.
Engelhardt 5: oggi Fabregas, complici le assenze, gli concede un gettone da titolare per la prima volta in stagione. Il tedesco però, in mezzo al campo, sembra un po' spaesato.
Kempf 6: nell'emergenza generale viene reinventato mediano, con compiti ovviamente più difensivi rispetto a Engelhardt. Vero che gli avversari empolesi non lo mettono troppo in apprensione, però la prova tutto sommato è da considerarsi buona.
Strefezza 5.5: il migliore dei tre trequartisti iniziali, ma solo perché almeno abbozza sporadicamente qualche principio di uno contro uno. Col passare dei minuti cala. Piccola postilla a parte: scivola in più di una circostanza, vanificando anche delle azioni potenzialmente insidiose. (dal 62' N. Paz 5.5: da lui ci si aspetta la giocata decisiva, ma oggi è poco ispirato).
L. Da Cunha 5: un fantasma, vaga senza meta per il campo ma è come se fosse invisibile. Si cala talmente bene nel ruolo di “Casper” che quasi non tocca palla per tutta la durata della sua gara. Anzi, ci si accorge della sua presenza solo perché è l'addetto alla battuta dei calci piazzati. (dall'86' Cerri SV).
Fadera 5.5: la poca profondità concessa dall'Empoli lo penalizza, in quanto fatica a scatenare il proprio allungo da quattrocentista. E una volta vanificata questa sua arma, rimane ben poco su cui fare affidamento per incidere, come si evince da alcuni appoggi imprecisi per i compagni. (dal 78' Verdi SV).
Belotti 5.5: viene ingabbiato da Ismajli, che gli lascia zero spazio di manovra. Il Gallo stasera non va neanche lontanamente vicino al gol, ma non solo per colpa sua: i compagni addetti al rifornimento non adempiono al loro dovere di assistmen. (dal 78' Gabrielloni SV).
All. Fabregas 5.5: rimane imbrigliato nella trappola orchestrata da D'Aversa, che neutralizza tutte le fonti di pericolosità della sua formazione. Il risultato penalizza eccessivamente, è vero: ai punti sarebbe stato più corretto un pareggio. Quello che è sicuro, però, è che il tecnico spagnolo deve cambiare marcia alla svelta, perché la zona retrocessione non guarda in faccia nessuno, neppure se in rosa ci sono nomi altisonanti.