Roma-Lazio 1-0, le pagelle: Mancini grintoso, bocciati Kamada e Immobile

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Il derby della capitale è della Roma. De Rossi riporta la squadra giallorossa a sorridere nella gara dove “la posta in gioco è massima e l’imperativo è vincere”, come recitava un noto cantante italiano. Con le unghie e con i denti la Lupa batte la Lazio, protagonista assoluto Gianluca Mancini: ecco le pagelle del match offerte da NumeroDiez.

LE PAGELLE DELLA ROMA

Svilar 6: Non viene chiamato in causa quasi mai, è freddo e lucido nel primo possesso palla che spesso lo vede coinvolto. TANTI PIEDI E POCHE MANI.

Celik 6.5: Parte male, finisce bene. Con il passare dei minuti si scrolla di dosso una rigidità evidente e si scioglie in entrambe le fasi, sbattendo spesso la porta in faccia a Kamada. RIVALSA.

Mancini 8: un animale calcistico, nutrito con pane e cattiveria agonistica. Nato a Pontedera, in provincia di Pisa, incarna materialmente tutto ciò che i tifosi romanisti vogliono vedere sul prato verde dell’Olimpico. Roccioso dietro, affilato davanti: lo “spietato sceriffo” giallorosso vigila e sentenzia. GRINTA.

Llorente 7: porta a termine una partita semplicemente perfetta. Calmo nella gestione delle situazioni spinose, bravo nel disimpegno palla a terra, è il cavaliere senza macchia e senza paura della linea difensiva giallorossa. SUA ALTEZZA.

Angelino 6.5: si fa valere difensivamente con anticipi e chiusure puntuali, quando si sporge in avanti dimostra di avere feeling con il fondamentale del cross. In questa Roma non è un fatto scontato. FONDAMENTALISTA. (Dal 78’ Smalling sv)

Cristante 6: è l’apparato riequilibratore dell’organismo giallorosso. Tanto lavoro sporco, soprattutto senza palla: gli effetti si vedono nella prestazione corale della mediana della Roma. DIETRO LE QUINTE.

Paredes 6.5: Nei primi 45’ è frettoloso nelle scelte, ricerca spasmodicamente la soluzione verticale senza trovare la giusta misura. Quando la Lazio dialoga nella metà campo della Roma, però, chiude le linee di passaggio con ottimo senso della posizione e scivolate precise. SLIDING LEANDRO. (Dall’80’ Bove sv)

Pellegrini 6.5: Tocca pochi palloni, ma li tratta bene. In una gara dove l’imperativo è non commettere errori il capitano della Roma non sfigura, gestendo bene quelle poche situazioni che lo vedono coinvolto. E QUELLA PUNIZIONE…

Dybala 6: De Rossi lo schiera come punta, in coppia con Lukaku. Il gigante belga fa da scudo al moschettiere argentino che riesce a farsi vedere solo nella ripresa. Qualche slalom elegante, poco altro: non è lui il protagonista di questo derby. RIDIMENSIONATO. (Dal 78’ Abraham 6: torna in campo, un anno dopo, nella sfida più importante. Il suo è un contributo comunque importante. TORRE).

Lukaku 6.5: Non segna, ma incide. Il tanto criticato attaccante belga dimostra la propria rilevanza calcistica con una prestazione “da Lukaku”. Tiene la squadra alta e fa bene sponda, dialoga con i compagni e torna in difesa. JOB IS DONE.

El Shaarawy 6.5: Alla sua partita manca il gol, quello negato solo da un palo che respinge il suo tiro preciso. Come il buon vino migliora con il tempo, il suo apporto sarà fondamentale per la Roma nel finale di stagione. ALZA LA CRESTA (Dal 70' Spinazzola 6: il momento di gara in cui entra non gli permette di lanciarsi sulla corsia. Lotta nella bolgia finale a da il suo contributo alla causa. ENERGIA).

 All. De Rossi 6: la Roma torna a vincere in un derby, lo fa grazie alle indicazioni del proprio allenatore. Bene la linea difensiva, bene il centrocampo, sull’attacco si può discutere ma il gol è arrivato. DDR spenge sul nascere le critiche ricevute dopo Lecce riportando le tinte giallorosse nel cuore della capitale. CUORE DI ROMA.

LE PAGELLE DELLA LAZIO

Mandas 5.5: Non ha colpe sul gol di Mancini, dove riesce anche con un colpo di reni a deviare parzialmente la sfera. Sull’occasione del palo di El Shaarawy invece l’uscita bassa è imprecisa, il legno lo salva dal raddoppio. MALE NO, BENE NEANCHE.

Casale 5.5: Cerca di contenere il binomio d’attacco della Roma collaborando con i suoi due colleghi di reparto, non compie errori da matita blu. Forse può fare meglio nella gestione di Lukaku, che su di lui ha vita più semplice rispetto a Romagnoli. PICCOLO.

Romagnoli 5.5: si perde nel traffico da calcio d’angolo perdendo di vista Mancini, il gol che sblocca la partita lo vede annoverato nella lista dei colpevoli. Nel complesso comunque non gioca male, se Lukaku nel primo tempo combina poco o niente il merito è anche suo. IMBOTTIGLIATO (Dal 46' Patric 6: aiuta la Lazio a non perdersi nel difficile inizio di secondo tempo, l'atteggiamento è giusto. CI PROVA).

Gila 6: Viene schierato come braccetto di sinistra nella difesa a tre, la sua è una continua sfida con le mezze ali della Roma che cercano di infilare la Lazio. Rischia di macchiare la propria (buona) prestazione con una deviazione in area che di poco non comporta l’autorete. SUFFICIENTE.

Marusic 6: Fatica a proporsi offensivamente. Se da terzino il fatto si può accettare, un esterno di centrocampo non può dare così poco. Nel finale la Lazio mette la testa fuori e lui cerca di colpire sui cross che partono dall’altra corsia. MANCA QUALCOSA (Dal 79' Pellegrini SV)

Vecino 6.5: l’uruguaiano è un giocatore molto sottovalutato. La stessa Roma, lo si capisce sin da subito, riserva a Vecino una marcatura meno stretta rispetto a quella pensata per Guendouzi. L’ex Inter accetta di buon grado e, al netto di qualche imprecisione, sguazza nello spazio a lui concesso. Nel secondo tempo cala di ritmo insieme a tutta la lazio. MUSCOLO INVOLONTARIO. (Dal 69’ Luis Alberto 5: il mago non fa magie. Si perde nella giungla del centrocampo, a suo favore va detto che non era facile entrare in quel momento del match. NON PERVENUTO).

Guendouzi 6.5: Il cavallo pazzo della scuderia di Tudor scalpita e scalcia, nel complesso però non riesce a colpire. De Rossi ha studiato il centrocampista, ingabbiato con attenzione da Pellegrini e Cristante. AI BOX.  

Felipe Anderson 5: è sempre stato un giocatore umorale, capace di alternare prestazioni da top player con gare pallide. Questa è stata una gara decisamente pallida. EVANESCENTE.

Kamada 4.5: Tudor vede in lui un giocatore di livello. La chance che l’allenatore sta dando al giapponese fino ad oggi non ha ripagato, il derby di Kamada è gravemente insufficiente. NO.

Isaksen 5: I due trequartisti scelti da Tudor non sortiscono gli effetti desiderati. L’attaccante di fatto non entra mai in partita, se non con qualche azione al limite dell’area dove viene scotato all’uscita senza problemi. LEGGERO. (Dal 46’ Pedro 5: entra per ridare ordine alla manovra offensiva della Lazio, fa tutto l’opposto. Confuso con la palla, accende gli animi quando i suoi ne hanno meno bisogno. SBAGLIATO).

Immobile 5: Non è più il punto di riferimento dell’attacco biancoceleste. Viene cercato poco e male, quei pochi giochi che arrivano a sfiorarlo si trasformano in palle perse. RE SENZA CORONA. (Dal 46’ Castellanos 5: anche il secondo cambio effettuato da Tudor a fine primo tempo non colpisce. Si muove tanto, quasi troppo, non viene trovato dai centrocampisti. SVOLAZZANTE).

 All. Tudor 5.5: il suo primo derby non è felice. Privo di Zaccagni cerca di strutturare un attacco a piramide che non trova riscontro. Dietro la Lazio si comporta bene, un gol su calcio d’angolo si può prendere, il problema è davanti. LAZIO SPUNTATA. 

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Scritto da

Pietro Morolli