Nel corso del post-partita di Fiorentina-Roma in onda su DAZN, è intervenuto Luciano Spalletti che ci ha tenuto a parlare di Nazionale e della sua carriera.
DI LORENZO, RETEGUI, KEAN - “Ultimamente stanno facendo molto bene, siamo molto contenti del loro comportamento durante il campionato. Vediamo cose sempre nuove su cui si può lavorare per il futuro, è una crescita continua. Penso a calciatori come Retegui che ogni volta che lo vedo gli trovo dei ragionamenti in più, lo trovo critico con se stesso e questi sono messaggi importanti”.
CHIESA - "Prima eravamo partiti da scelte diverse, ora ci siamo affidati un po’ più al talento, a giocatori che fanno la rincorsa di 70 metri. Chiaro che questi giocatori specializzati e specialisti lo devono fare a un livello che sia la base per costruire a livello di squadra, se lo fanno sotto quel livello diventa difficile per la squadra. È sempre giusto andare a fare esperienze all’estero, i giovani che escono dalla Primavera ad esempio dovrebbero imporsi di andare a giocare fuori. Penso a Calafiori, Donnarumma, secondo me è una cosa che dovrebbero fare tutti”.
LAVORO QUOTIDIANO - "Mi manca un pochettino sì, ma per come lavoro io forse a volte è meglio. Ho fatto degli errori di valutazione, ho preteso di fare in dieci giorni cose che sia fanno in dei mesi. Abbiamo bisogno dell’amore e dell’affetto del nostro pubblico”.
C.T. - "Quanto ci ha messo Gravina a convincermi? Un pomeriggio… è arrivato per pranzo e poi è andato via con il contratto. Sono stato in tutte le categorie, poter fare l’allenatore della Nazionale era il cappello della mia carriera, l’apice del piacere di fare questo lavoro”.