Quella di circa un decennio fa è stata la generazione di calciatori più forti che il calcio croato abbia mai conosciuto. Stiamo parlando di Mario Mandžukic, che dopo aver vinto in Germania, continua ad arricchire la propria bacheca con la maglia della Juventus; di Luka Modric, un genio del pallone, un giocatore dotato di classe immensa e ultimo vincitore del Pallone d’Oro; e poi ancora Vedran Corluka, Milan Badelj e tanti altri che hanno tutti una cosa in comune: essere cresciuti nell’accademia della Dinamo Zagabria.
Oggi, però, siamo di fronte ad un possibile nuovo ciclo della Dinamo, perché il momento che sta vivendo il calcio croato e più in particolare la prima squadra di Zagabria è un momento d’oro. Ieri sera la squadra allenata da una vecchia conoscenza del calcio italiano, Nenad Bjelica, 47 anni e per circa due anni allenatore dello Spezia, ha battuto in casa il Benfica di Bruno Lage, un’altra squadra che in Europa sta vivendo un periodo piuttosto positivo. Il rigore trasformato da Bruno Petkovic mantiene vive le speranze di una qualificazione che potrebbe rappresentare il migliore risultato in campo europeo dei biancoblu da circa mezzo secolo.
DOVE TUTTO INIZIA: L’ACCADEMIA
L’efficienza del settore giovanile della Dinamo Zagabria non si scopre certo oggi, ma è sempre più evidente che i giocatori provenienti dall’accademia siano destinati ad una grande carriera. Il settore giovanile della Dinamo è stato istituito nel 1967, ma è dal 1991 che ha iniziato ad avere una struttura ben definita. Oggi l’accademia conta circa 250 ragazzi, seguiti da un allenatore e da un preparatore per ognuna delle 11 categorie. La società investe annualmente circa un milione e mezzo sulle strutture giovanili, il 7-8 % dell’intero budget messo a disposizione, i ragazzi crescono vivendo l’atmosfera del Maksimir, la casa della Dinamo Zagabria, allenandosi in otto campi poco lontani dallo stadio più importante della capitale. Tutte le formazioni giovanili vengono allenate sulle basi solidi del 4-3-3 e ai ragazzi viene chiesta aggressività, qualità tecnica ma anche resistenza e una certa struttura fisica.
La differenza, come ovunque, la fa però l’abitudine a giocare con i più grandi. Tra le dieci squadre della Prva Liga, la prima divisione croata, esistono tre squadre di Zagabria: la Dinamo, il modesto NK Zagabria e il Lokomotiva. Quest’ultima è diventata nel tempo la vera e propria squadra satellite della Dinamo, conquistando dal 2006 ben quattro promozioni consecutive, arrivando addirittura seconda nel 2013 e nella quale hanno giocato per almeno un anno tutti i grandi giocatori cresciuti nella prima squadra di Zagabria: Vrsaljko, Badelj, Pjaca, Brozovic e un’altra decina di calciatori che oggi vestono le maglie più prestigiose d’Europa.
PIOGGIA DI MILIONI
La Dinamo Zagabria è sempre stata una fucina di grandissimi talenti, venduti a suon di milioni e simbolo della grande tradizione giovanile della Dinamo. Marko Pjaca nell’estate 2016 è stato venduto alla Juventus per circa 23 milioni, una cifra simile con la quale Luka Modric circa dieci anni fa partì direzione Tottenham. Filip Benkovic quest’estate è andato al Leicester City per poco meno di 15 milioni, un giocatore tutto da scoprire ma che ha solo 21 anni. Avevano 21 anni anche Corluka e Marko Rog quando vennero acquistati rispettivamente dal Manchester City nel 2007 e dal Napoli nel 2017.
Ma la lista di giocatori che sono stati venduti e che oggi sono calciatori affermati è lunghissima: Kovacic a 18 anni venne acquistato dall’Inter che gli affidò la numero dieci, Vrsaljko venne acquistato dal Genoa e in un paio di anni è arrivato prima all’Atletico Madrid e poi all’Inter, Dejan Lovren che a 20 anni fu acquistato dal Lione o ancora Mario Mandžukic, che approdò al Wolfsburg nel 2010. E probabilmente sarà così anche per tutti i talenti che si stanno affacciando dalle parti del Maksimir e che ieri hanno conquistato una grande vittoria nella gara di andata degli ottavi di finale di Europa League.
I GIOIELLI DELLA DINAMO ZAGABRIA
Con quattordici punti di vantaggio sul Rijeka, seconda in Prva Liga, e con il campionato ormai in pugno, la Dinamo Zagabria punta dritto e forte su una importante campagna europea. Nenad Bjelica è riuscito a dare compattezza a un gruppo che può contare 27 giocatori, un mix di talenti pronti ad esplodere e di calciatori più esperti.
In porta gioca Dominik Livakovic, classe ’95 e probabile futuro titolare della Nazionale croata, che a 24 anni è gia capitano della squadra. I due difensori centrali titolari sono un grande punto di forza della rosa: il francese Kevin Teophile-Catherine, che vanta una stagione in Premier con la maglia del Cardiff City prima di vestire per circa 4 anni la maglia del Saint Etienne; e l’austriaco Emir Dilaver, 27 anni, decisivo nella gara di ritorno dei sedicesimi di Europa League contro i cechi del Viktoria Plzen. Leovac e Stojanovic sono i due terzini titolari, probabilmente i ruoli meno coperti all’interno della rosa, i veri punti deboli della formazione biancoblu.
Il reparto più completo è senza dubbio il centrocampo, fulcro del gioco dinamico e aggressivo impostato da Nenad Bjelica. La cosa sorprendente è che i titolari hanno tutti tra i 20 e i 22 anni: come mediani giocano il bosniaco Amer Gojak, 22 anni, tecnicamente indiscutibile ma che essendo nato come trequartista, ogni tanto fa fatica a correre all’indietro, e il croato Ivan Sunijc, classe ’96, roccioso, dotato di un grande fisico, bravissimo nell’intercettare passaggi e chiudere eventuali linee di passaggi. Il vero faro del centrocampo della Dinamo Zagabria ha un nome e un cognome ben preciso che è bene ricordare: Dani Olmo, classe ’98, il più utilizzato della rosa e che a soli 20 anni è sicuramente il più pronto ad un eventuale salto di qualità. 90 presenze condite da 20 gol e da 20 assist, numeri di un piccolo campioncino che per movenze e stile di gioco è un ibrido tra Denis Suarez e Dani Ceballos, altri due grandi promesse del calcio spagnolo. Il giovane calciatore spagnolo in realtà è cresciuto nelle giovanili del Barcellona ma, inserito nella trattativa che portò Halilovic in Catalogna, decise circa tre stagioni fa di proseguire la propria formazione nell’accademia della Dinamo, sviluppando la propria tecnica individuale e adattandosi immediatamente al clima caldissimo del Maksimir di Zagabria.
A centrocampo sono tanti i talenti pronti a esplodere: Nikola Moro, classe ’98, che è stato purtroppo vittima di un bruttissimo infortunio e Lovro Majer, trequartista e numero 10 della squadra croata, primo cambio del titolare Dani Olmo,anche lui classe ’98. La gioventù del reparto qualitativamente più preparato, il centrocampo, si sposa perfettamente con il reparto offensivo della Dinamo Zagabria composto anche da diverse conoscenze del calcio italiano che in patria sono tornati a rivestire ruoli da protagonisti. Innanzitutto Mario Situm, che Nenad Bjelica ha già allenato allo Spezia, classe’ 92 che dopo una esperienza in Polonia è tornato nel suo paese natale. È un’ala sinistra, bravo tecnicamente ma che è la riserva del titolare Miroslav Orsic, che a 26 anni sta vivendo la migliore stagione della propria carriera, caratterizzata da 17 presenze e 5 gol. A destra gioca spesso Damian Kadzior, classe ’92, che viene da una grande stagione in Polonia con la maglia del Gornik Zabrze e che sta trovando una certa continuità di rendimento anche in Croazia.
Il capocannoniere della squadra è Bruno Petkovic, che a 25 anni ha già vestito ben sette maglie diverse: dopo esser cresciuto nelle giovanili della Dinamo, è arrivato in Italia e si è imposto con le casacche di Catania, Varese, Reggiana, Virtus Entella, Trapani, Verona e Bologna. Arrivato in prestito dal Bologna quest’estate, dopo le ottime prestazioni della prima parte di stagione, la società della capitale ha deciso di riscattarlo già a Gennaio per poco più di un milione. Sono stati 11 i gol fin qui realizzati, 8 in campionato, 1 in Coppa e altre due reti in Europa League, l’ultimo, pesantissimo, ieri sera, trasformando il calcio di rigore che ha permesso ai croati di battere il Benfica e di giocarsi la qualificazione al da Luz di Lisbona. L’attaccante croato non è una macchina da gol, il suo record sono state le 8 reti messe a segno con la maglia della Virtus Entella, ma si è dimostrato preziosissimo in fase di costruzione e di appoggio, creando spazi per i compagni e liberando al tiro i centrocampisti in inserimento, aiutato da un fisico strutturato e da una buona tecnica di base.
IL MOMENTO D’ORO
Che il momento che sta vivendo la Dinamzo Zagabria sia un momento d’oro lo si intuisce anche da piccoli particolari non indifferenti. La squadra di Bjelica ha fatto benissimo in Europa, rialzando subito la testa dopo la sconfitta nel play-off di Agosto subita dagli svizzeri dello Young Boys. Tra il 4 Ottobre e l’11 Novembre 2018 la Dinamo ha inanellato nove vittorie di fila, di cui ben otto consecutive in trasferta. D’altronde è difficile che una squadra senza personalità e attributi riesca ad espugnare con facilità i campi dell’Anderlecht o degli albanesi del Trnava, o ancora riuscire a portar via 4 punti tra andata e trasferta al Fenerbache, non proprio l’ultima arrivata. È chiaro ed evidente che siamo di fronte ad un nuovo ciclo del calcio croato, e soprattutto della Dinamo Zagabria, pronta a rivestire un ruolo da protagonista anche fuori dai confini nazionali.