BARI-SAMPDORIA PAGELLE – È notte fonda per il Bari. I biancorossi perdono in casa contro la Sampdoria e vedono il baratro della zona retrocessione sempre più vicino. La condanna a un campionato di sofferenza arriva grazia alla rete di Kasami, che, a poco meno di due minuti dalla fine, stende i galletti. La decima sconfitta in campionato dei galletti è stata raccontata da Numero Diez, che era presente sugli spalti del San Nicola per visionare la partita. Ecco le pagelle di Bari-Sampdoria.
PAGELLE BARI
Brenno 6: il suo pomeriggio non prevede grandi interventi. Il brasiliano è uno spettatore non pagante anche nelle pochissime fiammate sampdoriane. Infatti, è incolpevole anche sul goal dei doriani.
Matino 6: nell’ora di gioco che disputa da braccetto difensivo sul versante di centro destra si dimostra attento nell’aiutare Pucino in fase di raddoppio su Barreca. L’obiettivo di limitare le sue sortite riesce e, in tal senso, riesce a termine il compito. L’unica nota negativa è il suo problema fisico. (Dal 62′ Zuzek 5: il movimento a seguire in marcatura De Luca sull’azione del goal della Samp fa trasparire tutta l’inadeguatezza dello sloveno: il ventuno del Bari non prende coi tempi giusti il numero nove blucerchiato, che è bravo nel servire il match-winner Kasami. L’incubo continua per lui.).
Di Cesare 5: gioca la sua solita prestazione generosa, fatta anche di supporto verso lo sterile attacco barese. La sua utilità fine a sé stessa nel dare pepe alle iniziative dei galletti si dissolve a due dal 90′. Kasami non è un suo uomo, ma il buco difensivo che gli lascia a disposizione per colpire a rete porta la sua firma.
Vicari 6: contrariamente dal solito, oggi è lui il giocatore migliore del reparto. Il tiro, scagliato da Alvarez, non è un granchè. Tuttavia l’opposizione è provvidenziale, visto che la distanza da cui parte è ravvicinata rispetto alla porta.
Pucino 6: la gestione di Barreca diventa quasi un “pro forma”. Il numero venticinque biancorosso deve solo amministrare il suo diretto avversario e lo fa avvalendosi della presenza di Matino, che lo sgrava da diversi compiti difensivi ben più complicati.
Maita 5.5: il numero quattro dei galletti avrebbe anche il merito di sapersi insediare bene tra le linee. Ciò che gli manca, però, è la scelta tecnica corretta nei tempi e nei modi. Spesso si ritrova a dover fungere da rifinitore, ma non è il suo ruolo e si vede: sbaglia spesso l’ultimo passaggio. (Dal 88′ Kallon: s.v.).
Benali 6.5: è l’anima del centrocampo del Bari. La nuova disposizione della nevralgia biancorossa lo erge forzatamente a fungere da leader. La sua importanza non si coglie solo centralmente, ma anche esternamente. Il libico è un autentico motorino instancabile che regala quantità in ampiezza. (Dal 78′ Maiello: s.v.)
Dorval 6.5: non è un giocatore che spicca per grandi peculiarità tecniche, ma è un giocatore di ottime attitudini atletiche e temperamentali. Quando le gambe e la voglia di incidere nella partita vanno di pari passo, l’algerino può dire la sua. E la sua la dice soprattutto a venti dalla fine. Approfittando dell’atteggiamento accomodante di Stojanovic, il 93 barese brucia la fascia e piazza un traversone al centro, che crea i presupposti del calcio di rigore fallito da Sibilli.
Sibilli 5: è uno dei grandi delusi della sfida del San Nicola. Non è la prima volta che vi diciamo che il numero venti barese soffre di indolenza e di momenti di sufficienza. Oltre a questa tendenza oggi si unisce anche la paura di sbagliare, che rende espliciti errori davvero marchiani: uno di questi si materializza dagli undici metri a venti minuti dalla fine. L’atteggiamento del corpo in procinto di calciare il penalty fa presagire alla mancata realizzazione, poi verificatasi per via dello splendido intervento di Sibilli. (Dall’89’ Lulic: s.v.)
Morachioli 6.5: la linea difensiva molto ambiziosa della Sampdoria esalta il numero 77 dei padroni di casa, che si traveste più da rifinitore a supporto di Puscas che una vera e propria seconda punta. La testimonianza palese di quanto detto emerge allo scoccare della mezzora: il tocco a prolungare la verticalizzazione di Vicari è un tocco vellutato d’esterno che Puscas spreca malamente. (Dal 78′ Nasti 5: nel momento più delicato della stagione del Bari, qual è il senso di farsi espellere a partita già finita?).
Puscas 4.5: impacciato sia nel giocare al servizio della squadra che, soprattutto, nel concludere a rete. Il modo con cui si fa ipnotizzare da Stankovic è sicuramente un timbro che certifica in negativo la prestazione dell’attaccante rumeno, che, per non farsi mancare nulla, prende anche una clamorosa traversa a tu per tu con Stankovic.
PAGELLE SAMPDORIA
Stankovic 7: la parata bassa sul destro ravvicinato di Puscas non fa trasparire solo i demeriti del quarantasette biancorosso. Il gesto tecnico del portiere serbo è superbo e tiene meravigliosamente in vita la Sampdoria.
Leoni 5.5: è il primo anello della sofferente catena di destra. Il lavoro di ripiegamento abbastanza scarno di Stojanovic non lo sottopone a pressioni esagerate, ma lo mette un po’ in imbarazzo nel confronto diretto con Dorval. La fortuna è che il novantatré dei padroni di casa non è proprio il prototipo del Frecciarossa, altrimenti i guai sul suo lato sarebbero stati decisamente peggiori. (Dal 88′ Girelli: s.v. )
Gonzalez 6: il difensore di proprietà della Juventus amministra bene i tentativi di verticalizzazioni del centrocampo del Bari con delle chiusure che denotano delle ottime scelte di tempo e intervento. (Dal 72′ Murru 5.5: entra, ma rischia di combinarla grossa. La traversa di Puscas nasce da un suo errato posizionamento difensivo: al posto di andare direttamente sull’uomo, questi si piazza al centro dell’area, concedendo all’attaccante rumeno l’opportunità di battere sulla traversa. Che rischio per lui.).
Ghilardi 5: le sue proteste sull’episodio del calcio di rigore sono inutili. Il tentativo di opporsi alla conclusione maldestra di Puscas è un’azione pericolosa, che non si trasforma in danno vero solo grazie a super Stankovic.
Stojanovic 5: la Samp attacca per lo più sulle fasce nei suoi pochi affondi, ma lo sloveno non viene mai coinvolto in questo assetto tecnico e tattico. Se in fase offensiva il suo apporto è nullo, il contenimento si può definire anche abbastanza deleterio. L’azione che porta al rigore del Bari non è solo da addebitare allo sfortunato Ghilardi, ma anche alla libertà di campo concessa dal quaranta blucerchiato a Dorval. (Dal 73′ Benedetti : )
Kasami 7: è l’uomo in più della Sampdoria di Andrea Pirlo. E anche oggi non manca di dimostrarlo. L’azione del goal dello svizzero denota due aspetti: la capacità di tagliare come il burro l’inesistente retroguardia dei galletti e la freddezza di colpire con eleganza la porta di Brenno.
Yepes 5.5: la sua manovra con il pallone tra i piedi è sterile e abbastanza scolastica. Le cose non vanno molto meglio se si considera la fase di non possesso: fa poco filtro e sembra poco tonico nel contrastare i “dirimpettai” baresi. Questa performance insufficiente non assume connotati assai peggiori solo per una condizione fisica non ottimale, che costringe il Bari al cambio. (Dal 50′ Darboe 6.5: cambia letteralmente la partita. Il suo ingresso dà più fisicità ed elasticità al centrocampo della Sampdoria, che colpisce anche a un suo tocco di fino nell’azione del goal: l’azione della rete di Kasami lo vede protagonista.).
Depaoli 5: il ruolo di mezzala nel folto centrocampo a cinque di Pirlo non gli dona e si vede. Sembra un pesce fuor d’acqua: oltre a non creare densità nel gioco sul versante di sinistra per impensierire la catena di destra del Bari, non riesce a creare spazio nemmeno per le scorribande di Barreca.
Barreca 5.5: la sua partita sta tutta in una sgroppata interessante a fine primo tempo. La sua corsa è più una sgambata per tenere le gambe rodate che per dare manforte all’azione offensiva della Sampdoria.
De Luca 6.5: è la vera punta di raccordo delle trame di gioco pericolose della Sampdoria. Una dimostrazione di quando detto arriva al 20′: su un filtrante esterno proveniente dalla destra, il numero nove è abilissimo dapprima nel far passare il pallone e poi nel giocarlo laboriosamente per la Alvarez. Peccato che il puntero argentino non si faccia valere sottoporta.
Alvarez 5.5: De Luca gli apparecchia il lavoro, ma il numero diciannove spreca una grande occassione. L’equilibrio e la coordinazione non sono ottimali, ma resta il fatto che si trova davanti alla porta. Da lì si può e si deve fare meglio. (Dal 73′ Borini 5.5: si vede poco).