Gianluigi Donnarumma, grande ex nella doppia sfida di Champions League fra Paris Saint-Germain e appunto il Milan, ha riacceso gli animi soprattutto dei tifosi rossoneri.
Nella storia della competizione più volte è accaduto che grandi giocatori o campioni affermati, per via di alcuni trasferimenti record, si siano ritrovati contro il loro passato. Andiamo a scoprire chi parte di questa particolare statistica della Champions League.
CRISTIANO RONALDO – MANCHESTER UNITED
Cristiano Ronaldo, cresciuto come giocatore ed esploso definitivamente con il Manchester United grazie al lavoro di Sir Alex Ferguson, ha conquistato tutto quello che c’era da vincere con i Red Devils, tra cui il più importante nel 2008, ovvero il titolo di campione d’Europa nella finale contro il Chelsea dove siglerà il gol dell’iniziale vantaggio United. L’anno dopo perderà nel primo di tanti scontri con Messi ed il Barcellona nella finale del 2009 giocata a Roma.
Dopo aver lasciato il club proprio dopo la finale di Champions League, Cristiano Ronaldo è approdato al Real Madrid, dove ha giocato 2 partite di Champions League con i Blancos contro la sua ex squadra. Il numero 7 segnerà sia all’andata che al ritorno degli ottavi finale che garantiranno l’accesso ai quarti per il Real Madrid nella stagione 2012/2013.
Complessivamente sono 4 le partite giocate in Champions League da ex giocatore, infatti anche durante il trascorso alla Juventus Ronaldo ha incontrato nella fase a gironi del 2018/2019 il Manchester United. Questa volta, è arrivata solamente una rete, ovvero quella siglata allo Juventus Stadium per l’iniziale 1-0 (trasformato poi in 1-2 in una rocambolesca partita, ricordata anche per l’esultanza di José Mourinho a fine partita).
🔲 @Cristiano Ronaldo joined @juventusfcen from Real Madrid #OnThisDay in 2018! 👊#UCL pic.twitter.com/X5dlBsNmbt
— UEFA Champions League (@ChampionsLeague) July 10, 2019
ZINEDINE ZIDANE – JUVENTUS
Zinedine Zidane ha conquistato il Pallone d’Oro del 1998 con la maglia della Juventus, imponendosi come miglior giocatore al mondo di quell’annata anche grazie alle sue prestazioni del Mondiale giocato in casa e vinto dalla Francia. Per lui, oltre ad ambiti trofei, tante delusioni per aver fallito due volte la conquista della Champions League prima nel 1997 contro il Borussia Dortmund e poi nel 1998 contro il Real Madrid.
Cosa che invece, alla sua prima stagione da giocatore proprio dei Blancos dopo il suo passaggio record dal club bianconero, riuscì a conquistare conquistare con il suo iconico gol in finale contro il Bayer Leverkusen.
⌛🏆💫 ¡Tal día como hoy en 2002 ganamos la Novena! ¡Este histórico GOLAZO de volea de Zidane decidió la final ante el @bayer04_es!
📺 https://t.co/09ANAKBN8h | #RMHistory pic.twitter.com/7fDu5R5o1w— Real Madrid C.F. (@realmadrid) May 15, 2019
Per l’ex numero 21 e numero 5 delle Merengues le sfide contro la Vecchia Signora sono state 4, le prime due nelle semifinali della stagione 2002/2003 dove i bianconeri si imposero raggiungendo la finale di Manchester poi persa contro il Milan. Nella sfida di ritorno segnò l’unico gol della sua carriera contro la Juventus.
Gli altri due match sono invece stati quelli degli ottavi del 2004/2005, dove ancora il club italiano riuscì a imporsi contro il Real.
ZLATAN IBRAHIMOVIC – INTER
Uno degli addii meno sofferti di quell’anno all’Inter, per motivi ovviamente dei trofei che arriveranno poi a fine stagione nel 2009/2010, è quello di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, arrivato dalla Juventus nell’estate del 2006, ha contribuito ai primi quattro scudetti dei ciclo dei cinque guidato da Mancini e Mourinho poi. Dopo la prima stagione con il portoghese però, sono nati i primi dissapori e malumori che hanno portato a imbastire la trattativa con il Barcellona per la sua cessione e per l’arrivo di Samuel Eto’o.
Destino volle che nello stesso anno in cui l’Inter vincerà la sua terza Champions League completando il Triplete grazie alle vittorie della Coppa Italia e della Serie A, i blaugrana e quindi Ibrahimovic, finirono per sfidare quattro volte, prima nei gironi e poi in semifinale, i nerazzurri.
Mourinho, sobre la escena con Guardiola e Ibrahimovic: “Guardiola llamó a Ibra tras la expulsión de Motta para hablar sobre tácticas: tácticas en 11 contra 10… y le dije: ‘No montes la fiesta que el partido no ha acabado". pic.twitter.com/56oVBqXzzL
— The Chips (@TheChips_Futbol) May 22, 2020
Per Zlatan quattro presenze e zero reti, con la quarta arrivata solo da subentrato, protagonista anche dell’iconica scena che ritrae Mourinho consigliare Guardiola e lo stesso attaccante svedese a bordo campo e pronto per entrare in campo.