Il Papu Gomez era andato via da Bergamo. Era andato via sofferente, dopo 6 anni e mezzo in cui egli stesso, in quella città del nord Italia, e con i colori nerazzurri della dea addosso, era riuscito a diventare grande. Era riuscito a collezionare ben 59 gol e 71 assist dal 2014 fino al gennaio di quest’anno, quando il sogno svanì. “Voi continuate a parlare, noi facciamo la storia di questa società”, disse al termine della vittoriosa partita di Champions League contro l’Ajax, che fece accedere l’Atalanta alla fase a eliminazione diretta, dopo aver superato un ostico girone. Ma a quanto pare le voci erano fondate, e l’attrito con Gasperini, che lo tenne fuori rosa per 8 partite su 9 dopo quel match, era diventato troppo opprimente. Così il Papu decise, e con un dolorosissimo addio, salutò Bergamo, e si recò in terra spagnola nella capitale dell’Andalusia.

(Fonte: CalcioeFinanza.it)
LA NUOVA AVVENTURA SPAGNOLA
La notizia è del 26 gennaio: il Papu Gomez, a 33 anni quasi compiuti, lascia Bergamo e approda al Siviglia, svenduto per soli 5 milioni di euro. L’accoglienza non è delle migliori. Alejandro infatti, non troverà ad aspettarlo all’aeroporto nessun tifoso del Siviglia (forse un bene in questi tempi di Covid). L’unico accorso, per forza di cose, fu il direttore generale dei biancorossi, Monchi. Ma l’argentino voleva dimostrare tutto il suo valore, e alla prima possibilità non si risparmiò. Infatti, dopo la panchina di Eibar, il tecnico Lopetegui lo fece entrare al 57′, nel match interno contro il Getafe, e nel giro di 30 minuti esatti, l’argentino segnò un gol meraviglioso (complice una deviazione) dalla lunga distanza, che illuminò gli occhi dei tifosi andalusi e che fece ben sperare tutto l’ambiente.

(Fonte: SkySport.it)
GOMEZ: OGGETTO MISTERIOSO?
Ma il gol al debutto fu un caso isolato, infatti il Papu, nelle successive 12 partite, non riuscirà più a lasciare il segno. 0 gol e 0 assist, numeri estranei all’argentino, che in questa stagione, nelle prime tre di Serie A, aveva collezionato ben 4 reti e 2 assistenze ai compagni. Le uniche cose collezionate finora al Siviglia sono: sostituzioni anticipate, entrate a pochi minuti dalla fine, eliminazione dalla Copa del Rey, ed eliminazione da quella Champions League, che in terra andalusa è stata sempre indigesta, in concomitanza con la sua Atalanta. Alejandro, nel Siviglia sembra quasi un oggetto estraneo, alla ricerca di quel 3-5-2 che tanto amava, dove poteva fare la punta, la seconda punta, e il trequartista. Nel 4-3-3 di Lopetegui deve ricoprire il ruolo di ala sinistra, ruolo che non sembra essere più nelle sue corde. Il Papu ha ancora 3 anni e mezzo di contratto che lo legano al club spagnolo. Sicuramente avrà tutto il tempo per dimostrare ciò che vale, ma il dubbio che quello di Bergamo sia stato un addio tanto sbagliato quanto dannoso per il giocatore, e fin troppo forzato dagli agenti esterni al campo di gioco, rimane.

(Fonte: LaStampa.it)