Abdelhamid Sabiri, un gioiellino di versatilità che si è preso la Sampdoria

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Arrivato alla corte di Giampaolo nel mercato di riparazione, Abdelhamid Sabiri si è dimostrato essere una pedina fondamentale nello scacchiere del tecnico blucerchiato, il quale lo ha subito ripagato a suon di titolarità. Il suo strepitoso incipit in Serie A, coronato dalla rete decisiva nella rovente stracittadina genovese valida per la salvezza, ha posto sotto forti riflettori il calciatore.

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CHI È SABIRI

Il trequartista, di nazionalità marocchina e naturalizzato tedesco, muove i primi passi nel Siegen, squadra di quinta divisione tedesca, dove Sabiri comincia a dimostrare ottime potenzialità. A rilevare il suo cartellino, solo un anno dopo il suo primo tesseramento, è il Norimberga, realtà molto più competitiva e concorrenziale in cui il giovane attaccante viene relegato nella rosa di riserva.

La decisione non ostacola i piani del classe '96, il quale in pochi mesi conquista un posto in prima squadra e nell’undici titolare, disputando un girone di ritorno da assoluto protagonista. A far spiccare la carriera del giocatore è la successiva firma con la neo-promossa Huddersfield Town, squadra nel quale Sabiri solca per la prima volta i grandi palchi calcistici della Premier League.

TALENTO GREZZO O FUOCO DI PAGLIA?

Le prestazioni altalenanti del marocchino con il club inglese suscitano nella dirigenza qualche scetticismo e nei suoi confronti la critica sembra essere relativa alla poca concretezza apportata dal giocatore nel corso della stagione: è bello, ma balla?

Dopo due stagioni poco entusiasmanti Abdelhamid si svincola da un Huddersfield poco accomodante e firma con il Paderborn, dove per riaccendere le proprie ambizioni è chiamato ad una necessaria ripresa. Il glow-up dell’attaccante effettivamente ci sarà, ma non in Germania: ad acquisire il cartellino nel 2020 è infatti l’Ascoli, che sul giocatore punta forte.

In Italia Sabiri, storicamente sempre messo in discussione e in lotta per l’affermazione, trova la fiducia necessaria per fare il salto di qualità, per cambiare passo. A minare il percorso apparentemente ascetico del giocatore (che sigla ben 8 gol nella sua prima stagione italiana) è però un brutto diverbio con la dirigenza e il conseguente esilio fuori rosa. Gli spettri di una seconda ricaduta carrieristica piombano sul giocatore che sa di aver finito gli strike e di dover cambiare: nell’ottobre seguente ecco allora che l'allora 10 bianconero rientra in gruppo e riprende il discorso da dove lo aveva lasciato, attirando l’attenzione della Sampdoria.

LA SVOLTA SAMP

A Genova Sabiri esplode, subito. Ad ammaliare il popolo blucerchiato, oltre alla versatilità calcistica che porta il trequartista a poter fungere anche da esterno, è la presenza quasi disarmante del tedesco in ogni fase del campo. Recupera, smista, illumina e conclude: una duttilità quella del classe ‘96 che sbalordisce e che soprattutto è accompagnata da quella concretezza tangibile che per tutta la carriera gli era stata rimproverata.

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Il gol vittoria contro il Grifone e lo strapotere fisico dimostrato nel 4-1 rifilato alla Fiorentina sono frutto di atletismo, tecnica (Sabiri è totalmente ambidestro) e voglia di incidere. La Sampdoria, che con l’ottenuta salvezza ha riscattato automaticamente il cartellino dell’attaccante dall’Ascoli per un milione di euro, può contare su un valore aggiunto per la prossima stagione.

Ora non resta che aspettare e sperare che l'11 doriano, chiamato forse per l’ultima volta a non deludere le grandi aspettative e a brillare, risponda presente.

PietroP
Scritto da

Pietro Morolli