Dopo 11 lunghi ed interminabili anni, domenica il Milan può nuovamente laurearsi campione d’Italia. Per fare ciò, i Diavoli hanno bisogno di ottenere almeno un punto contro il Sassuolo nella sfida del Mapei Stadium di Domenica.
Durante la Banter Era milanista, conosciuto come il periodo temporale in cui le prestazioni sportive del club sono venute meno, le sfide con gli emiliani sono spesso coincise con momenti memorabili.
Per rendere l’idea, per i rossoneri questo periodo di decadenza è formalmente cominciato con una sconfitta contro i neroverdi. Anche dopo quel match, gli emiliani hanno continuato a segnare la strada del Diavolo con partite ricche di goal, situazioni al limite dell’astrale e alcuni punti di svolta epocali.

In questo pezzo, tenteremo di redarre una top 3 delle sfide più iconiche giocatesi tra Milan e Sassuolo in preparazione della decisiva sfida Scudetto.

1. Sassuolo-Milan 4-3, 12/01/2014

Per il Milan, la stagione 2013/14 si rivela essere l’effettivo apripista per quello che sarà uno dei periodi più bui della storia del club.
L’obiettivo dichiarato per l’annata è la qualificazione in Champions League che, l’anno prima, arrivò solamente all’ultima giornata.
In estate, la finestra d’acquisto lascia ampiamente a desiderare. Oltre al ritorno in pompa magna di Ricky Kakà, il mercato in entrata è decisamente grossolano ed in aggiunta a ciò la rosa perde capitan Massimo Ambrosini.
Inoltre, in società avvengono diversi cambi ed avvicendamenti che segnano definitivamente il capolinea della gloriosa epoca Berlusconi: dopo 18 anni di onorato servizio, Ariedo Braida abbandona il ruolo di direttore sportivo, mentre Adriano Galliani viene esautorato di tutti i poteri decisionali riguardanti la sfera funzionale ed aziendale a favore di Barbara Berlusconi, rimanendo a capo della sola area tecnico-sportiva.
Di riflesso, la squadra fa molta fatica in campo e al 12 di Gennaio si ritrova all’undicesimo posto in classifica con 22 punti all’attivo. La settimana precedente, gli uomini di Massimiliano Allegri sconfiggono con un roboante 3-0 a San Siro l’Atalanta del tanque Denis, partita durante la quale Kakà segnò i gol numero 100 e 101 con la maglia rossonera.

L’anno nuovo sembra aver cambiato il vento, ma la trasferta sulla via Emilia scaccerà ogni speranza.
Sotto la fitta nebbia reggiana, il Milan comincia forte: dopo 13 minuti l’asse Robinho-Balotelli porta i rossoneri sul 2-0. Ma è quando tutto sembra essere già indirizzato che comincia la serata magica di Domenico Berardi. Nel giro di 20 minuti, l’allora diciannovenne calabrese mette a segno tre goal sfoggiando tutto il suo repertorio.
Si va a riposo sul 3-2, ma l’attaccante neroverde non è sazio e nella ripresa cala il poker uscendo tra gli applausi della sua gente. La scossa milanista arriva tardi: grazie ad uno schieramento iper offensivo, nell’ultima mezz’ora il Milan colpirà un palo, una traversa e segnerà un goal con capitan Montolivo. Sforzi che non saranno però necessari a lenire il dolore della sconfitta che porta all’esonero di Allegri, ultimo tecnico capace di portare lo Scudetto alla Milano rossonera.

2. Milan-Sassuolo 4-3, 02/10/2016

Durante l’estate 2016 si consumano le prime battute del closing che ha portato il Milan nelle mani dell’imprenditore cinese Li Yonghong.
L’ambiente si mostra interessato verso le nuove prospettive societarie così come per ciò che riguarda l’area tecnica.
Il Milan cambia allenatore, passando da Sinisa Mihajlovic a Vincenzo Montella. Il tecnico campano aveva stupito a Firenze e grazie agli ottimi risultati conseguiti in terra nazionale ed europea guadagna la fiducia di Silvio Berlusconi.

Il nuovo Milan dell’aeroplanino inizia la Serie A 2016/17 rispettando tutto sommato le aspettative e dando quindi la parvenza di essersi scrollato di dosso una parte della mediocrità delle precedenti 3 stagioni.
Alla vigilia della sfida col Sassuolo, il Milan si trova in piena zona Europa grazie ai 10 punti collezionati dopo 6 partite.
Arrivati alla settima giornata, a San Siro si presenta uno degli spauracchi rossoneri degli ultimi anni, che ha in Berardi la vera e propria bestia nera: al 3 Ottobre 2016, il nazionale italiano vanta 8 marcature in 6 partite contro il Milan (aggiornando il dato al 2022, contiamo 15 partite con 10 goal e 6 assist).
Nonostante le statistiche e la propensione offensiva del match, Berardi rimane a secco.
Nel primo tempo Politano risponde a Bonaventura, ma è nella ripresa che comincia effettivamente lo show.
Inizialmente il Sassuolo mette la freccia grazie al piattone destro dell’ex milanista Acerbi e al colpo di testa dell’attuale capitano della Roma, Lorenzo Pellegrini. Quando il Diavolo sembra essere definitivamente a terra fuoriesce l’orgoglio degli uomini di Montella (tra l’altro espulso durante l’intervallo per proteste): un rigore di Carlos Bacca e un gran sinistro al volo del futuro giocatore nervoverde Manuel Locatelli garantiscono il pareggio ai rossoneri, che poi riescono a vincere la partita grazie allo stacco imperioso di Gabriel Paletta.

I fischi diventano applausi e la gioia per la rimonta è tangibile in casa Milan. D’altronde, il San Siro di quei tempi, di gare così ricche di spettacolo ed emozioni positive, ne vedeva ben poche.

3. Sassuolo-Milan 1-2, 21/07/2020

In seguito alla ripresa dei campionati successiva al periodo di stop imposto dalla quarantena per via del COVID-19, il Milan di Stefano Pioli sta letteralmente asfaltando tutti gli avversari. Dopo le insistenti voci che volevano il santone tedesco Ralf Rangnick a Milano, il tecnico, curiosamente emiliano, riesce a ricompattare l’ambiente, ricostruendo dalle macerie lasciate dal predecessore Marco Giampaolo.
Le belle prestazioni arrivate nella “sessione estiva” del torneo, cominciano a porre degli interrogativi positivi sulla figura di Stefano Pioli: Rangnick saprà fare meglio? Perché Pioli deve essere solamente un traghettatore?

Questi dubbi vengono sciolti, neanche a dirlo, nella serata della trasferta di Sassuolo del 21 Luglio 2020.
Mentre Ibrahimovic, che nel frattempo aveva riabbracciato il club di Via Aldo Rossi, e compagni vincono l’ennesimo match, fuori dal campo arrivano voci riguardanti clamorose indiscrezioni: il manager tedesco avrebbe rinunciato ufficialmente alla carica, mentre per Pioli sarebbe pronto un nuovo contratto come allenatore della squadra.
Come si suol dire in questi casi il resto è storia, nonostante essa potrebbe presto sfociare nel campo dell’epica calcistica.